Come usare le foglie nell’orto e in giardino

Le foglie secche sono utili in giardino, possono diventare pacciamatura oppure essere compostate. Scopriamo come usarle.

In autunno cadono le foglie dagli alberi, colorando il paesaggio.

La raccolta delle foglie è uno dei lavori che nei mesi di novembre e dicembre chi ha un giardino si trova a fare. Bisogna però sapere che le foglie cadute non sono un rifiuto da smaltire, ma un’importante risorsa che possiamo impiegare nelle nostre coltivazioni.

foglie cadute

Perché la caduta delle foglie è importante

Per coltivare bene è importante prendere sempre ad esempio la natura.

La caduta delle foglie ha una serie di funzioni:

  • La pianta si prepara all’inverno, prende risorse (tra cui clorofilla) dalle foglie e le accumula nei rami. I rami sono strutture più robuste, in grado di sopportare l’inverno, mentre le foglie sono più fragili. Per questo le foglie ingialliscono e cadono.
  • Le foglie formano una protezione alla base della pianta, che evita le gelate.
  • Le foglie coprono la zona intorno alla pianta, diminuendo la crescita di erba e altre piante che possano essere in competizione.
  • Le foglie gradualmente si decompongono portando al suolo sostanza organica, nutrimento per microrganismi utili. Questo mantiene il suolo fertile.

Possiamo quindi capire che la copertura di foglie è qualcosa di positivo. Le foglie sono importanti e non rappresentano un rifiuto. Possiamo sfruttarle nelle nostre coltivazioni.

La raccolta delle foglie

In giardino ci può toccare raccogliere le foglie per motivi estetici e per mantenere il prato libero. Possiamo farlo con vari strumenti:

  • Rastrello, “manina” e altri attrezzi manuali
  • Soffiatore o aspiratore
  • Passaggio con tosaerba in grado di sminuzzarle e raccoglierle

Le foglie raccolte possono essere riutilizzate in due modi:

  • Pacciamatura
  • Compostaggio

Bisogna sottolineare però che quando raccogliamo le foglie andiamo a sottrarre sostanza organica, quindi a impoverire il sistema. Dobbiamo poi ripristinare questa sottrazione concimando con concimi organici.

Se abbiamo un bosco sarebbe molto sbagliato prelevare le foglie, intervenire in sistemi naturali andando a depredare non è praticamente mai una buona idea.

Foglie secche nel compost

Le foglie secche sono un ottimo materiale carbonioso da compostare.

Se quando sono verdi contengono azoto, quando cadono in autunno sono soprattutto carbonio, visto che la pianta si è presa gli elementi nutritivi utili prima di farle cadere.

Il carbonio è importante in un buon compostaggio e controbilancia materiali più azotati, come fondi di caffè, scarti di verdura.

Se abbiamo un cumulo di letame possiamo mischiare anche a quello un po’ di foglie.

Approfondimenti:

Pacciamare con le foglie

Visto che le foglie sono una copertura positiva, possiamo sfruttarla in giardino e nell’orto.

Le foglie come pacciamatura autunnale ci danno vantaggi:

  • Proteggono dal gelo
  • Limitano poi con la primavera le crescita delle infestanti
  • Si decompongono sul posto, lasciando sostanza organica
  • Non lasciano il suolo scoperto (il terreno nudo si impoverisce e si compatta)

Ecco dove possiamo pacciamare, coprendo il suolo di foglie:

  • Sotto le siepi
  • Attorno agli alberi
  • Sui vialetti di camminamento
  • Tra le colture dell’orto invernale
  • Sugli appezzamenti di orto a riposo

Si possono usare tutte le foglie?

Non tutte le foglie sono uguali. Alcune sono meno indicate per pacciamare di altre.

In genere un po’ tutte le foglie si possono usare, facciamo attenzione a:

  • Foglie di noce
  • Foglie di castagno
  • Foglie di quercia
  • Foglie di rovere
  • Aghi di pino e conifere
  • Foglie spesse (come lauroceraso)
  • Foglie di piante malate
  • Foglie di eucalipto.

Le foglie di ecualipto creano problemi a una serie di microrganismi, per cui è meglio evitarle. A parte questo, le altre foglie si possono utilizzare, ma con alcuni accorgimenti, che vediamo nel dettaglio qui di seguito.

Foglie di noce, quercia, castagno

Ci sono piante, come il noce, il castagno e la quercia, che emettono foglie con particolare contenuto di tannini e più in generalesostanze che inibiscono la crescita di altre piante. Si tratta di una strategia difensiva della pianta, che usa queste sostanze per non far nascere piante sotto la sua chioma.

La presenza di tannini rende le foglie di queste piante meno idonee alla pacciamatura di spazi coltivati, mentre vanno benissimo nei vialetti o in zone dove non abbiamo particolare interesse alla presenza di piante.

Possiamo comunque utilizzare le foglie di noce, quercia e altre piante tanniniche anche nell’orto, a patto di fare una pacciamatura mista insieme ad altre foglie e magari fieno. Un 20% di foglie di questo genere insieme ad altri materiali non crea problema.

Foglie spesse e resistenti

Altre foglie, ad esempio quelle del lauroceraso, sono molto resistenti e impiegano più tempo a decomporsi, spesso risultano meno comode da usare in pacciamatura.

In questo caso il problema è solo logistico, rispetto al tempo che impiegano a degradarsi.

Ci sono contesti in cui la pacciamatura può restare molto tempo senza essere toccata (ad esempio sotto una siepe perenne), in altri casi invece abbiamo bisogno di tornare a lavorare il suolo (ad esempio per l’orto). Utilizziamo queste foglie spesse e resistenti in zone dove non crei fastidio la loro permanenza.

Aghi di pino e altre conifere

Le foglie delle piante conifere sono ricche di resine che vanno ad acidificare il suolo. Per questo non sono una pacciamatura ideale nell’orto.

Si possono comunque utilizzare in piccola quantità, mischiate ad esempio a cenere di legna (sostanza basica).

Sono ottime per piante acidofile come piccoli frutti, agrumi, rododendro, azalea, ortensia.

Foglie di piante malate

Se abbiamo piante malate che hanno manifestato sulle foglie sintomi di patologia (ingiallimenti fogliari o chiazze), dobbiamo fare attenzione.

I microrganismi patogeni che sono presenti sulle foglie e se le lasciamo potrebbero svernare per tornare ad affliggere la pianta in primavera.

In questo caso conviene raccogliere con cura tutte le foglie sotto all’albero e allontanarle da quell’albero e da ogni albero sensibile a quella patologia. Alla caduta di tutte le foglie sarà il caso anche di fare un trattamento preventivo alla pianta (in genere per un trattamento autunnale di questo tipo si usa poltiglia bordolese).

Articolo di Matteo Cereda

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