Per coltivare l’orto con metodi naturali bisogna evitare l’impiego di prodotti chimici di sintesi, che possono avere conseguenze ecologiche, eliminando anche organismi utili.
Questo non significa rinunciare a contrastare i parassiti che possono attaccare le nostre colture, ma semplicemente impiegare preparati che siano di origine naturale, sfruttando elementi già presenti in natura.
Una delle piante più preziose nella difesa dell’orto biologico è l’ortica, che può avere proprietà insetticide, acaricide e fertilizzanti. Scopriamo come sfruttarla per avere un orto sano e naturale.
Contenuti della guida:
Le proprietà dell’ortica
Le ortiche hanno veramente tante proprietà che risultano utili all’orto, oltre a essere anche piante commestibili.
La presenza di alcuni acidi, in particolare acido formico e acido ossalico, può avere effetto insetticida e acaricida, mentre l’acido silicico è un corroborante e rafforza i tessuti della pianta.
Contiene poi numerosi elementi nutritivi importanti, per cui dall’ortica è possibile ricavare anche un concime.
Autoprodurre il macerato di ortica insetticida
Per sfruttare contro gli insetti le proprietà delle ortiche si può autoprodurre un macerato, lasciando 1 kg di pianta ogni 10 litri d’acqua per 24 ore.
Questo composto si filtra e si può poi irrorare sulle colture da proteggere.
Se invece di attendere solo 24 ore si lascia in macerazione per 7-10 giorni si ottiene invece un fertilizzante liquido.
La controindicazione del macerato è la sua puzza, per cui si sconsiglia di farlo nei pressi dell’abitazione.
Estratto di ortica concentrato
Si può anche scegliere di acquistare un prodotto pronto all’uso, ad esempio l’ottimo estratto di ortica concentrato Solabiol.
Questo prodotto si può usare per contrastare un’ampia gamma di parassiti: afidi, tripidi, altica, ragnetto rosso, tignole e larve di carpocapsa.
Si tratta di una sostanza di base (quindi non un fitofarmaco) consentita per l’uso in agricoltura biologica.
L’estratto diluito 1:4 in acqua si spruzza sulle piante per tenere lontano gli insetti sgraditi, considerando un intervallo di 7 giorni tra trattamento e raccolto.
Articolo di Matteo Cereda. In collaborazione con Solabiol