Anche nei giardini privati sempre più spesso, tra ortensie e rose, trovano spazio aiuole di spinaci e lattuga. Il fenomeno più significativo della nostra epoca però è quello degli orti di città, realizzati alle porte del caos urbano, spesso su terreni di proprietà pubblica: suddivisi in tanti piccoli appezzamenti, vengono assegnati a persone anziane ma sempre più di frequente anche a giovani famiglie.
Qui i “coltivatori della domenica” autoproducono gli ortaggi per il fabbisogno domestico, cosicché risparmiando denaro passano qualche ora all’aria aperta. Anche e soprattutto in queste condizioni produttive limitate e particolari le piante hanno bisogno di un buon substrato organico che può essere prodotto direttamente a partire dagli scarti della cucina, seguendo però alcune piccole accortezze.
Contenuti della guida:
Come produrre compost in poco spazio
Ma qual è io spazio minimo necessario per produrre compost? Possiamo produrre un discreto compost anche in un piccolo spazio e senza disporre di reflui animali. In verità si può tranquillamente attrezzare un angolo compostaggio anche in balcone. La materia basica si può comporre con avanzi della cucina e del giardino: quindi via libera ad una massiccia raccolta di pane, residui di frutta ma anche bucce e foglie di ogni tipo.
Il prodotto che otterremo, se saranno rispettate le regole che di seguito saranno indicate, sarà un bel terriccio organico molto adatto alle piante del balcone e dell’orto, nonché dotato di una grande capacità di trattenere acqua e migliorare la struttura del terreno. Se si dispone di un piccolo orto o giardino è sufficiente una piccola compostiera acquistata in un qualsiasi negozio di giardinaggio, ma può essere costruita anche con qualche tavoletta di legno ed un po’ di rete. In realtà se le quantità di materiale di cucina sono poche, possiamo anche utilizzare un vecchio cesto di vimini.
Per imparare a costruire una compostiera fai da te con i pallet leggi la nostra guida:
Il compostaggio fai da te
Per gli appassionati del riciclaggio possiamo anche suggerire qualche idea. Dato che il principio di base è quello di assicurare la circolazione dell’aria senza però facilitare l’accesso agli animali, si può rivestire un vecchio cesto da panni in plastica con del telo ombreggiante. Posizionate il cesto su un portavasi per raccogliere eventuale percolato, ma tra il fondo del cesto e il portavasi mettete qualche sasso per evitare qualsiasi ristagno. Una compostiera un po’ più grande può essere realizzata con 1,20 m di rete a maglia stretta e alta 80-100 cm. Con essa è possibile realizzare un cilindro a cui viene applicato un fondo con lo stesso materiale.
Quindi il cilindro va rivestito con il telo ombreggiante. Anche in questo caso è necessario che il fondo non tocchi direttamente la base per evitare marcescenze, quindi meglio se il fondo viene fissato a 15-20 cm da terra. In ogni caso la compostiera deve essere coperta affinché non vi piova dentro. Dovrete provvedere voi stessi a regolare l’umidità della compostiera, tenendo magari a portata di mano un annaffiatoio.
Cosa compostare
Una volta che la compostiera sarà posizionata magari sotto una pianta dalle foglie caduche, che quindi dia ombra in estate, e possibilmente in un angolo da cui non si spargano effluvi sgradevoli, si comincerà a riempirla. Come già detto, dobbiamo “pilotare” il processo di compostaggio in modo da evitare che un’eccessiva umidità o compressione provochi lo sviluppo di muffe o, peggio, vada in putrefazione (con la produzione di odori sgradevoli).
Dobbiamo però anche evitare che il compost sia troppo secco e non adatto allo sviluppo dei batteri incaricati di disgregare la sostanza organica. Per questo avremo un modello di compost per l’estate e uno per l’inverno. D’estate il materiale tenderà ad asciugarsi rapidamente e allora ritroveremo il materiale iniziale tal quale, solo essiccato, quindi dovremo assicurare sempre una giusta presenza di umidità. In inverno, al contrario, le basse temperature e l’umidità possono portare alla putrefazione la nostra compostiera, quindi dovremo aumentare il drenaggio e l’aerazione con l’immissione di rametti, fiori secchi o bucce secche.
I tre gruppi di materiali
I Possiamo suddividere i materiali organici in tre gruppi:
- materiali freddi o strutturanti: bucce di agrumi, gusci di frutta secca, noccioli, rametti e potature, paglia, segatura, cartoncino, carta bianca, foglie secche, gusci di uova;
- materiali di base: verdure, bucce di frutta, pasta, pane secco e prodotti da forno; bucce di formaggio, sfalci di erba, fondi di caffè e filtri di tè;
- materiali caldi: scarti di carne o pesce, olio e altri grassi.
I materiali freddi hanno un rapporto carbonio/azoto molto alto e quindi non sì decompongono velocemente. Per contro, sono molto importanti per mantenere l’areazione all’interno del compost. I materiali caldi, come gli avanzi di carne o di pesce, avanzi di formaggi o di dolci accelerano la decomposizione, ma attirano gli insetti e producono odori. Sono altresì ricchi di sostanze azotate e quindi hanno un rapporto carbonio/azoto molto basso.
Quelli che abbiamo definito materiali di base sono quelli più adatti a produrre un buon terriccio in tempi brevi e con il minimo dei problemi. Per come sono stati classificati i materiali, a meno che non si disponga di un angolo molto appartato dell’orto, è preferibile evitare di utilizzare i materiali caldi, mentre è opportuno alternare materiali strutturanti a materiali di base. I primi mantengono l’arieggiamento e i secondi favoriscono l’attività batterica di compostaggio.
Il compost maturo
In estate il compost sarà maturo in un paio di mesi mentre in inverno ci vorrà primo, per primo sarà pronto il doppio del tempo. Il materiale immesso per preimo, sarà per primo pronto. Per capire quando il nostro terriccio è pronto basterà osservarlo e annusarlo: non dovranno più riconoscersi i materiali di origine ma dovrà essere un bel colore marrone intenso. Eventuali materiali grossolani che possono essere rimasti in mezzo, come sassi o pezzi di plastica potranno essere allontanati setacciando il terriccio prima di usarlo. Non dovranno esserci parti ammuffite o putrescenti. Dovrà avere un buon profumo di sottobosco senza odori molesti. La presenza di qualche lombrico è successo, mentre dovranno essere assenti altre tipologie di larva di insetto. Il1 compost così prodotto si utilizza sui vasi e nell’orto, tal quale. Non è troppo “caldo” e quindi si può usare direttamente anche nel semenzaio.
COSA AGGIUNGERE E COSA NO
Al compost base, come è stato descritto, possono essere aggiunti anche altri materiali inerti come sostanze minerali. Tra queste abbiamo la cenere, le lische di pesce, le ossa o i gusci dei molluschi. La cenere è un correttore dell’acidità, apporta potassio e altri microelementi, ma deve essere introdotta con molta parsimonia. Potrebbe bloccare ogni fermentazione e semmai si può miscelare al compost finito.
I carboni non vanno assolutamente utilizzati. Ossa, lische e gusci di cozze e vongole apportano sostanze utili al nutrimento delle piante, ma la loro solubilizzazione è troppo lenta. Allora è meglio lavarli preventivamente e frantumarli in pezzi minuti. Anche con questi ingredienti non bisogna eccedere, specialmente se si tratta di piccoli compost da giardino. Ancora molta cautela occorre avere per utilizzare oli di frittura perché limitano la presenza di ossigeno e possono generare percolati. li modo migliore per usarli è farli assorbire da altri materiali, come pane vecchio, affinché non sgocciolino.
Cosa non è possibile utilizzare, per varie ragioni, sono i mozziconi di sigaretta, che non sono biodegradabili, cartone e carta inchiostrati, trucioli di legno verniciato, filtri di aspirapolvere, qualsiasi tessuto (anche di cotone), cuoio, salviette impregnate per la pulizia. Oggi è possibile acquistare pannolini per i bimbi biodegradabili all’80%, ma un bimbo da solo ne consuma quotidianamente quantità impressionanti che richiedono troppo tempo per decomporsi in un compost domestico.
Meglio conferirli alla raccolta differenziata del Comune oppure, per chi ha a disposizione ampi spazi, si può preparare un compost a parte. Ancora, non utilizzate assolutamente parti vegetali di piante malate perché Potrebbero contaminare il compost. Al contrario possono essere messi nel compost legumi e farine attaccati da insetti, poiché le “larve dei magazzini” tignole non si propagano attraverso il terreno. Non immettere farmaci di alcun genere, specialmente gli antibiotici. Le lettiere dei gatti e dei cani non sono adatte nel compost perché non apportano nulla e semmai potrebbero portare qualche parassita.
Problemi del compost
- Il materiale non si decompone. Manca l’inoculo di batteri aerobi promotori della biodegradazione. Succede soprattutto quando la compostiera non è a con-tatto con il terreno. Distribuire ogni tanto un po’ di terra o terriccio tra il materiale di cucina. Ogni volta che si ricomincia un compost è opportuno lasciarne un po’ di quello maturo sul fondo quale inoculo del nuovo.
- Troppo materiale freddo o legnoso o poca umidità. Problema abbastanza frequente in estate. Inumidire di tanto in tanto il compost ed evitare altro materiale troppo secco come paglia o potature.
- Sviluppo dí cattivi odori. Mancanza di aria, eccesso di compattamento. Rivoltare e rimescolare il compost. Praticare qua e là dei fori. Aggiungere uno strato di materiale strutturante, paglia, cartoncino spezzettato o potature. Troppo materiale caldo come carne o pesce. Purtroppo carne o pesce nei piccoli compost attirano mosche e moscerini e generano fermentazioni maleodoranti, meglio evitarli. Eliminare le parti ammuffite o in putrefazione. Produzione di percolato maleodorante Troppa umidità. Compattamento del materiale. Problema che può verificarsi con più facilità in inverno. Eliminare le parti ammuffite o in putrefazione.