Lauroceraso: caratteristiche e coltivazione

Il lauroceraso (Prunus laurocerasus) o lauro è una pianta da siepe sempreverde, molto apprezzata per la sua estetica, può formare un “muro verde” regolare e compatto.

Il lauroceraso (Prunus laurocerasus) o lauro è una pianta da siepe sempreverde, molto apprezzata per la sua estetica, può formare un “muro verde” regolare e compatto.

Grazie proprio alla sua crescita compatta e alla resistenza della pianta, il Lauroceraso è la scelta più diffusa per chi vuole una siepe classica, funzionale e ornamentale, che non chieda troppe manutenzioni per mantenersi ordinata.

lauroceraso

Il lauro può essere utilizzato per creare siepi, ma anche come singola pianta per aggiungere un tocco di eleganza al giardino. Essendo anche adatta alla coltivazione in vaso, possiamo usarla anche per terrazzi e balconi.

Caratteristiche del lauroceraso

Il Lauroceraso appartiene alla famiglia delle Rosaceae, che comprende diverse specie di piante sempreverdi. Originaria dell’Asia Occidentale, è molto diffusa per la sua facilità di coltivazione e perché richiede poche cure.

È un arbusto a portamento globoso, dalla chioma folta e compatta, mediamente arriva agli 8 metri di altezza, se lasciato ad albero, raggiunge anche 12-15 metri. Il suo fusto si sviluppa tramite una ramificazione molto fitta, ed è proprio questa caratteristica a renderlo rende ideale nella scelta di piante adatte a realizzare siepi.

Le foglie sono spesse e coriacee, la pagina superiore è verde scuro, mentre quella inferiore, verde chiaro. Sono dotate di un picciolo corto ma molto robusto.

Negli esemplari più adulti di lauroceraso, i rami diventano più legnosi e di colore marrone scuro, mentre nei giovanissimi, sono erbacei e verde scuro.

I fiori, che compaiono in primavera, hanno una forma stellata con corolla con petali di colore bianco o rosato profumati, raggruppati in infiorescenze a forma di spighe.

I frutti del Lauroceraso sono piccole bacche ovoidali con apice acuminato, molto simili a delle olive. Hanno un diametro di circa 1 cm con superficie lucida, nella fase iniziale sono rosse, per poi diventare nere-viola quando raggiungono il massimo della maturazione.

Il lauro è velenoso

A causa dell’elevata concentrazione di acido cianidrico nei frutti e in tutte le altre parti della pianta, il lauro è una pianta velenosa per l’uomo.

Non può essere utilizzata in cucina e non è commestibile, il suo scopo è puramente ornamentale.

Lauroceraso e alloro: differenze

Per evitare confusione è bene fare una specifica: il lauroceraso non è alloro, si tratta di due piante completamente differenti tra loro.

La parola “lauro” viene usata anche per indicare l’alloro (Laurus nobilis), visto che è una pianta della famiglia delle lauracee.

Lauroceraso e alloro sono però specie totalmente differenti. Hanno in comune il fatto che si tratta di piante sempreverdi, entrambe usate come piante da siepe.

L’alloro ha una crescita più lenta rispetto al Lauroceraso e preferisce climi più caldi.

Evitare di confondere le piante è particolarmente importante rispetto al possibile uso culinario. L’alloro è noto per le sue foglie aromatiche, che vengono utilizzate in cucina come condimento o per preparare decotti e tisane, mentre il Lauroceraso è una pianta ornamentale che non possiede proprietà aromatiche o culinarie, ed è addirittura velenosa.

La siepe di lauro

La siepe di lauroceraso è un’ottima siepe da recinzione, per una serie di motivi:

  • Si tratta di una specie sempreverde.
  • Può raggiungere una bella altezza.
  • Forma un muro compatto, che garantisce privacy al giardino.
  • Cresce rapidamente.
  • Sopporta le potature e prende facilmente la forma desiderata.
  • Resiste bene a freddo, malattie e parassiti.
  • Tollera anche zone di mezzombra.
siepe di lauroceraso
La siepe di lauroceraso cresce bene anche in mezzombra. Qui la vediamo rigogliosa sotto una grande quercia. Quello in foto è il lato nord della siepe.

Come fare una siepe di lauro

Il lauroceraso è ottimo per chi vuole realizzare una siepe, anche perché cresce rapidamente, anche 50 cm all’anno. Anche mettendo piantine di lauro giovani si otterrà in pochi anni una bella barriera.

Inoltre è molto adattabile, capace di crescere sia in pieno sole che in ombra parziale e di resistenere agli sbalzi di temperatura. Tuttavia, per ottenere i migliori risultati, è preferibile piantarlo in un’area con esposizione solare moderata e con un terreno ben drenante.

Anche se tollera suoli poveri, è consigliato arricchire il terreno con compost o letame ben decomposto. Per realizzare la siepe è necessario acquistare un numero di piante sufficiente e piantarle lungo il perimetro.

Quando piantare il lauroceraso

Il periodo migliore per piantare è fine autunno o inizio primavera. La procedura è semplice: basta scavare una buca e posizionare la piantina. È importante irrigare subito dopo aver piantato e curare la pianta giovane, pacciamando il suolo e bagnandolo regolarmente. Col tempo il lauro si radica e diventa indipendente.

Distanza tra le piante

Per realizzare una siepe fitta, bisogna posizionare una pianta ogni 50 cm, quindi 2 ogni metro. È possibile anche distanziarle di più (60-70 cm), ma ci vorrà più tempo per ottenere una siepe continua.

La potatura del lauroceraso

La potatura è fondamentale per mantenere la pianta in forma e favorire una crescita densa e compatta.

Il lauroceraso tollera molto bene i tagli e si può potare per gran parte dell’anno, sono da evitare il pieno inverno e il periodo della fioritura.

L’ideale è tagliare la siepe tra maggio e giugno. Durante la potatura, è importante rimuovere i rami danneggiati, malati o morti e ridurre la lunghezza dei rami più lunghi, in modo da favorire la ramificazione e la crescita di nuovi germogli. Se il lauroceraso è vecchio, la potatura può aiutare a stimolare il ringiovanimento dei rami.

Conviene potare la siepe con cadenza almeno annuale per evitare che si ingrandisca troppo e richieda poi tagli più impegnativi.

Malattie e nemici del lauroceraso

Il Lauroceraso è una pianta abbastanza resistente, ma può essere soggetta a parassiti e malattie. Tra i parassiti più comuni ci sono gli afidi, le cocciniglie, l’oziorrinco e un insetto chiamato metcalfa pruinosa.

Gli afidi non sono particolarmente dannosi, possono accartocciare qualche foglia, ma non impensieriscono più di tanto la pianta.

Per prevenirne l’insediamento dei parassiti, è importante garantire una buona circolazione dell’aria tra le piante e intervenire tempestivamente con trattamenti specifici in caso di infestazione.

Le malattie fungine, come la maculatura fogliare e il mal bianco, possono invece insorgere in presenza di umidità eccessiva. Notando un inizio di malattia è fondamentale eliminare le foglie morte da sotto la pianta, per preservare la salute della nostra siepe.

Articolo di Adele Guariglia

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