Il letame è il fertilizzante più utilizzato in agricoltura, da milleni i contadini concimano apportando letame al suolo.
Ancora oggi si tratta di uno dei migliori concimi possibili. Vale la pena imparare a conoscerlo meglio e capire come utilizzarlo nell’orto e in giardino.
In genere in autunno si usa il letame per una bella concimazione di fondo dell’orto, scopriamo come farla e quanto letame impiegare per ogni metro quadro di orto.
Contenuti della guida:
Perché usare il letame
Il letame non è semplicemente un concime, ma è anche un ammendante: apporta al terreno sostanza organica, preziosa per migliorare le sue caratteristiche e per nutrire i microrganismi.
Il terreno trattato con letame migliora sotto tutti i punti di vista e diventa fertile.
- Fertilità chimica: il letame è un concime bilanciato, contenente tutti i principali elementi nutritivi che la pianta richiede, a cominciare da azoto, fosforo e potassio.
- Fertilità fisica: l’apporto di sostanza organica sviluppa humus, che rende il terreno soffice e capace di trattenere acqua.
- Fertilità biologica: il letame apporta e fa proliferare microrganismi positivi, che saranno poi utili all’apparato radicale delle piante.
Qual è il letame migliore
Con il termine letame indichiamo sostanzialmente deiezioni di animali erbivori.
Possiamo prima di tutto differenziare il letame a seconda dell’animale:
- Letame bovino (di mucche, vitelli)
- Letame equino (di cavallo)
- Letame ovino (di pecore, capre)
- Letame avicolo (di gallina), chiamato in genere pollina
Qual è il migliore tra questi?
Non c’è un letame migliore, bisogna conoscere le differenze e regolare l’uso di conseguenza.
Il letame di mucca è quello meno concentrato (perché contiene più acqua), quindi ne possiamo usare una dose maggiore. Il letame equino è ottimo, perché più ricco di quello di mucca, ma molto equilibrato. Il letame ovino è più forte, bisogna dosarlo meglio. La pollina è molto concentrata e contiene parecchio azoto, per cui richiede particolare attenzione e gli eccessi possono bruciare le radici delle piante.
Possiamo dire che il letame migliore è quello che possiamo procurarci facilmente (se abbiamo degli animali nostri o allevatori vicini è l’ideale).
Quando il letame è maturo
Il letame in genere non si usa tal quale, appena prodotto dagli animali. Le deiezioni fresche sono poco stabili e hanno luogo al loro interno trasformazioni che possono danneggiare le radici delle piante se vi entrano a contatto. Possono inoltre contenere patogeni, per cui sono meno sane.
Meglio lasciare che il letame riposi in cumulo per alcuni mesi, si dice “far maturare il letame”. Dopo 4-5 mesi comincia a essere utilizzabile.
Il letame ben maturo diventa maggiormente omogeneo, perde la puzza.
Quando si mette il letame
L’ideale è usare il letame maturo come concimazione di fondo, ovvero per preparare il terreno prima di mettere le piante. In questo caso è ottimo spargere il letame in autunno.
L’inverno il letame riposerà sul terreno, entrando in relazione con il suolo, in primavera il terreno sarà ricco e ben strutturato, pronto per i trapianti primaverili.
Possiamo comunque letamare anche in primavera, comunque prima di mettere le piantine.
Come spargere il letame
Per concimare consiglio di spargere il letame maturo sul terreno e poi incorporarlo ai primi 5-10 cm di suolo.Possiamo farlo manualmente con la zappa o con motocoltivatore o trattore (fresatura o erpicatura).
Non occorre mandare il letame troppo a fondo, per cui consiglio di spargere il letame dopo aver vangato l’orto.
Quanto letame mettere nell’orto
Non è possibile dare un dosaggio universale: la concimazione deve essere valutata in base al terreno. Un suolo povero e sabbioso richiede più letame di uno già ben ammendato.
Per dare una misura indicativa possiamo dire che per fare una buona concimazione di fondo per l’orto o per il frutteto si apportano circa 3 Kg di letame a metro quadro.
Indicazione pratica: a spanne una carriola ben piena di letame può servire per 10 metri quadri di orto.
Alternative al letame
Il letame non è l’unico ammendante naturale.
Ecco tre ottime alternative:
- Compost
- Humus di lombrico
- Stallatico pellettato
Differenza tra compost e letame
Un’ottima alternativa al letame è il compost. Si tratta sempre di materia organica, ricchissima di microrganismi utili e di elementi nutritivi, per cui possiamo dire che svolge la stessa funzione.
A differenza del letame il compost è prevalentemente di origine vegetale, questo lo rende anche coerente con chi sceglie uno stile di vita vegano.
Il vantaggio del compost è che può essere autoprodotto da chiunque a costo zero, facendo compostaggio domestico (si può fare perfino sul balcone) e che permette di riutilizzare scarti.
La cosa migliore per chi ha la possibilità è di “nutrire il suolo con un’alimentazione varia” quindi apportare sia letame che compost.
Humus di lombrico
Un’altra sostanza straordinaria paragonabile al letame è l’humus di lombrico. In questo caso si tratta di materia organica (scarti vegetali e letame) che viene elaborata dai lombrichi, che la rendono perfetta per le piante: piena di microrganismi positivi e sicura per le radici.
In un certo senso se l’humus si produce a partire da letame bovino o equino, possiamo dire che si tratta di un’evoluzione del letame stesso.
Differenza tra letame e stallatico pellettato
A partire dal letame viene prodotto lo stallatico pellettato e lo stallatico sfarinato.
Si tratta sostanzialmente di letame essiccato, che può essere fornito in polvere (sfarinato) o compresso in piccoli cilindri (pellettato).
In genere si tratta di letame bovino o equino (si chiama stallatico perché proviene da animali di stalla).
Possiamo usare il pellettato come concime, sapendo che ci sono differenze rispetto all’apporto di letame:
- Fornisce nutrienti in modo meno graduale
- Si dilava facilmente
- Si tratta di una sostanza più concentrata (andando molto a spanne possiamo paragonare 1 kg di letame a 100 grammi di pellettato)
- Fornisce molta meno sostanza organica e quindi humus (ha un minor effetto ammendante).
Il letame è ideale per una concimazione di fondo autunnale o a inizio anno. Lo stallatico si può usare poco prima dei trapianti o anche in corso di coltivazione.
Domande frequenti sul letame
Ecco qui alcune domande con relativa risposta.
Il letame contiene paglia?
Spesso gli animali sono allevati su lettiere di paglia o altri stocchi vegetali, per cui si raccolgono le deiezioni comprese di paglia. La paglia svolge un ruolo utile nel cumulo del letame, tanto che può essere integrata. Andrà poi a decomporsi portando materia organica e fibre utili al terreno.
Dove trovare il letame?
Il letame si trova dove ci sono animali erbivori. Se abbiamo animali, ad esempio un piccolo pollaio, possiamo sfruttare le loro deiezioni. Possiamo informarci nella nostra zona, andando da maneggi o allevamenti.
Il letame secco pellettato (stallatico pellettato) si trova invece in qualsiasi negozio di agraria o garden center.
Quanto costa il letame?
Il letame non ha un costo definito e può essere anche regalato, in quanto per chi ha animali è uno scarto. Lo stallatico pellettato viene venduto a prezzi molto variabili, in genere è il concime più economico.
Il letame deve essere biologico?
Se vogliamo coltivare un orto con metodi biologici è bene che il letame provenga da allevamenti controllati, che non facciano uso di antibiotici e altre sostanze chimiche che possono poi passare nel terreno. Non serve che l’allevamento sia biologico certificato, ma è opportuno informarsi e conoscere il metodo usato dall’allevatore.
Quali piante vanno concimate con il letame?
Tutte le piante traggono beneficio da un suolo arricchito di sostanza organica tramite l’apporto di letame.
Alcune piante come zucche, zucchine, meloni, angurie, pomodori hanno maggiori esigenze in termini di nutrienti e prediligono una concimazione più ricca.
Quanto pesa una carriola di letame?
Indicativamente una carriola di letame pesa circa 30 kg (naturalmente è impossibile dare un peso esatto, perché dipende da dimensioni della carriola, maturazione del letame, riempimento della carriola).
Articolo di Matteo Cereda