Tulipano: coltivazione e cura

Il tulipano è una elegante pianta fiorita che viene frequentemente utilizzata per aiole, giardini e terrazzi. Numerosissime sono le varietà di questa specie bulbosa che, grazie alle sue spettacolari fioriture, è fra le specie ornamentali più apprezzate e ricercate. In questa guida scopriremo le origini e le caratteristiche del tulipano, le più belle cultivar disponibili in commercio e molti suggerimenti e consigli utili per coltivarlo in modo ottimale.

Identikit del tulipano

Il tulipano è una pianta bulbosa perenne appartenente al genere Tulipa, classificato nella famiglia delle Liliaceae. In questo genere sono comprese circa 110 differenti specie il cui areale di distribuzione originario si estende dall’Europa meridionale alla Cina nordoccidentale, passando dal Nord Africa, all’Anatolia, sino all’Iran. La zona che in assoluto presenta la maggiore concentrazione di specie verte intorno alle aree montuose asiatiche che comprendono l’Hindu Kush, il Pamir e la catena del Tien Shan, considerate il vero e proprio baricentro di distribuzione dei tulipani.

Nonostante per associazione di idee i tulipani vengano automaticamente identificati con i Paesi Bassi, questi bulbi giunsero in Europa solo verso il sedicesimo secolo portati dall’Impero Ottomano. Il termine “tulipano” deriva dal persiano dulband, che significa “turbante”, che a sua volta viene dal termine turco tülbend: chiaro riferimento alla particolare forma del fiore.

Numerose sono le specie e soprattutto gli ibridi di tulipano coltivati nei giardini, sui terrazzi ed in vaso a scopi ornamentali, oppure come fiori da recidere; nella maggior parte dei casi, questi ibridi vedono come loro progenitore la specie Tulipa gesneriana.

I tulipani, a seconda delle diverse specie e cultivar, possono presentare un’altezza piuttosto variabile che va da una decina di centimetri sino a circa 70-80 per le varietà giganti. L’apparato radicale della pianta è costituito da un bulbo sotterraneo perenne, dal quale viene emesso uno stelo dal portamento eretto. Sullo stelo, disposte alternate, è portato un ridotto numero di foglie che in genere vanno da 2 a 6, in alcuni rari casi sino a 12; le specie più grandi presentano in genere foglie multiple. Le foglie del tulipano sono di colore verde talvolta leggermente sfumato di blu ed hanno un aspetto brillante per via della loro copertura cerosa.

Tulipano

Nella maggior parte dei casi viene prodotto un solo fiore per stelo, e sono solo poche le specie in grado di portare fiori multipli come, ad esempio, la Tulipa turkestanica. Ogni fiore è composto da tre petali e tre sepali, di aspetto pressoché identico e che vengono definiti come tepali.

I fiori di tulipano presentano generalmente una forma a coppa o a stella e sono disponibili praticamente in tutta la gamma cromatica; l’unico colore assente è il blu “puro”, ed i tulipani che nel loro nome presentano questo aggettivo sono, in realtà, provvisti di pigmenti di colore violetto tendenti al blu. Il frutto del tulipano è una capsula di forma globosa dotata di un robusto rivestimento, che contiene numerosi semi di forma discoidale e di colore marrone più o meno scuro. Normalmente gli ibridi commerciali disponibili in commercio non producono semi perché sterili.

Varietà di Tulipano

Esiste una precisa classificazione che, in base alla morfologia del fiore ed alle dimensioni della pianta, suddivide i tulipani in 15 divisioni, rappresentate da:

  • 1° div. “Single early”
    di altezza compresa fra 25 e 60 cm, con fiori singoli di forma a coppa e petali tondeggianti che talvolta si aprono completamente in pieno sole. Alcune varietà: Ruby Red (rosso scarlatto), Bestseller (arancione-ramato), Generaal de Wet (arancio dorato), Apricot Beauty (rosa albicocca);
  • 2° div. “Double early”
    di altezza compresa fra 30 e 40 cm, con fiori doppi di forma simile a quelli della peonia per aiole e vasi. Alcune varietà: Peach Blossom (rosa), Mr Van de Hoef (giallo dorato), Oranje Nassau (rosso arancione), Schoonoord (bianco);
  • 3° div. “Triumph”
    di altezza compresa fra 35 e 60 cm, con fiori singoli a forma di coppa piuttosto resistenti al vento ed alle intemperie. Alcune varietà: Orange Bouquet (rosso-arancione), Attila (viola porpora), Bellona (giallo dorato), Kees Nellis (rosa e giallo);
  • 4° div. “Darwin hybrids”
    di altezza compresa fra 50 e 70 cm, con grossi fiori singoli a forma di coppa di colore brillante. Alcune varietà: Olympic Flame (giallo e rosso), Red Matador (rosso scarlatto), Elizabeth Arden (rosa salmone), Big Chief (rosa e bianco);
  • 5° div. “Single late”
    di altezza compresa fra 45 e 75 cm, con fiori di forma a coppa, ovale o squadrata adatti per bordure ed aiole. Alcune varietà: Queen of Night (marrone-nero), Avignon (rosso), Sorbet (bianco e rosso), Queen of Bartigons (rosa salmone);
  • 6° div. “Lily-flowered”
    di altezza compresa fra 50 e 65 cm con fiori singoli dotati di petali appuntiti e spesso curvi all’estremità; prediligono il pieno sole. Alcune varietà: White Triumphator (bianco), China Pink (rosa tenue), Aladdin (rosso cremisi e giallo), West Point (giallo);
  • 7° div. “Fringed”
    di altezza compresa fra 55 e 80 cm con petali sfrangiati. Alcune varietà: Fringed Beauty (rosso e giallo), Arma (rosso cardinale), Burgundy Lace (rosso vinaccia);
  • 8° div. “Viridiflora”
    conosciuti anche come “tulipani verdi”, questi ibridi sono alti 25-60 cm e presentano petali di colore parzialmente verde. Alcune varietà: Spring Green (giallo limone e verde), Artist (rosa albicocca e verde), Groenland (rosa bordato di verde), Golden Artist (giallo aranciato e verde);
  • 9° div. “Rembrandt”
    di altezza compresa fra 45 e 75 cm con fiori singoli screziati o maculati di diversi colori. Alcune varietà: Jack Laan (viola, giallo e bianco), Lotty van Beuningen (lilla, bianco e viola), Insulinde (viola e giallo);
  • 10° div. “Parrot”
    di altezza compresa fra 50 e 65 cm che producono fiori grossi e spesso bicolori, con petali dall’aspetto “spettinato”. Alcune varietà: White Parrot (bianco) Black Parrot (viola-nero), Flaming Parrot (giallo con striature rosse), Fantasy (rosa);
  • 11° div. “Double late”
    detti anche tulipani “peonia”, presentano un’altezza compresa fra 40 e 60 cm. Alcune varietà: Gold Medal (giallo dorato), Angelique (rosa pallido), Mount Tacoma (bianco);
  • 12° div. “Kaufmanniana”
    di altezza compresa fra 10 e 25 cm, che presentano fiori bicolori di forma allungata. Sono ideali per giardini rocciosi e bordure. Alcune varietà: Johann Strauss (rosso e bianco), Hearts Delight (rosso carminio, bianco e giallo), The First (bianco e rosso carminio);
  • 13° div. “Fosteriana”
    di altezza compresa fra 20 e 40 cm, che presentano fiori di colore brillante ideali per il centro di composizioni. Alcune varietà: Orange Emperor (arancione), Cantata (rosso scarlatto cupo), Purissima (bianco-giallo), Rockery Beauty (arancione-rosso);
  • 14° div. “Greigii”
    di altezza compresa fra 25 e 50 cm adatti per vasi e giardini roccioso. Alcune varietà: Red Riding Hood (rosso carminio), Toronto (rosa salmone), Cape Cod (giallo bronzo e albicocca), Plaisir (bianco crema con strisce rosse);
  • 15° div. “Species”
    di altezza compresa fra 8 e 45 cm, piccoli e in genere più delicati degli altri tulipani.

La maggior parte dei bulbi di tulipano disponibili in commercio arriva dall’Olanda, il maggior produttore mondiale con oltre tre miliardi di bulbi annuali. La maggior parte di essi è destinata all’esportazione; questi bulbi vengono raccolti tutti gli anni verso la fine dell’estate, e separati in base alla loro classe dimensionale. Gli esemplari di taglia più grande, in grado di fiorire, vengono destinati al commercio, mentre i più piccoli sono ripiantati nel terreno affinchè possano raggiungere in futuro le dimensioni più appropriate per la vendita.

Coltivazione e cura del tulipano

Il tulipano è originario di zone montane dal clima temperato e per questo necessita di un periodo di dormienza invernale a basse temperature noto come vernalizzazione. I bulbi di tulipano vengono solitamente piantati all’aperto nella stagione autunnale, in modo da esporli al freddo, assicurandone perciò la fioritura l’anno successivo. A seconda della specie e delle dimensioni, i bulbi devono essere collocati ad almeno 10 o 20 centimetri di profondità, disponendoli a una distanza di 10-25 centimetri l’uno dall’altro in base alla taglia della pianta.

Conoscendo il colore delle fioriture, i bulbi possono essere disposti nelle aiole a formare contrasti cromatici o particolari disegni geometrici. Al termine della fioritura le foglie ormai completamente essiccate vanno rimosse, ed il bulbo può essere lasciato nel terreno sino alla primavera successiva.

La propagazione del tulipano è piuttosto semplice e si basa sull’asportazione dei bulbilli, ovvero piccole propaggini vegetative prodotte dai bulbi che, se rimosse e piantate altrove, danno origine ad un esemplare con le medesime caratteristiche della pianta madre, dal momento che ne condivide il medesimo patrimonio genetico. Un’altra modalità di riproduzione asessuale (che, cioè, non comporta l’unione di gameti) è la cosiddetta micropropagazione, che consiste nel prelievo e nella crescita di colture di tessuto di una pianta madre allo scopo di ottenerne cloni perfetti mantenendo così la purezza della cultivar. Si tratta comunque di una metodologia complessa che impiegano solo gli esperti del settore.

Nel tulipano è possibile la riproduzione per seme, anche se a causa della ricombinazione genetica si ottengono esemplari con caratteristiche differenti da quelle dei progenitori e dotati di una grande variabilità; per questo, il metodo viene impiegato soprattutto per la propagazione di specie pure o – a livello sperimentale – per ottenere nuovi ibridi. La propagazione per seme richiede solitamente dai cinque agli otto anni affinchè si possa osservare la prima fioritura, mentre nel caso della riproduzione tramite bulbilli non bisogna attendere più di uno o due anni. Questo è un altro motivo perché la riproduzione per seme non è una pratica di uso comune nel giardinaggio.

Esposizione e temperature

I tulipani amano le zone soleggiate purché non eccessivamente ventose: il vento forte può infatti piegarne o spezzarne i delicati steli, soprattutto nelle cultivar più alte e dai grossi fiori. È possibile la crescita anche in condizioni di parziale ombreggiamento, a patto che le piante ricevano almeno 5 o 6 ore al giorno di luce diretta del sole. Queste bulbose crescono bene soprattutto nei climi dove le primavere sono fresche e lunghe, con estati calde e poco piovose e non eccessivamente calde. I tulipani non temono affatto le basse temperature, perciò si adattano bene anche ai climi temperati.

Annaffiature

Il terreno di crescita dei tulipani dovrebbe sempre mantenere un certo grado di umidità, pertanto le annaffiature devono essere commisurate alla stagione ed alle temperature. È preferibile che queste siano frequenti ma poco abbondanti, per evitare che si formino nel terreno ristagni idrici in grado di favorire la marcescenza dei bulbi.

Terreno

Il terreno di crescita più adatto per i tulipani è sciolto, tendenzialmente sabbioso e dotato di buone capacità di drenaggio, e contemporaneamente ricco di sostanza organica e profondo. Prima di mettere a dimora i bulbi è possibile migliorare le caratteristiche del substrato mediante l’aggiunta di concimi organici (letame maturo, stallatico o compost) e/o sabbia.

Concimazione

Le concimazioni richieste dal tulipano iniziano con l’arricchimento del terreno con letame maturo, e proseguono durante la stagione di fioritura con fertilizzanti liquidi per piante fiorite da diluire nell’acqua utilizzata per le irrigazioni.

Potatura

Il tulipano non richiede alcuna operazione di potatura, ma è buona norma rimuovere i fiori appassiti e le parti vegetative danneggiate. I fiori vanno rimossi per evitare che la pianta “sprechi” le proprie risorse nella produzione dei semi, riducendo perciò le sostanze nutritive da accumulare nel bulbo. A fine stagione è normale che le foglie del tulipano inizino ad appassire e ad ingiallire, ma non bisogna rimuoverle se presentano ancora tracce di verde: i tessuti fotosintetici stanno infatti ancora accumulando riserve energetiche nel bulbo. Sono da rimuovere solo le foglie completamente ingiallite.

Parassiti e malattie

Una delle malattie più gravi che possono colpire il tulipano è la muffa nota come Botrytis tulipae, che causa la morte delle cellule e nei casi più gravi la marcescenza dell’intera pianta. Altre patologie di natura fungina sono fusariosi, marciume del colletto e marciume radicale (Phythium sp.), antracnosi, muffa grigia (Botrytis tulipae), muffe verdi (Penicillium sp.) e ruggine fogliare (Puccinia prostii). Per evitare l’insorgenza di queste patologie è opportuno effettuare trattamenti preventivi con prodotti antifungini sia sui bulbi che sulle piante.

Un insetto particolarmente dannoso è il coleottero Melolontha melolontha, ovvero il comune maggiolino, le cui larve si nutrono dei bulbi mentre gli adulti attaccano le foglie del tulipano. I bulbi possono anche essere preda di millepiedi ed acari del bulbo (Rhizoglyphus echinopus). Piuttosto dannosi sono anche i nematodi, piccoli animali simili a vermi che vivono nel terreno e possono causare la marcescenza dei bulbi. L’utilizzo di insetticidi ad ampio spettro in fase preventiva scongiura gli attacchi da parte di questi dannosi fitofagi. Anche le chiocciole e le limacce sono ghiotte delle piante di tulipano, e devono essere combattute mediante il posizionamento di esche e trappole.

Anche i virus possono attaccare il tulipano, e se ne riconoscono facilmente i sintomi: sui petali sovente compaiono macchie, depigmentazioni e variegature di colore, mentre i bordi possono diventare sfrangiati. Per gli attacchi virali non esistono cure, ed in alcuni casi vengono appositamente inoculati dei virus nelle piante allo scopo di creare particolari colorazioni.

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Una risposta

  1. Lucrezia

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