Tagete o garofano indiano: coltivazione e cura

In questa guida scopriremo le caratteristiche del tagete, le diverse varietà ed i suoi utilizzi, fornendo utili informazioni per la sua cura e coltivazione.

Il tagete, noto anche come garofano indiano, è una pianta erbacea apprezzata nel giardinaggio per la facilità di coltivazione e le sue fioriture colorati.

È facile da coltivare, non richiede competenze specifiche, condizioni particolari di terreno, luce e irrigazione.

tagete

Origine botanica

Il genere Tagetes, appartenente alla grande famiglia delle Asteraceae, comprende 56 differenti specie sia perenni che annuali, native dell’America settentrionale, centrale e meridionale.

Molte di queste specie, grazie alla loro adattabilità, si sono tuttavia naturalizzate in diverse aree del pianeta.

Alcune, ad esempio, come la Tagetes minuta di origine sudamericana, sono addirittura considerate come dannosissime piante invasive in molte zone dell’Africa, dell’Australia e delle isole del Pacifico.

Caratteristiche della pianta tagete

In natura, le piante di tagete hanno un portamento cespuglioso e possono raggiungere un’altezza di un paio di metri, sebbene le varietà coltivate non superino di solito il metro.

Presentano steli ben ramificati con foglie pinnate di colore verde scuro, che possono emanare un odore pungente simile a quello degli agrumi, talvolta sgradevole, tanto da valergli il soprannome di “puzzola”.

Alcune varietà commerciali sono state selezionate per essere inodori. I fiori sono piuttosto piccoli, misurano circa 4-6 cm, variano dal giallo al rosso in diverse tonalità: dorato, arancione, rosso mogano, rosso cupo, rosso mattone ed altre sfumature ancora, sia a tinta unita che con screziature.

Varietà del Tagete

I tagete sono piante facilmente incrociabili, con una grande varietà di ibridi risultanti dalla selezione umana.

Gli ibridi “francesi” derivano da Tagetes patula, con fiori che variano dal giallo oro al rosso cupo, e generalmente non superano i 40 centimetri di altezza.

Gli “africani” provengono da Tagetes erecta, originaria del Nord America, con fiori grandi e un portamento eretto che può raggiungere i 100 centimetri.

Gli ibridi “franco-africani” combinano le caratteristiche di entrambi, mentre quelli da Tagetes tenuifolia e Tagetes lucida presentano fiori gialli e giallo-arancio.

Tra gli ibridi ornamentali più noti ci sono:

  • Bonanza Deep Orange
  • ‘Sunburst Orange Splash,
  • Moonsong Deep Orange,
  • Boy Harmony,
  • Golden Gate
  • ‘Zenith Orange & Red  

Quando fiorisce il garofano indiano

Il garofano indiano, o tagete, fiorisce abbondantemente da maggio a ottobre. Questa pianta può estendere il periodo di fioritura fino a tarda stagione se coltivata in serra, grazie al clima controllato che favorisce una continua produzione di fiori.

I fiori del tagete attirano numerose farfalle, essendo ricchi di nettare. Dopo la fioritura, si formano piccoli semi marrone-grigiastro con buone capacità germinative, che assicurano la proliferazione della pianta

Riproduzione del Tagete

Le piante di tagete si riproducono facilmente e, allo scopo di ottenere la semente da utilizzare per l’anno successivo, è sufficiente essiccare i fiori e raccoglierne i piccoli semi.

Il tagete va seminato da aprile a maggio all’interno di un ambiente protetto come un semenzaio o un letto caldo.

Le sementi devono essere posizionate a circa 50 cm di distanza tra loro, a gruppetti di 10 semi, su un terriccio umidificato.

I semi vanno coperti con 1-2 cm di substrato, e il terriccio bagnato e leggermente schiacciato, per rimuovere le zone d’aria. Quando le piantine hanno radici ben formate, sono pronte per essere trapiantate.

Coltivazione e cura dei Tagete

Il tagete è una pianta molto adattabile e facile da coltivare, in grado di dare grandi soddisfazioni anche a chi ha poca esperienza e poco tempo da dedicare alla coltivazione del giardino o del terrazzo.

Queste piante si possono coltivare sia in piena terra per creare bordure ed aiole fiorite, oppure in vaso, per rallegrare balconi e finestre, ma anche per dare colore ai giardini rocciosi.

Esposizione

I tagete prediligono le zone esposte, ben luminosesoleggiate; possono adattarsi anche a zone leggermente ombreggiate, a patto di ricevere almeno qualche ora di luce del sole diretta, ogni giorno.

Queste piante non tollerano le condizioni eccessivamente ventose e l’umidità, pertanto devono essere collocate in zone riparate dall’aria come, ad esempio, a ridosso di un muretto o di una siepe.

Temperature

 Le varietà annuali di tagete concludono il loro ciclo vitale con l’arrivo delle prime gelate autunnali e devono essere rimosse.

Le varietà perenni, che sono sensibili al freddo, necessitano di essere protette spostandole in casa o in serra, durante l’inverno.

Con l’avvento della primavera, possono essere gradualmente esposte all’esterno, reintroducendole in casa nelle prime notti fredde, per farle abituare al clima.

In estate, le tagete perenni possono rimanere all’esterno, preferibilmente in posizioni soleggiate.

Terreno

Le piante di tagete si adattano bene a vari tipi di terreno, ma prosperano in substrati ricchi, soffici e fertili con abbondante sostanza organica.

Bisogna assicurare un buon drenaggio, soprattutto se il terreno è argilloso o tende a compattarsi, mescolandolo con sabbia per migliorare aerazione e drenaggio.

Prima di seminare le tagete, è utile lavorare il terreno, arieggiarlo e arricchirlo con stallatico o letame maturo.

Annaffiature

Il substrato di crescita dei tagete deve mantenere un certo grado di umidità, quindi è fondamentale innaffiare frequentemente durante i periodi caldi.

È importante evitare ristagni idrici che possono causare asfissia e marciumi radicali. L’acqua deve bagnare solo il terreno e nona la chioma.

Con l’arrivo dell’autunno, le innaffiature devono essere ridotte, in particolare, per le piante annuali al termine del loro ciclo vitale. Le perenni, in serra o in casa, richiedono pochissima acqua durante il periodo invernale.

Concimazione

Per far crescere al meglio i tagete è opportuno, durante il periodo di maggior crescita e fioritura, fornire loro una adeguata concimazione utilizzando del fertilizzante specifico per piante fiorite.

Si può, ad esempio, impiegare del concime granulare a lenta cessione, oppure eseguire delle concimazioni (ogni due o tre settimane) diluendo del concime liquido nell’acqua utilizzata per le innaffiature.

Parassiti e malattie

Il tagete attrae le larve dei nottuidi, farfalle notturne, come le Melanchra persicariae, i cui bruchi possono causare gravi danni alle piante.

Bisogna prestare attenzione anche agli afidi e alle cocciniglie, parassiti che indeboliscono le piante succhiandone la linfa.

Per prevenire tali infestazioni, si raccomanda l’uso di insetticidi ad ampio spettro. L’eccessiva umidità nel terreno e sulle foglie favorisce, inoltre, lo sviluppo di marciumi e di mal bianco o oidio, una malattia di natura fungina facilmente riconoscibile per lo strato polverulento di colore biancastro che compare sulle foglie, ed in particolar modo, sulla pagina inferiore.

Per combattere le patologie di natura fungina è opportuno impiegare un prodotto fungicida sistemico, da utilizzare in fase preventiva.

Quando potare il garofano indiano

 Le piante di tagete non necessitano di potature regolari, ma è consigliabile rimuovere steli, foglie e fusti secchi o danneggiati per mantenere la pianta sana.

È importante anche eliminare i fiori appassiti, eventualmente conservandoli per ricavare i semi.

Per contenere la crescita, si può procedere con una potatura all’inizio della primavera, prima che si formino i boccioli.

Inoltre, la rimozione di parti malate o danneggiate può essere fatta in qualsiasi momento durante la stagione di crescita.

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