Irrigare i pomodori: regole ed errori da evitare

La pianta di pomodoro si coltiva in estate, per cui incontra spesso condizioni di caldo e aridità. In questi casi una delle cure più importanti per coltivarla è l’irrigazione.

Se vogliamo raccogliere pomodori sani è fondamentale bagnare correttamente, per evitare che le piante secchino, ma anche per non incorrere in una serie di problemi come peronospora, spaccatura dei frutti e marciume apicale.

Scopriamo quanto bisogna annaffiare, i migliori metodi per l’irrigazione e gli errori da non fare bagnando.

irrigare i pomodori

Quanta acqua serve ai pomodori

Il pomodoro è una pianta tropicale, per cui ama un terreno umido. Allo stesso tempo teme l’eccesso di acqua ristagnante, che provoca marciumi e malattie.

Bisogna quindi dosare l’acqua correttamente.

Il fabbisogno di acqua della pianta di pomodoro è differente in base alla sua fase di crescita:

  • Alla semina bisogna bagnare tutti i giorni, basta pochissima acqua che mantenga il terriccio superficiale vicino al seme umido.
  • Dopo il trapianto bisogna bagnare ogni uno o due giorni, la giovane piantina non è ben radicata per cui fa fatica a essere autonoma.
  • Dopo 3-4 settimane dal trapianto si può diradare un po’ le irrigazioni, a seconda anche del clima.
  • Alla fioritura le piante hanno un maggior fabbisogno idrico perché devono formare i frutti.

Definire esattamente quanta acqua serve a una pianta di pomodoro è impossibile, dipende da tanti fattori:

  • Il clima (più è caldo e più sarà necessario irrigare spesso, oltre al sole e alle alte temperature, anche il vento concorre a disidratare la pianta)
  • Il tipo di terreno (un suolo argilloso trattiene acqua, uno sabbioso invece disperde facilmente)
  • La varietà di pomodoro (esistono varietà siccagne che necessitano meno acqua)
  • La tecnica di coltivazione (la pacciamatura ad esempio permette una significativa riduzione delle irrigazioni).

La regola per capire quando serve irrigare è osservare il terreno.

Possiamo sentire con il dito: a 2-3 cm di profondità il suolo deve essere umido. Se è secco significa che bisogna irrigare

Quali metodi per irrigare

Oltre a usare la giusta quantità d’acqua è importante irrigare con un metodo corretto.

Non bisogna bagnare le foglie, ma dare acqua al terreno al piede della pianta.

Per questo sono da evitare sistemi a spruzzo. Possiamo annaffiare con canna o innaffiatoio, direzionando l’acqua a terra.

L’impianto di irrigazione a goccia ci permette di automatizzare le irrigazioni dell’orto ed è in assoluto il sistema migliore, perché graduale e preciso. Mettendo i tubi gocciolanti sotto la pacciamatura si risparmia moltissima acqua.

Può essere interessante anche sperimentare l’irrigazione tramite olle di terracotta, tipo queste, una tecnica antica che per chi coltiva piccole estensioni è davvero interessante.

olle per irrigazione dei pomodori interrate
Anfora per irrigazione interrata, pacciamatura naturale di Juta: un sistema a minimo uso d’acqua davvero ottimale.

A che ora bagnare i pomodori

Le piante da orto vanno bagnate nelle ore fresche della giornata, possiamo bagnare la sera oppure la mattina presto. Ci sono pregi e difetti per entrambe le soluzioni.

Bagnando la sera si minimizza lo spreco di acqua, anche se il fatto che l’umido permanga tutta notte può favorire le patologie. Viceversa bagnando al mattino si limitano i rischi di malattia, anche se quando arriva poi il sole può determinare maggior evaporazione.

Errori da evitare nell’irrigazione

Irrigando i pomodori in modo sbagliato si possono creare grossi problemi.

Ecco cosa succede con una cattiva irrigazione:

  • Se non vengono irrigate regolarmente le giovani piantine possono seccare.
  • Se si bagnano le foglie e si eccede con l’acqua provocando ristagni si facilitano malattie come peronospora o altri marciumi del pomodoro.
  • Un’irrigazione fredda durante una giornata molto calda può dare uno shock che fa momentaneamente appassire la pianta.
  • La scarsità d’acqua può portare marciume apicale (il “culo nero” del pomodoro).
  • Eccessi o squilibri d’acqua possono determinare la spaccatura della buccia del frutto.

Irrigare pomodori in vaso

Se i pomodori sono coltivati in vaso generalmente richiedono maggior frequenza nelle irrigazioni.

Non significa che serve più acqua, ma semplicemente che dobbiamo bagnare più spesso.

In momenti molto caldi conviene spostare il vaso in una zona di mezzombra, per evitare temperature eccessive che possono far seccare la terra rapidamente.

Sulla coltivazione in vaso ti consiglio di dare un’occhiata al mio libro Mettete Orti sui vostri Balconi, ci trovi una serie di informazioni utili.

Coltivare pomodori senz’acqua

Si sente spesso parlare di pomodori coltivati senza acqua. Non è semplice coltivare pomodori senza irrigare mai, di certo però possiamo attuare una serie di accorgimenti per ridurre le innaffiature:

  • Un suolo ricco di sostanza organica, capace di trattenere correttamente umidità.
  • Una spessa pacciamatura di paglia o fieno, fondamentale per non far asciugare il suolo.
  • Un parziale ombreggiamento nei periodi più caldi.
  • La scelta di varietà particolarmente resistenti (ad esempio varietà antiche di zone a clima arido, come il pomodoro siccagno tipico della Sicilia).

Molto interessante l’esperienza di un contadino francese, Pascal Poot di Le potager de Santé, che ha coltivato pomodori senza acqua, selezionando di anno in anno una sua varietà di pomodoro particolarmente resistente.

Per farlo ha prelevato le sementi ogni anno dalle piante capaci di portare frutti in condizioni estreme.

Da questa esperienza impariamo l’importanza di salvare noi i nostri semi, in modo da evolvere una varietà adatta al nostro contesto. La selezione di Pascal Poot infatti ha creato dei pomodori molto resistenti nelle sue condizioni specifiche, per il nostro orto possiamo essere noi stessi a selezionare.

Articolo di Matteo Cereda

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