Come fare una talea di monstera

Scopriamo come ottenere nuove piante di Monstera Deliciosa grazie alla talea, che possiamo usare anche per salvare una pianta malata.

La Monstera Deliciosa è una splendida pianta da interno, facile da moltiplicare grazie alla tecnica delle talee, che permette di ottenere tante nuove piante e di dare forma a quella principale.

Affinché la propagazione abbia successo è importante sapere qual è il periodo giusto per prelevare le talee, come eseguire il taglio e quali sono i metodi più efficaci per farle radicare.

Vediamo come procedere.

monstera talea

Quando moltiplicare la monstera

Le talee di Monstera vanno prelevate quando la pianta madre è in fase di crescita vegetativa, quindi tra la primavera e l’estate.

Se possibile, preferire i nodi che già presentano un inizio di radice in fase di crescita, anche se non sviluppata completamente, perché si adattano velocemente al nuovo substrato e hanno meno probabilità di marcire.

Si possono anche prelevare steli con nodi senza radici o con radici aeree ma, nel primo caso, la radicazione sarà più lenta; nel secondo, si dovrà prestare molta attenzione al rischio di marciume.

La talea per salvare una pianta

La pratica della talea è un metodo efficace per preservare una Monstera che mostra segni di stress, specialmente quando i problemi sono legati alle radici.

Se la pianta sembra in difficoltà e il sistema radicale è compromesso, tagliando e propagando una parte sana della pianta madre, si ha la possibilità di rigenerare la Monstera e ottenerne una nuova vitale e in salute.

Per questo se vediamo una nostra pianta che sta male possiamo decidere di avviare una talea, per sicurezza.

Come prelevare una talea

La porzione tagliata di talea deve avere almeno un nodo. Se è molto, grande si possono tenere due o più nodi. In alternativa, si può prelevare una porzione di fusto, l’importante è sempre che abbia almeno un nodo.

Il taglio deve essere eseguito nella parte bassa dell’internodo, quella porzione di stelo che si trova tra il nodo superiore e quello inferiore.

Il nodo superiore resta attaccato alla talea ed è quello che produrrà le radici, mentre quello inferiore resta sulla pianta madre e darà vita a una ripartenza vegetativa.

Se la talea ha già una radice aerea sviluppata, valuta se tenerla o meno, tenendo conto che il rischio che marcisca è molto alto. Se metti la talea in acqua, il problema non c’è, perché potrai osservarla e, in caso, di evidente marciume, tagliarla.

Se invece vuoi farla radicare direttamente nel terriccio, nel muschio o nella perlite, ti consigliamo di tagliarla, perché potresti accorgerti troppo tardi del problema.

Radicanti naturali

Per facilitare il radicamento della talea di Monstera è possibile utilizzare dei radicanti naturali, ovvero, prodotti che si trovano in natura e non presentano controindicazioni.

Tra i più utilizzati ci sono:

  • Il miele: stimola la crescita grazie a degli enzimi che velocizzano lo sviluppo delle radici.
  • Gel di Aloe: ha proprietà fertilizzanti e caratteristiche organolettiche che lo rendono un ottimo radicante. Si trova dentro alla pianta di aloe vera.
  • Macerato di salice: contiene naturalmente salicilati, che agiscono come stimolatori di radicamento.

La talea in acqua

Mettere la talea di Monstera in acqua è il metodo più semplice per propagare la pianta, è molto importante controllare che il nodo sia completamente immerso.

Devi utilizzare un contenitore abbastanza grande da contenere la porzione di talea che vuoi immergere. L’acqua non va cambiata spesso, perché le radici rilasciano degli ormoni radicanti che stimolano la crescita.

Lo svantaggio delle talee in acqua è che vengono prodotte radici acquatiche e, in media, più della metà, posso seccare quando al momento del rinvaso nel terriccio.

Per questa ragione è fondamentale che l’apparato radicale della talea sia ben sviluppato, prima di procedere al rinvaso.

La talea nel terriccio

È possibile anche posizionare la talea di Monstera direttamente nel terriccio in cui dovrà crescere, col vantaggio di non dover effettuare il rinvaso.

In questo caso, il substrato deve essere molto arioso e non deve trattenere troppa acqua, altrimenti la talea potrebbe marcire o ammalarsi a causa della proliferazione di funghi e batteri.

Per tutto il periodo del radicamento, il terriccio deve essere leggermente umido, lasciando che si asciughi appena tra un’annaffiatura e l’altra.

La talea nella perlite

La perlite viene utilizzata per la propagazione di tante piante, tra cui la Monstera. È un substrato leggero e poroso, che trattiene acqua ma, allo stesso tempo, fa circolare l’aria tra i vari granelli.

Se vuoi propagare la Monstera con questo metodo, devi mettere la talea in un contenitore trasparente riempito con la perlite, e con due centimetri di acqua sul fondo, utile a creare un microclima umido intorno alle radici. Controlla che il nodo sia ben interrato.

Quando l’apparato radicale è ben sviluppato, lava le radici sotto l’acqua corrente e poi procedi col travaso nel terriccio.

Rinvasare la Monstera

Se la talea è radicata nell’acqua o nella perlite, bisogna procedere con il rinvaso nel terriccio.

Puoi utilizzare un vaso tradizionale, il terriccio deve essere ben drenato e ossigenato, per prevenire ristagni idrici, molto temuti dalla pianta. Puoi usare un mix di torba, perlite e bark, e aggiungere o carbone vegetale o pomice.

Se la talea ha radicato nella perlite, le radici non subiranno particolare stress col rinvaso, basta rimuovere una parte del substrato attaccato all’apparato radicale e posizionare la pianta al centro del vaso.

Se il radicamento della Monstera deliciosa è avvenuta in acqua, come detto in precedenza, è importante che l’apparato radicale sia ben sviluppato, perché una buona parte seccherà.

Dopo il rinvaso, il substrato va subito bagnato con abbondante acqua, successivamente, le innaffiature dovranno essere effettuate solo quando il terriccio è asciutto.

Da quel momento in poi la pianta avrà bisogno di varie cure, come luce, posizione, irrigazioni. Le abbiamo approfondite nella guida alla coltivazione della Monstera.

Articolo di Adele Guariglia

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