Come potare la vite

Uno dei lavori più importanti in vigna è la potatura. Scopriamo come si pota la vite, partendo dai concetti di base.

La vite (Vitis vinifera) è una pianta molto particolare, prima di tutto perché rampicante.

Per avere un raccolto soddisfacente è fondamentale una buona potatura. Una vite non potata produrrà tralci sempre più sottili e grappoli sempre più piccoli.

Non è semplice spiegare come potare la vite in termini generali, anche perché ci sono molte variabili (in primis la forma di allevamento scelta). Proviamo comunque a tracciare alcune regole di base, rimandando per saperne di più ad alcuni approfondimenti utili.

potare la vite

Potatura della vite: regole generali

La vite produce sui tralci dell’anno, che sono portati dai tralci dell’anno precedente.

Per imparare a potare la vite è importante familiarizzare con alcuni termini:

  • Cordone. Si chiamano cordoni i tralci che vengono mantenuti in modo permanente e che formano quindi la struttura vera e propria della pianta. Si fanno sviluppare ad esempio lungo i fili orizzontali della spalliera. Dal cordone partiranno i capi a frutto.
  • Capo a frutto. Il capo a frutto è un tralcio che ha il compito di produrre i tralci produttivi, quindi ha le gemme dei rami che poi nasceranno nell’anno e porteranno l’uva.
  • Sperone. Possiamo decidere di lasciare invece di un capo a frutto che si prolunga, solo piccole porzioni di legno con 2-3 gemme ciascuna, lasciando ad esse il compito di produrre tralci produttivi. Questo succede ad esempio nel cordone speronato.

L’approccio alla potatura cambia molto se decidiamo di coltivare la vite per fare vino oppure se ci interessa uva da tavola.

  • L’uva da vino ha bisogno di acini molto ricchi di zucchero, per cui potando dobbiamo lasciare poche gemme (indicativamente 10-20 gemme per pianta) e concentrare quindi le risorse della pianta su pochi grappoli.
  • Per l’uva da mensa possiamo lasciare più gemme (anche 70 per pianta) in modo da avere un raccolto maggiore.

I tre tagli da fare alla vite

I contadini spiegano la potatura della vite dicendo che si fanno “tre tagli”:

  • Il taglio del passato (si va a togliere la parte che ha prodotto).
  • Il taglio del presente (si prepara per la produzione dell’anno che sta per cominciare).
  • Il taglio del futuro (si prepara la pianta per produrre l’anno successivo).

Il legno di rispetto

Quando nella vite andiamo ad accorciare un ramo non dobbiamo tagliare in corrispondenza di una gemma, ma dobbiamo lasciare una porzione di legno (chiamata “legno di rispetto”) oltre la gemma (circa il doppio del diametro del ramo che stiamo tagliando).

Questo perché per chiudere il taglio la pianta della vite tende a seccare il legno in corrispondenza del taglio (si dice che crea un cono di disseccamento). Il legno di rispetto ci permette di salvaguardare la gemma da questo disseccamento. Possiamo vedere in questo breve video il concetto.

Quando potare la vite

La vite si pota nel periodo di dormienza, come molte altre piante da frutto. Indicativamente si può potare a partire da dicembre (in particolare dove l’inverno è mite) e fino a marzo.

Quindi la vite va potata a dicembre, gennaio, febbraio o inizio marzo.

Possiamo approfondire questo tema leggendo l’articolo su quando potare la vite.

Forme di allevamento della vite

La vite si può allevare in molti modi, la tecnica di potatura varia a seconda del tipo di allevamento.

Per prima cosa possiamo distinguere forme a spalliera (si costruisce una struttura di sostegno piantando pali e tirando una serie di fili da un palo all’altro) e forme a pergola o tendone (in cui la vite si sviluppa su strutture più articolate).

Ecco alcune delle forme più diffuse:

  • Pergola
  • Tendone
  • Cordone speronato
  • Capovolto (o archetto)
  • Doppio capovolto
  • Guyot
  • Sylvoz
  • Casarza
  • Cortina

La vite a pergola è un classico per mettere questa pianta in giardino, dove può coprire una zona relax.

Cordone speronato

Guyot

Sylvoz

Vite ad alberello

Vite a pergola

La potatura verde della vite

Per la vite ci sono una serie di operazioni molto importanti, chiamate operazioni di potatura verde, perché si realizzano quando la pianta è in fase vegetativa.

  • Spollonatura: si rimuovono i polloni alla base del fusto.
  • Scacchiatura: si tolgono germogli in eccesso che nascono da parti vecchie (tralci che hanno più di due anni), lasciando invece quelli che nascono sui tralci di un anno (che sono i germogli che daranno poi i grappoli).
  • Legatura. Dove è necessario bisogna piegare i tralci e legare i germogli ai fili per impostare la pianta lungo i sostegni. A marzo si fanno le piegature, mentre da maggio si legano i germogli.
  • Cimatura. Si tagliano gli apici dei germogli cresciuti in alto alla spalliera.
  • Sfogliatura e diradamento dei grappoli. Vedi questo video di approfondimento.

Per comprendere la potatura verde (spollonatura e scacchiatura) conviene guardare questo video, dell’esperto Pietro Isolan.

Imparare a potare con Pietro Isolan

Per imparare la basi della potatura e capire meglio come intervenire sulla vite e su altre piante da frutto, ti suggerisco di valutare il nostro corso online POTATURA FACILE.

Tramite video lezioni dell’esperto Pietro Isolan, dispense pdf e tavole illustrate potrai imparare come prenderti cura delle tue piante. Nel corso ci sono lezioni e illustrazioni sulla vite, compresa una video lezione su come allevare la vite a pergola.

Articolo di Matteo Cereda

impara a potare

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