Nel prato si trovano tantissime erbe commestibili, saperle riconoscere è una grande ricchezza perché ci permette di portare in tavola sapori nuovi. Ogni stagione ha il suo raccolto di piante selvatiche e anche l’autunno è molto interessante.
Scopriamo 5 piante molto diffuse nei prati a novembre, piuttosto facili da riconoscere.
Contenuti della guida:
Acetosella
L’acetosella (Oxalis acetosella) viene spesso considerata pianta infestante negli orti e nei giardini, si tratta di una pianta di piccola taglia, che viene scambiata facilmente per trifoglio, ha la stessa forma ma con foglie più a cuore. In primavera fiorisce e per questo viene usata anche come ornamentale. Ama le zone ombreggiate, che tendono a restare umide e fertili.
Possiamo raccoglierla per gran parte dell’anno, la troviamo anche in autunno.
Ha un sapore aspro che si può usare per salse agrodolci o per farne bevande.
Facciamo attenzione a non eccedere: contiene acido ossalico. Bisogna evitarla in caso di calcoli renali e artrite.
Borsa del pastore
La borsa del pastore (capsella bursa pastoris) è una pianta non molto grande, che si trova nei prati, dove si fa notare solo con la sua fioritura. Quando la pianta fiorisce emette uno stelo che porta anche delle piccole sacche verdi a forma di cuore, sarebbero i frutti, contenenti i semi. Sono queste le “borse” a cui la pianta deve il nome.
Si può identificare la pianta grazie ai frutti, anche se l’ideale è raccogliere piante non fiorite, che hanno foglie più gustose.
La borsa del pastore si può trovare lungo tutto l’anno. Si mangia in insalata o anche cucinata come verdura da foglia cotta.
Tarassaco
Il tarassaco (Taraxacum), detto anche dente di leone o “pisacane” è una pianta molto diffusa e facile da trovare nei prati. Ha una rosetta di foglie frastagliate, simile alla cicoria. I fiori hanno tantissimi petali di color giallo vivo e diventano poi i soffioni.
A novembre possiamo trovare piante di tarassaco spontanee e raccoglierne le foglie, da mangiare fresche in insalata oppure cotte in minestre o frittate.
Sempre in autunno oltre alle foglie possiamo raccogliere e usare anche le radici di tarassaco.
Piantaggine
Esistono due specie di piantaggine ben diffuse (Plantago lanceolata e Plantago major), entrambe sono piante commestibili.
Sono piante molto resistenti, per cui le troviamo spesso anche nelle zone calpestate, a margine di sentieri e strade.
Si distinguono facilmente per le nervature verticali che seguono tutta la lunghezza della foglia. La forma delle foglie è allungata nella plantago lanceolata, mentre la piantaggine maggiore ha foglie ampie, più tonde.
In autunno le foglie di piantaggine sono particolarmente buone, non avendo la fioritura che in primavera toglie energie alla pianta.
La piantaggine si cucina in padella o si aggiunge alle minestre.
Primula
Le primule (Primula vulgaris) sono tra i primi fiori a comparire nell’anno, si trovano spesso a margine dei boschi. Si possono raccogliere e mangiare le foglie, che in genere troviamo già a novembre.
Bisogna fare attenzione al riconoscimento, che se quando sono i fiori è semplice, in mancanza può non essere banale e in autunno difficilmente avremo l’aiuto della fioritura. Le foglie di primula possono essere prelevate senza sradicare la pianta, si mangiano in insalata.
Altre piante spontanee eduli d’autunno
Le piante spontanee commestibili sono moltissime, qui ne abbiamo elencate solo alcune, scelte tra le più note.
Gli amici di Bosco di Ogigia hanno preparato una tabella realizzata dall’esperta Wateki Taliana Tobert che riporta 100 piante spontanee commestibili che si possono trovare in Italia allo stato selvatico. Per ogni erba è segnato il periodo in cui si può trovare.
Riconoscere le erbe selvatiche
Quando si parla di piante spontanee è importante dare sempre un’avvertenza: bisogna identificarle con certezza. Gli errori nel distinguere le piante spontanee possono portare a ingerire erbe tossiche, per cui meglio non improvvisare e affidarsi a persone esperte.
Indicazioni e foto trovate in internet, incluse quelle di questo sito, non sono una fonte sufficiente per distinguere un’erba.
Bisogna anche fare attenzione ai regolamenti: a seconda delle zone alcune piante possono essere protetti. Anche quando si può raccogliere evitiamo di saccheggiare completamente una zona, lasciando alcune piante che possano riprodursi e continuare a regalarci nutrimento.
Per continuare a scoprire le erbe spontanee puoi leggere l’articolo sulle erbe spontanee commestibili di dicembre.
Articolo di Matteo Cereda