Primule: coltivazione e cura

Allegre e coloratissime, le primule sono piante che si fanno molto apprezzare per decorare balconi fioriti, aiole e giardini, ma anche l’interno delle nostre case. Moltissime sono le varietà di primula presenti in commercio, delle quali la maggior parte è rappresentata da ibridi selezionati di colori, forme e portamenti estremamente gradevoli dal punto di vista estetico, ed adatti sia alla coltivazione in casa che all’aperto. In questa guida scopriremo le caratteristiche delle primule e i consigli per coltivarle al meglio, trasformando qualsiasi spazio verde in una vera e propria macchia di colore.

Identikit della primula

Le primule sono piante erbacee appartenenti al genere Primula, che fa parte della famiglia delle Primulaceae. Queste piante sono originarie di diverse zone dell’emisfero settentrionale, ma anche di Asia, Africa, Oceania ed America meridionale; in natura si conoscono circa 500 specie diverse. Il termine primula deriva dal diminutivo del termine latino primus, che significa (dal punto di vista cronologico) “primo” e che è una chiara indicazione del periodo dell’anno in cui compaiono alcune di queste specie fiorite. Le primule sono, intatti, fra i primi fiori che è possibile vedere sbocciare subito dopo la fine dell’inverno, a primavera ancora precoce.

Le primule sono piante perenni di dimensioni variabili, che crescono talvolta adagiate sul terreno; altre specie presentano invece un portamento eretto, formano steli dritti e possono raggiungere i 30-40 centimetri di altezza. I fiori di primula possono essere di moltissime diverse tonalità: giallo chiaro, rosso, viola, rosa, bianco, e molte altre ancora, sia portati su lunghi gambi che disposti in capolini, ombrelle o grappoli.

Primule: coltivazione e cura

Specie di primule

In Italia diverse specie sono spontanee; le più diffuse sono, ad esempio:

  • Primula vulgaris
    questa specie fiorisce all’inizio della primavera ed è piuttosto comune in boschi e prati di montagna sino a 1200-1500 metri di quota. Non possiede fusto (ovvero è acaule), ma produce foglie e fiori di colore giallo tenue a livello del terreno, direttamente dalle radici;
  • Primula veris
    cresce spontaneamente sul Alpi ed Appennini, ed i suoi fiori sono gradevolmente profumati. Questa primula ha un portamento eretto e la sua fioritura è continua da aprile sino a giugno;
  • Primula farinosa
    originaria delle Alpi, si distingue per i suoi fiori di colore lilla-viola e lo stelo eretto. Questa primula fiorisce in genere da aprile a luglio, e si spinge senza problemi sino a quote superiori ai 1500 metri sul livello del mare.

Alcune primule sono state selezionate a partire dalle specie diffuse in natura, ed esiste in commercio una grande varietà di cultivar e ibridi che derivano da queste specie selvatiche. Fra le primule che vengono coltivate a scopi ornamentali in giardini e terrazzi le più importanti sono:

  • Primula obconica
    proviene dalla Cina, ed è una primula perenne caratterizzata da infiorescenze a grappolo che possono essere di svariati colori (bianco, malva, lilla, rosa…) e sono portate su lunghi steli che possono raggiungere un’altezza di 30-40 centimetri. La fioritura della Primula obconica inizia in dicembre-gennaio, per durare sino all’estate; la particolarità di questa primula è la presenza di una zona centrale del fiore colorata di verde. Fra le varietà più apprezzate troviamo la Salmon King (fiori rosa salmone), Fasbender Red (rosso acceso), Giant White (bianco candido), Caerulea (azzurro-violetto), Wyaston Wonder (rosso cremisi);
  • Primula pulverulenta
    anche questa primula è originaria della Cina, e produce fiori di color rosso porpora con un “occhio” di colore nero. Gli steli e le pagine inferiori delle foglie sono ricoperti di una fitta peluria biancastra (da qui il nome della specie);
  • Primula sinensis
    questa primula possiede bei fiori di colore bianco, rosa o violetto-lilla. È una primula annuale che produce steli sino a 25-30 centimetri di altezza, che portano fiori disposti gruppi di due o tre. Le principali varietà sono: Dazzler (fiori arancio-rosso), Royal Blue (azzurro-fucsia), Fimbriata (vari colori, petali sfrangiati), Empress Mixed (vari colori);
  • Primula denticulata
    proviene dall’Asia e, in particolar modo, dalle alture del Nepal. Questa primula forma lunghi steli sormontati da fiori disposti a globo, di colore violetto;
  • Primula malacoides
    si tratta di una primula perenne originaria della Cina che forma steli alti qualche decina di centimetri. Su di essi sono portati in gran numero piccoli fiorellini stellati di vario colore (bianco, rosa, porpora, violetto, rosso…) la cui fioritura va generalmente da gennaio ad aprile. Le varietà più diffuse sono Snow Storm (fiori bianchi doppi), Fire Chief (rosso mattone), Rose Bouquet (rosso intenso), Lilac Queen (lilla-porpora), Snow Queen (bianco candido) e Jubilee (rosso acceso);
  • Primula x kewensis
    questa primula è un ibrido ottenuto dall’incrocio della Primula sinensis con la Primula floribunda. Presenta infiorescenze globose di colore giallo, profumate, e portate su fusti eretti della lunghezza di 25-30 centimetri. Molto apprezzata è ad esempio la varietà Red Gold;
  • Primula japonica
    questa primula possiede steli alti sino a mezzo metro, ed è forse una delle primule più belle. I suoi fiori, variamente colorati, sono riuniti in grappoli, e questa specie fiorisce solitamente nei mesi di maggio e giugno;
  • Ibridi Polyanthus
    si tratta di ibridi derivanti dalla Primula vulgaris, e che formano belle infiorescenze ad ombrella di svariati colori. Fra le più apprezzate troviamo le primule delle varietà Pacific (vari colori, fioritura precoce), Biedermeier Strain, Goldlace e Giant Bouquet (fiori gialli), Mother Day.

Coltivazione e cura delle primule

La primula è una pianta abbastanza semplice da coltivare, se si osservano alcune regole fondamentali soprattutto legate all’esposizione, alle temperature ed alle innaffiature.

Per le primule che vengono fatte crescere in vaso si suggerisce di rinvasarle ogni due anni, provvedendo ogni volta a rimpiazzare il vecchio vaso con uno di dimensioni maggiori. La semina delle primule può avvenire in qualsiasi momento dell’anno, mantenendo i germogli a temperature di almeno 15°C. Trattandosi di piante resistenti al freddo, le primule possono essere piantate all’aperto anche nella stagione autunnale inoltrata o alla fine dell’inverno, preferibilmente proteggendole con un po’ di paglia o di foglie secche.

Esposizione e ventilazione

In genere le primule prediligono zone non troppo illuminate o in mezz’ombra; ottimi sono quei luoghi dove le piante ricevono il sole esclusivamente durante le ore del mattino o della sera. Le primule delle varietà più selezionate non sopportano le correnti d’aria e i luoghi eccessivamente ventosi, perciò devono essere collocate in zone riparate.

Temperature

Molte primule provengono da zone montane e submontane, perciò le basse temperature non rappresentano un problema per queste piante. Anzi, il loro vero nemico è il caldo: le primule vanno tenute ben lontane da qualsiasi fonte di calore, e fatte crescere se possibile all’aperto soprattutto nel caso delle varietà più “selvatiche”.

Annaffiature

Le primule amano l’umidità, perciò bisogna innaffiare ogni qualvolta il terreno appare in via di disseccamento. Attenzione, però, all’irrigazione eccessiva ed ai ristagni idrici, particolarmente dannosi perché possono causare asfissia e marciumi dell’apparato radicale.

Terreno

Per le primule si può utilizzare un buon terriccio per piante universale, addizionandolo di una miscela di torba di sfagno, sabbia (per evitare i ristagni idrici) e una sufficiente quantità di elementi nutritivi. Le primule infatti prediligono terreni fertili e ricchi in sostanza organica ed humus.

Concimazione

La concimazione delle primule può avvenire una volta ogni due o tre settimane o anche più di rado a seconda del vigore delle piante. Si consiglia di utilizzare un concime organico formulato per appositamente piante fiorite, in grado di apportare le giuste quantità di azoto, fosforo, potassio e di microelementi (ferro, magnesio, calcio, zinco, boro, rame…) indispensabili per supportare la crescita e la fioritura. Quantità eccessive di concime sono estremamente dannose perché possono, letteralmente, “bruciare” le piante di primula; si consiglia una concimazione subito dopo al trapianto nel terreno o al rinvaso.

Potatura

Le foglie ingiallite ed i fiori ormai appassiti delle primule vanno prontamente eliminati dalla pianta, in modo da consentire un prolungamento del periodo fioritura. Le piante di primula che raggiungono dimensioni considerevoli devono essere divise in modo da ottenere due piante “figlie” da far crescere separatamente; questa divisione dei cespi deve avvenire in primavera.

Parassiti e malattie

Le piante di primula possono essere attaccate da alcuni parassiti, come ad esempio dagli afidi. Questi insetti attaccano la pianta succhiandone la linfa, indebolendola e causandone l’accartocciamento e l’ingiallimento. Le primule attaccate da afidi sono maggiormente soggette all’attacco di malattie fungine e fumaggini; per questo gli afidi vanno prontamente combattuti mediante lavaggi e l’utilizzo di insetticidi ad azione specifica.

Il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) è un acaro parassita che prolifera in ambienti secchi e caldi. Succhia la linfa delle piante, debilitandole e determinandone il progressivo avvizzimento; va combattuto mediante l’utilizzo di prodotti acaricidi specifici, mentre la prevenzione si attua mantenendo sempre un certo grado di umidità attorno alla pianta (es. frequenti irrigazioni, posizionamento di ciottoli bagnati al di sotto del vaso).

La primula è soggetta anche agli attacchi di diverse malattie fungine, la più diffusa delle quali è senz’altro rappresentata dalla muffa grigia (Botrytis cinerea). Questa muffa è facilmente riconoscibile perché forma, sulle foglie e sui fusti, una patina grigia dall’aspetto polverulento. La muffa grigia si previene evitando l’eccessiva umidità ambientale, e deve essere combattuta eliminando le parti marcescenti della pianta e trattandole con un apposito prodotto anticrittogamico.

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