A novembre ci avviciniamo all’inverno e molti cominciano a pensare alle potature.
Spesso anche giardinieri e potatori professionisti iniziano già a tagliare rami in questa stagione, per portarsi avanti. In realtà potare a novembre è quasi sempre un errore, che porta inutile sofferenza alla pianta e che può favorire problemi e malattie.
Novembre più che un mese di potatura può essere il periodo adatto a fare trattamenti autunnali utili a tutelare la salute delle piante e possiamo anche pensare a concimare gli alberi da frutto.
Scopriamo come mai è meglio non potare in autunno e quali sono gli unici interventi di taglio che è opportuno fare sugli alberi da frutto.
Contenuti della guida:
Non potare prima della caduta delle foglie
Le piante si preparano a superare l’inverno assorbendo i nutrienti presenti nelle foglie, dopo che la pianta ha assorbito clorofilla e altre risorse le foglie ingialliscono e poi cadono.
Se tagliamo i rami prima che siano cadute le foglie portiamo via risorse importanti.
Le potature da fare a novembre
L’autunno non è un buon periodo per potare: la pianta sta per andare in riposo vegetativo e non riuscirebbe a chiudere le ferite tempestivamente.
L’umidità autunnale e il gelo dell’inverno troverebbero quindi tagli freschi che diventano facilmente via d’ingresso per patologie.
Per questo in genere si consiglia di non potare a novembre, ma di aspettare la fine dell’inverno.
Una prassi sbagliata molto diffusa è potare gli olivi a novembre, in seguito alla raccolta, ma è sempre meglio attendere la fine dell’inverno anche per gli olivi, nonostante siano sempreverdi (si può approndire leggendo l’articolo su quando potare l’olivo).
Quali potature vanno comunque fatte
Anche se novembre non è un momento adatto alla potatura potrebbero esserci degli interventi che si rendono comunque necessari.
Infatti in autunno è importante rimuovere dalla chioma rami secchi o visibilmente danneggiati.
Questo per tre motivi:
- In generale i rami compromessi rappresentano un peso inutile per la pianta, che non dovrebbe preoccuparsi di parti morte o morenti, concentrando le sue risorse.
- Il legno morto è un tipico posto dove microrganismi patogeni e insetti parassiti possono svernare, per poi tornare in primavera (quando il clima sarà favorevole alla loro proliferazione) ad aggredire la pianta.
- Rami secchi o danneggiati si spezzano facilmente: vento forte o nevicate invernali potrebbero spaccarli, provocando con la loro rottura accidentale ferite scomposte (scosciature) che danneggiano la corteccia in modo grave anche sulla parte sana dell’albero.
Per questi motivi a novembre conviene osservare gli alberi e intervenire solo se notiamo delle parti compromesse che è bene tagliare prima dell’inverno.
Per tutte le altre potature invece meglio attendere gennaio, febbraio o marzo a seconda della pianta. Abbiamo realizzato un calendario delle potature che può essere d’aiuto a individuare per ogni pianta del frutteto il miglior momento di potatura. Potete scaricare qui il calendario gratuito.
Articolo di Matteo Cereda