Come coltivare lo scalogno

La coltivazione dello scalogno è semplicissima! Scopriamo come piantarlo nell’orto, fino alla raccolta dei bulbi.

Lo scalogno, Allium ascalonicum L., è una pianta biennale che fa parte della famiglia delle liliacee e ha una coltivazione molto simile a quella dell’aglio. In cucina, invece, si usa come se fosse una cipolla.

Essendo molto semplice da coltivare può dare belle soddisfazioni ed è una coltura adatta anche ai principianti.

scalogno pronto da piantare

Quando si pianta lo scalogno

Il periodo giusto per piantare scalogno è l’autunno oppure la fine dell’inverno.

Possiamo piantare scalogno nei mesi di: ottobre, novembre, gennaio, febbraio.

Nelle zone a clima mite anche a dicembre, mentre al nord Italia meglio evitare dicembre ma si può piantare anche a marzo.

Come piantare scalogno nell’orto

Lo scalogno si pianta direttamente a partire dal bulbo. Quindi si prende uno scalogno e si mette nel terreno, dove poi andrà a moltiplicarsi.

Ecco come piantare:

  • Rotazione colturale. Lo scalogno va piantato in appezzamenti dove non è stato coltivato nei due anni precedenti. Sono da evitare anche zone precedentemente coltivate ad aglio, cipolla o asparago.
  • Lavorazione del terreno. Prima di piantare bisogna lavorare bene il suolo, perché sia drenante. Possiamo vangare e poi affinare le zolle con una zappa.
  • Concime. Non occorre particolare concimazione, lo scalogno è poco esigente e si accontenta. Se il suolo è molto povero aggiungiamo sostanza organica.
  • Distanze di semina. Mettiamo i bulbi lungo file distanti tra loro 30-35 cm. Sulla fila distanziamo gli scalogni di circa 15-20 cm.
  • Profondità. Ogni bulbo di scalogno va messo nel suolo con la punta verso l’alto, la punta deve stare appena sotto al livello del terreno.
  • Finalizzare la piantagione. Dopo aver piantato i bulbi di scalogno compattiamo leggermente con le mani per far aderire la terra ai bulbi.

Approfondimento: come e quando piantare lo scalogno

La coltivazione dello scalogno

Dopo aver piantato è molto semplice prenderci cura dello scalogno fino al momento del raccolto.

Ecco cosa c’è da fare:

  • Sarchiature. Lo scalogno non soffre molto la competizione delle infestanti. Possiamo decidere di sarchiare periodicamente comunque, perché è utile avere il terreno smosso.
  • Pacciamatura. In alternativa alla sarchiatura è utile pacciamare, coprendo il suolo con un generoso strato di fieno o paglia dopo che le piantine sono emerse.
  • Irrigazioni. Lo scalogno non ha bisogno di molta acqua, per cui si bagna soltanto in caso di estrema siccità. Facciamo attenzione anzi a non irrigare troppo, perché teme il ristagno idrico.
  • Consociazioni. Lo scalogno è utile all’orto perché l’essenza di allicina allontana alcuni insetti sgraditi ad altre colture. Si può coltivare vicino alle carote, ne beneficiano entrambe le piante.

Difesa biologica dello scalogno

Lo scalogno è una pianta rustica, poco soggetta a problemi di insetti e malattie.

Ecco le principali avversità:

Peronospora e altri marciumi: malattie fungina favorite dall’umidità, attaccano principalmente ad aprile, quando aumenta l’umidità. Queste problematiche si prevengono con la rotazione colturale e con una buona preparazione del terreno (in particolare una lavorazione profonda).

La raccolta dello scalogno

Lo scalogno si raccoglie in estate, quando vediamo la pianta cominciare a seccare. Proprio come aglio e cipolla dopo aver raccolto possiamo far asciugare i bulbi, in modo tale che si conservino a lungo.

La conservazione richiede un luogo asciutto e ombreggiato, dove lo scalogno dura anche 8 mesi dal momento del raccolto. Possiamo mantenere alcuni bulbi anche per piantarli l’anno seguente.

Varietà di scalogno

coltivare lo scalogno

Esistono diverse cultivar di scalogno, come le cipolle può variare il colore della buccia e la forma del bulbo.

Abbiamo quindi scalogni tondi e scalogni allungati, ma anche scalogni dorati, scalogni rossi, scalogni bianci.

In genere lo scalogno dalla forma rotonda è più produttivo.

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Articolo di Matteo Cereda

Domande sulla coltivazione di scalogno

Se hai altre domande puoi farle nei commenti qui sotto!

Quando si raccoglie lo scalogno?

Il periodo di raccolta in genere è tra giugno e luglio.

Quanto a lungo si mantiene uno scalogno?

Lo scalogno può conservarsi per 8 mesi se fatto seccare correttamente, e poi tenuto in posto buio, fresco e non umido.

Come far ingrossare lo scalogno?

Per ottenere bulbi grandi è fondamentale una buona preparazione del terreno, che deve presentarsi sciolto e drenante. Può essere utile dare periodiche sarchiature con una zappetta.

Come si cucina lo scalogno?

Lo scalogno si cucina esattamente come la cipolla.

Esistono i semi di scalogno?

Sì, ma non conviene coltivare lo scalogno partendo dal seme, risulta più semplice e rapido coltivare piantando i bulbi.

Si può coltivare lo scalogno in vaso?

Sì. Lo scalogno cresce anche in vaso e si può quindi coltivare sul balcone, anche se non è molto conveniente. Ingombra il vaso per mesi a fronte di poca produzione, richiede un vaso piuttosto profondo e la pianta non ha particolari caratteristiche ornamentali.

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