La fava è un legume interessante sia in tavola che nell’orto.
Come alimento è molto utile per le proprietà nutritive, ma anche come pianta è in grado di fornire nutrimento per le altre piante: coltivando fave si arricchisce il suolo di azoto.
Scopriamo come e quando piantare fave nell’orto.
Contenuti della guida:
Partire dai semi
Il seme della fava è la fava stessa che consumiamo, molto semplice da trovare e da conservare. Un seme di fava può germinare senza grossi problemi per 3-4 anni.
Per coltivare fave è più conveniente partire dai semi, che germogliano facilmente e sono poi molto rustici, resistono anche al freddo invernale.
In primavera si potrebbero acquistare in vivaio piantine di fava già formate, pronte per il trapianto, ma la spesa sarebbe decisamente superiore.
Quando seminare le fave
Le piante di fava hanno la caratteristica di resistere al gelo, per cui insieme a piselli e aglio sono tra le poche piante che possiamo seminare in autunno perché trascorrano i mesi freddi in campo.
La semina delle fave si può fare in vari mesi:
- Ottobre
- Novembre
- Gennaio
- Febbraio
- Marzo
Per avere sempre sotto occhio i tempi di semina dei vari ortaggi consiglio di scaricare la tabella di semina gratuita di Orto Da Coltivare.
In che luna seminare le fave
La premessa doverosa è che non ci sono prove scientifiche che dimostrano una reale influenza della luna sull’agricoltura. Quindi non è detto che sia utile guardare il calendario lunare per decidere le semine.
A maggior ragione i legumi come le fave sono piante veramente semplici da far germinare, sicuramente possono crescere bene a prescindere dalla fase lunare.
Detto questo la tradizione contadina consiglierebbe di seminare fave in luna crescente.
Preparazione della semina
Prima di pensare alla semina vera e propria bisogna lavorare il terreno: servirà una bella vangatura profonda e poi l’affinamento con la zappa delle zolle più superficiali.
La concimazione per le fave non è strettamente necessaria, a patto che il suolo sia ricco di sostanza organica. In fase preparatoria possiamo apportare compost, letame maturo o humus di lombrico.
Prima di seminare consiglio di lasciare le fave 24 ore a bagno in acqua, per idratare i semi e rendere più rapida la germinazione.
Come fare la semina
Possiamo seminare fave con due sistemi: per file oppure a postarelle.
Semina delle fave per file
Tracciamo con la zappa a punta solchi paralleli, distanti 70 cm l’uno dall’altro. Se l’estensione è grande è utile tirare dei fili per procedere dritti.
Lungo ogni solco mettiamo i semi: una fava ogni 20 cm.
Le fave si interrano a 3-5 cm di profondità.
Chiudiamo il solco e compattiamo la terra leggermente. Possiamo poi bagnare in modo da far aderire ancora meglio la terra al seme.
Semina delle fave a postarelle
Se scegliamo di seminare a postarelle invece di un solco lineare realizziamo delle buchette, profonde indicativamente 5 cm.
In ogni buca mettiamo due o tre fave, poi chiudiamo, compattiamo e irrighiamo.
Quali fave seminare
Esistono molte varietà di fave, ciascuno può scegliere in base ai suoi gusti.
Il mio consiglio nella scelta dei semi è di privilegiare sementi non ibride (ovvero che non portano sulla bustina la scritta F1).
Questo perché le sementi non ibride sono riproducibili: dopo il primo anno di coltivazione basterà conservare alcune fave per avere pronti i semi per l’anno dopo senza doverli acquistare ogni volta.
Purtroppo non sempre si trovano nei consorzi semi non F1, visto che non è nell’interesse dei venditori che le persone si rendano autonome. Potete trovare semi di fava non ibridi qui.
Tempistiche dopo la semina
Le fave germinano in 10-15 giorni, anche se queste tempistiche dipendono molto dal clima che incontrano.
Il ciclo colturale dalla semina alla raccolta è di 4-5 mesi, a seconda della varietà. Esistono fave più precoci di altre.
Spero che tu abbia trovato utili queste informazioni! Se vuoi continuare la lettura e imparare nuove cose per il tuo orto, puoi leggere l’articolo sulla semina dell’aglio, che è una coltura che si pianta proprio nello stesso periodo delle fave. Ho qualche consiglio in proposito.
Articolo di Matteo Cereda
