Come coltivare il frangipane

Il frangipane, noto anche come plumeria o pomelia, è una pianta ornamentale che proviene dalle zone caraibiche e dal Sud America. Scopriamo come si coltiva in giardino.

coltivazione del frangipane

Fa parte della famiglia delle Apocynaceae, quindi è strettamente imparentata con gli oleandri e la pervinca, ed è molto apprezzata e conosciuta per i suoi fiori coloratissimi, che nelle isole del Pacifico vengono usati per creare le tipiche collane di benvenuto: per questo motivo il frangipane è chiamato anche Fiore del Paradiso.

I fiori, simili a quelli del gelsomino, possono raggiungere anche i dieci centimetri e possono essere di tantissime tonalità diverse, come il giallo il bianco e il rosa e tutte le variegature.

La bellezza dei fiori e delle foglie del frangipane la rende una pianta perfetta per decorare i giardini e i terrazzi con un tocco tropicale e inebriarli del loro profumo incredibile.

Coltivarla sarà facile se si creano le condizioni ideali e si seguono alcuni consigli: vediamo quindi dove coltivare questa pianta tropicale e come tenerla al meglio.

Trovare l’ambiente giusto

Come tutte le piante esotiche, il frangipane cresce dove le temperature sono alte e può godere del pieno sole. Per questo, in Italia, può essere piantato in giardino solo nelle regioni che hanno un clima invernale mite, senza rischio di temperature rigide mentre nel centro-nord dovrà essere messo in vaso così da poterlo spostare in luogo riparato quando le temperature scendono.

Nelle zone calde viene quindi coltivato all’esterno: il sole può farla crescere tanto da diventare un piccolo albero. È consigliabile posizionarla vicino a un muro esposto a sud, riparato dal vento e con una buona esposizione al sole per almeno 6 ore al giorno: posizionarla all’ombra, infatti, non permette il suo massimo sviluppo e anche la fioritura risulterà rallentata e con colori meno vivaci.

Chi invece vive nelle zone più fredde del Paese (in cui le temperature notturne possono arrivare intorno ai 5 gradi) deve mettere il frangipane in vaso così da spostarlo in casa quando arriva l’inverno. In questo caso va comunque posizionato in un luogo molto luminoso, ventilato e senza umidità, con temperature che non scendano mai sotto ai 10 o 12 gradi.

Non essendo una pianta da appartamento, appena la stagione lo permette la si dovrà spostare nuovamente all’esterno.

Il frangipane può reggere anche il clima marino, purché venga protetta dai venti forti che la potrebbero rovinare. Anche in questo caso, possono sopportare brevi periodi di gelo leggero ma se le basse temperature sono costanti bisognerà spostare la pianta al riparo in serre o altri ambienti riscaldati.

Il terreno

Il terreno in cui coltivare il frangipane deve essere ricco di sostanze organiche, con presenza di sabbia e altre componenti che offrano un buon drenaggio e la fuoriuscita dell’acqua in eccesso.

È consigliabile usare un buon terriccio universale, poroso e drenante, magari alleggerito da sabbia molto grande o pietra pomice che evitano il ristagno idrico.

Quanto innaffiare la plumeria

Nella stagione calda bisogna innaffiare la plumeria con regolarità e a mano a mano che le temperature si rinfrescano e ci si avvicina all’autunno la si deve bagnare sempre di meno.

In inverno, infatti, le annaffiature saranno quasi assenti in inverno per evitare che si formino eventuali marciumi alle radici o altri funghi. Però non bisogna lasciare la pianta a sé stessa!

Dopo l’inverno, quando la primavera si avvicina e le temperature iniziano a salire, si deve abituare per gradi la pianta all’irrigazione, da quando comincia a emettere le nuove gemme e a uscire dal riposo invernale. Se le foglie sane iniziano a staccarsi dai rami significa che la pianta ha troppa acqua e quindi bisogna sospendere l’apporto idrico.

A prescindere dalla stagione, infatti, bisogna sempre stare attenti che tra un’annaffiatura e l’altra il terriccio sia ben asciutto per evitare che la pianta possa marcire.

La concimazione

Come tante altre piante, il frangipane ha bisogno di più energie nella stagione vegetativa e meno durante il riposo invernale.

Quando la pianta è in riposo vegetativo, infatti, vanno evitate le concimazioni perché possono provocare danni alterando la salinità del terreno.

Durante la ripresa vegetativa bisogna darle ogni 2 o 3 settimane il concime liquido specifico per piante da fiore, meglio se di origine naturale come quelli a base di neem o alghe.

Nel periodo della fioritura, invece, si deve somministrare al frangipane un fertilizzante ad alto tenore di fosforo e azoto per due volte al mese, così ci possa regalare dei fiori colorati incantevoli che renderanno i giardini meravigliosi e indimenticabili.

La potatura del frangipane

Il frangipane non soffre le potature, anzi, ne può trarre giovamento.

Non ne ha particolare bisogno essendo una pianta simmetrica ma può essere potata per darle la forma preferita, ad esempio a cespuglio o a piccolo albero con più o meno rami.

La potatura va fatta dopo la che ha messo i fiori, quindi all’inizio della primavera, procedendo per gradi per non rovinare la nuova fioritura

Si possono accorciare i rami troppo lunghi di circa un terzo rispetto alla loro lunghezza e si noterà che dal ramo tagliato nascerà il nuovo getto di un ramo giovane.

Il rinvaso

Come anticipato, il frangipane può essere coltivato in vaso purché questo abbia delle dimensioni adeguate.

Infatti, quando la pianta colma tutta la capacità del vaso in cui si trova si deve procedere con il rinvaso, mettendola in un vaso che sia circa il doppio rispetto all’apparato radicale.

Quando si travasa (preferibilmente intorno al mese di aprile) è consigliabile ridurre la lunghezza delle radici originali e cambiare il terriccio, aggiungendogli anche componenti come pomice o lapillo vulcanico per facilitare il drenaggio.

Come propagare il frangipane

Il Fiore del Paradiso può essere riprodotto per seme o per talea.

Con la semina, i tempi per vedere la fioritura della nuova pianta saranno piuttosto lunghi (circa 3 o 4 anni) e il risultato è imprevedibile. I caratteri genetici del seme sono variabili e per questo le nuove piante non saranno identiche a quella madre.

Se si sceglie la riproduzione per talea, invece, si otterrà una pianta identica a quella di partenza e le tempistiche complessive saranno molto più brevi, circa un anno. Per avere un buon risultato bisogna stare attenti alle temperature di coltivazione, con massime di 30° e minime non inferiori ai 20°.

Malattie o parassiti del frangipane

Il frangipane può essere spesso vittima dell’attacco della cocciniglia cotonosa, del ragnetto rosso e anche della ruggine. È anche molto sensibile al marciume delle radici se il terreno di coltivazione non drena bene l’acqua.

Per curarla dai parassiti si può procedere con:

  • Eliminazione dei rami e dei fiori secchi;
  • Pulizia delle foglie, togliendo quelle danneggiate dai parassiti;
  • Uso di un antiparassitario biologico.

Frangipane: a cosa fare attenzione

Il frangipane, come le altre piante Apocynaceae, è velenoso: il suo lattice colloso è estremamente tossico per ingestione sia per l’uomo sia per gli animali, così come le bacche e i frutti.

Non è velenoso non solo per ingestione ma anche per contatto, ad esempio se ci si mette le mani inavvertitamente su occhi o bocca dopo aver toccato la pianta: per evitare fastidiose irritazioni cutanee si deve maneggiare il frangipane indossando sempre i guanti da giardinaggio.

Per questi motivi bisogna fare molta attenzione se si hanno bambini che possono mettersi le dita in bocca oppure cani e gatti che possono mangiare le foglie della pianta: l’ingestione può essere davvero molto pericolosa.

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