Gelsomino: coltivazione e cura

Il gelsomino è una specie rampicante molto apprezzata in parchi, giardini, terrazzi ed anche come pianta da appartamento per via delle sue fioriture generose e prolungate, unite all’aspetto delicato ed al profumo squisito dei suoi fiori. Il gelsomino è una specie semplice da coltivare perché poco esigente, ed in questa guida ne scopriremo le caratteristiche, le specie più impiegate a scopi ornamentali e tutte le cure indispensabili per farlo crescere sano e rigoglioso.

La pianta di gelsomino

Il gelsomino è una pianta arbustiva perenne appartenente al genere Jasminum, classificato nella famiglia delle Oleaceae che, per intenderci, è la medesima dell’ulivo e del ligustro. Il genere Jasminum comprende circa duecento diverse specie native di diverse zone dell’emisfero settentrionale (bacino del Mediterraneo, medio Oriente e molti paesi asiatici come Cina, India, Borneo), che possono essere sia decidue che sempreverdi.

Il nome “gelsomino” deriva dal termine arabo yasmin, che significa “dono di Dio”, e in moltissime culture questa pianta è simbolo di purezza e femminilità; i suoi fiori vengono spesso impiegati come ornamento durante la celebrazione dei matrimoni. Il gelsomino è inoltre il fiore simbolo della Tunisia, del Pakistan e della città siriana di Damasco, mentre in India il suo nome (mot?) significa “perla”, ma anche “libero”.

Nei parchi e nei giardini il gelsomino è una pianta piuttosto diffusa ed apprezzata per le sue abbondanti fioriture dall’inconfondibile profumo dolce, e per la sua capacità di arrampicarsi. Il gelsomino è una pianta versatile e resistente che può essere utilizzata per formare siepi, rivestire cancellate e muretti oppure per ricoprire pergolati e graticciati; può raggiungere un’altezza di cinque o sei metri, perciò sono numerosi i suoi potenziali utilizzi.

Può essere coltivato con successo sia in piena terra che in vaso, ed in quest’ultimo caso si consiglia di utilizzare tutori per il supporto delle piante. A seconda della specie la fioritura può avvenire in inverno, primavera o estate.

Gelsomino: coltivazione e cura

I fusti della pianta di gelsomino sono sottili e possono essere sia rampicanti che penduli; su di essi sono portate foglie di colore verde scuro e dalla forma variabile (tipicamente pennata). I fiori del gelsomino sono in genere di piccole dimensioni, con una forma stellata a cinque petali (in alcuni casi solo quattro) e di colore bianco candido, anche se alcune specie possono presentare tonalità gialle o screziate di rosa. Generalmente i fiori sono riuniti in infiorescenze a grappolo portate all’ascella delle foglie o sulla porzione terminale dei rami.

Fra le specie di gelsomino più coltivate a scopi ornamentali troviamo:

  • Jasminum officinale
    conosciuto come Gelsomino comune, in primavera produce cascate di piccoli fiori bianchi e profumatissimi ed è probabilmente la specie più diffusa nel nostro Paese. È una pianta resistente e frugale che resiste bene anche agli inverni freddi, e presenta foglie caduche, di forma lanceolata con apice acuminato;
  • Jasminum polyanthum
    detto anche Gelsomino bianco, questo rampicante si distingue per le sue fioriture abbondanti e profumate, con fiori bianchi disposti in grappoli;
  • Jasminum grandiflorum
    questa specie, proveniente dall’India, è tuttavia curiosamente conosciuta come Gelsomino di Spagna. Cresce bene nei climi miti e viene sovente impiegata come rampicante. Si tratta di una specie sempreverde che produce ininterrottamente fiori di medie dimensioni per un lungo periodo che va dalla primavera sino all’autunno. Può essere coltivata con successo anche in appartamento, scelta obbligata nel caso il clima sia freddo. I suoi fiori, dal profumo delicato, presentano una tenue colorazione rosa al momento della schiusura dei boccioli per diventare poi progressivamente bianchi;
  • Jasminum nudiflorum
    questo gelsomino deciduo, detto anche gelsomino di San Giuseppe, è originario della Cina e presenta fiori relativamente grandi di colore giallo, non profumati, che compaiono già verso la fine dell’inverno. Le sue foglie sono di forma trifogliata e la specie è piuttosto resistente;
  • Jasminum azoricum
    detto anche Gelsomino trifogliato, questa specie rampicante fiorisce verso giugno-luglio e presenta foglie pennate. Solitamente viene coltivata in piena terra solo nelle zone calde. I suoi fiori sono profumati e di forma a stella, e non sopporta gli inverni rigidi: nelle zone climaticamente meno favorevoli questo gelsomino va coltivato in vaso e necessita di un riparo durante la stagione fredda;
  • Jasminum azoricum
    questa specie arbustiva a portamento rampicante è originaria dell’America settentrionale, e nelle regioni dal clima mite le sue foglie sono persistenti. In giugno-luglio si ricopre di fiori profumati e dalla forma stellata;
  • Jasminum beesianum
    specie di origine cinese, questo gelsomino rampicante presenta foglie decidue e di forma lanceolata. Produce piccoli fiori profumati di colore rosso o rosa scuro riuniti in infiorescenze;
  • Jasminum primulinum
    anche questa specie (conosciuta anche come Jasminum mesnyi) proviene della Cina ed è un rampicante che produce lunghi rami (sarmenti) penduli e cresce bene nei climi miti e soleggiati. Fiorisce a partire dal mese di marzo e produce fiori grandi di colore giallo;
  • Jasminum fruticans
    questa specie di gelsomino è nativa dei Paesi affacciati sul bacino del Mediterraneo e presente foglie composte. Verso giugno-luglio inizia il periodo di fioritura, che vede la comparsa sulla pianta di fiori di colore giallo non profumati;
  • Jasminum gracillimum
    questa delicata specie è originaria delle zone a clima tropicale del Borneo, pertanto nelle nostre fasce climatiche può essere coltivata solo in casa o in serra;
  • Jasminum magnificum
    noto anche come Jasminum nitidum, questo gelsomino sempreverde proviene dalla lontana Papua Nuova Guinea, e possiede foglie dall’aspetto lucido. Ama i climi caldi ed assolati, anche se sopporta i freddi invernali non troppo intensi. I suoi fiori sono profumati e di colore bianco;
  • Jasminum x stephanense
    questa pianta vigorosa deriva dall’incrocio tra Jasminum beesianum e Jasminum officinale, e cresce piuttosto bene nei climi miti. Presenta spiccate attitudini rampicanti e i suoi fiori, che iniziano a comparire verso giugno, sono delicatamente profumati e di colore rosa pallido.

A seconda delle condizioni climatiche e dell’esposizione, una specie risulta più adatta dell’altra e la scelta va attentamente ponderata. Se si intende coltivare il gelsomino come pianta da vaso, le migliori specie sono senza dubbio Jasminum primulinum e Jasminum grandiflorum, mentre come piante rampicanti da giardino sono consigliate Jasminum officinale e Jasminum x stephanense.

Oltre ad essere apprezzata per scopi ornamentali, il gelsomino è anche una pianta utile per l’uomo. L’olio essenziale di gelsomino è ad esempio un prodotto erboristico utilizzato nell’ambito della medicina naturale. L’infuso di fiori gelsomino è una bevanda molto popolare in Cina dove è conosciuto con il nome di mò lì hu? chá, e molto diffusi sono anche i aromatizzati al gelsomino prodotti con una base di tè verde o tè Oolong, che in Giapponese prendono il nome di sanpin chá. In occidente, dai fiori di gelsomino si ottiene uno sciroppo dolce e profumato che viene impiegato per la preparazione di biscotti ed altre ricette dolci.

Coltivazione e cura del gelsomino

Il gelsomino è una pianta adattabile, frugale e di semplice coltivazione, che può regalare grandi soddisfazioni anche a chi non ha molto tempo di occuparsi del proprio giardino, oppure non ha una particolare vocazione per il pollice verde.

Per la propagazione del gelsomino si consiglia di utilizzare la tecnica del taleaggio, che consiste nel prelevare talee semilegnose (rami prodotti nell’anno precedente) di almeno 8-10 centimetri di lunghezza. Queste talee possono essere eventualmente trattate con ormoni radicanti in grado di stimolare l’emissione delle radici avventizie, e collocate in vasi con un substrato di crescita composto da torba e sabbia. Una volta avvenuta la radicazione, le giovani piante possono essere messe a dimora in vaso o in piena terra, dove daranno origine ad esemplari dalle caratteristiche identiche a quelle della pianta madre. Un altro ottimo metodo per la moltiplicazione del gelsomino è mediante propaggine, ovvero interrando un ramo per alcune settimane e lasciando che dallo stesso si sviluppino delle nuove radici. Una volta ben avviato il processo di radicazione, il ramo può essere tagliato a monte del punto di interramento e messo a dimora nel terreno come una pianta autonoma.

Esposizione e ventilazione

Le piante di gelsomino all’aperto devono essere collocate in un luogo ben soleggiato e luminoso; per quelle che vivono in appartamento la collocazione migliore è in prossimità di una finestra esposta ai raggi solari. Possono essere considerate buone anche condizioni di mezz’ombra, a patto che la pianta riceva almeno qualche ora di illuminazione diretta. Il gelsomino non tollera il vento eccessivo, perciò deve essere messo al riparo dalle raffiche più forti.

Temperature

Solitamente le diverse specie di gelsomino coltivate in giardini e parchi sopportano senza problemi la stagione invernale, purché il gelo non sia eccessivamente prolungato. Se gli inverni sono piuttosto lunghi e rigidi, è opportuno riparare le piante in una serra o un capanno, o avvolgerne la chioma con uno strato di telo in materiale plastico per giardinaggio. Le radici delle piante di gelsomino che non possono essere spostate devono essere mantenute al riparo dall’eccessivo freddo, dal momento che l’apparato radicale è molto delicato; per questo, verso la fine dell’autunno è opportuno spargere sul terreno attorno al fusto uno strato protettivo di foglie secche, corteccia sminuzzata o paglia.

Annaffiature

Il gelsomino non è una pianta particolarmente esigente in termini di irrigazioni, dal momento che può sopportare senza problemi anche periodi di siccità più o meno prolungati. Anche se non strettamente indispensabili per la sopravvivenza della pianta, le irrigazioni stimolano la crescita e la fioritura, pertanto sono consigliate sia in primavera che in estate e per tutta la durata della stagione vegetativa. Una buona quantità di acqua deve essere garantita anche alle piante recentemente messe a dimora, sia in vaso che in piena terra, per consentire lo sviluppo delle radici. Devono essere evitate, nel modo più tassativo, le irrigazioni troppo abbondanti che possono causare ristagni idrici, asfissia e pericolosi marciumi dell’apparato radicale.

Terreno

Per quanto riguarda il substrato di crescita, il gelsomino è una pianta con poche pretese che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno. Il meglio di sé lo dà tuttavia quando il substrato è ricco in sostanza organica, soffice, fertile e ben drenato: se il terreno fosse troppo compatto o di composizione prevalentemente argillosa, lo si può addizionare di sabbia e argilla espansa allo scopo di migliorarne la capacità di drenaggio. Per le piante da coltivare in vaso si può preparare un buon terreno di crescita semplicemente mescolando terriccio universale da giardino, torba e sabbia.

Concimazione

Il gelsomino non presenta particolari richieste in termini di concimazione, anche se sicuramente trae beneficio dall’apporto di nutrienti fondamentali per la crescita (azoto, fosforo e potassio) e di microelementi. Di tanto in tanto durante la primavera e l’estate si può utilizzare del concime liquido da diluire nell’acqua utilizzata per le innaffiature, mentre una concimazione organica con letame maturo, compost o stallatico è indicata verso la fine dell’inverno come supporto per l’imminente ripresa vegetativa.

Potatura

Dal momento che molte specie di gelsomino presentano una crescita vigorosa, le potature rappresentano un’indispensabile pratica di gestione. Questa operazione va compiuta al termine della stagione di fioritura, eliminando i rami soprannumerari che compromettono la crescita ordinata della pianta e gli steli più deboli, secchi o deformati. I rami del gelsomino possono essere legati ai supporti per consentire a questo rampicante di svilupparsi omogeneamente su recinzioni, graticciati e muretti.

Parassiti e malattie

Il gelsomino può costituire una preda ambita da insetti fitofagi come afidi e cocciniglie, che si nutrono della linfa della pianta (soprattutto di germogli e foglioline giovani) e ricoprono le foglie di melata, sostanza zuccherina che rappresenta il terreno di crescita ideale per l’insediamento di malattie fungine come le fumaggini. Gli attacchi di parassiti devono essere combattuti con insetticidi specifici, da utilizzare sia nella fase acuta che come trattamento preventivo.

La muffa grigia (Botrytis cinerea) può inoltre fare la sua comparsa in caso di eccessiva umidità ambientale associata a temperature miti, e come le altre malattie fungine va contrastata con un fungicida sistemico.

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6 Commenti

  1. Mario
  2. Luisa90tenne
  3. Cynthia
  4. Cynthia
  5. Emanuela
  6. Goga

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