Come seminare e far crescere il peperoncino

Per chi ama i gusti piccanti il peperoncino è un vero e proprio must in cucina, dal momento che questi colorati frutticini possono essere utilizzati per insaporire tutti i cibi che suggerisce la propria fantasia. Per chi desidera autoprodurre il peperoncino, coltivarlo a casa propria è semplicissimo: basta infatti avere a disposizione un po’ di spazio all’aperto, utilizzare la giusta (ed economica) attrezzatura e seguire i consigli che troverete in questa guida.

Come seminare e far crescere il peperoncino

La semina del peperoncino

I semi del peperoncino possono essere facilmente ottenuti lasciando seccare alcuni peperoncini interi oppure acquistandoli su internet, o magari facendoseli regalare da qualche amico o familiare che ha il pollice verde.

La germinazione è senza dubbio una delle fasi più critiche della vita di questa pianta, e richiede alcuni accorgimenti. Innanzitutto è bene sapere che il peperoncino può essere seminato sia all’aperto che in serra, e quest’ultima opzione è senza dubbio consigliata per chi desidera approfittare sin da subito dei primi caldi primaverili per far crescere rigogliose le proprie piante.

La semina all’aperto

Chi desidera seminare il peperoncino nell’orto, in giardino o più semplicemente sul balcone o sul terrazzo di casa deve prestare una grande attenzione alle tempistiche. Il clima deve essere infatti sufficientemente caldo per consentire la germinazione dei semi, ma di notte le temperature devono risultare accettabili per le giovani piantine e non scendere al di sotto dei 15°C circa.

In generale, questi sono i mesi ottimali per la semina in esterno:

  • Italia settentrionale: aprile-maggio
  • Italia centro-meridionale: marzo-aprile
  • Italia meridionale e isole: febbraio-marzo

Naturalmente queste tempistiche devono essere valutate caso per caso tenendo conto dell’andamento climatico e dell’altitudine alla quale ci si trova.

Per la semina è possibile collocare i semi in comuni vasi da giardino, collocandoli poco al di sotto (0.5-1 cm) della superficie del terriccio. In alternativa sono altrettanto validi piccoli contenitori di plastica – come ad esempio i vasetti di yogurt – nei quali collocare i semi e ricoprirli di terra, per poi trasferire successivamente le piantine nei loro vasi definitivi.

Indipendentemente dal contenitore che si utilizza il terriccio nelle prime fasi va bagnato solo con uno spruzzino, evitando le innaffiature eccessive che potrebbero determinare il ristagno di acqua e di conseguenza far marcire i semi.

La semina in serra e al coperto

Le indicazioni qui di seguito torneranno utili a chi possiede una serra o un semenzaio a letto caldo, ma anche a chi desidera far germogliare il peperoncino all’interno di casa propria.

Anche in questo caso è bene predisporre appositi contenitori (vedasi paragrafo precedente) destinati a ospitare i semi di peperoncino durante la delicata fase della germinazione. Un altro modo molto comodo per consentire anche a chi non ha molta disponibilità di spazio di dedicarsi alla semina del peperoncino è rappresentata dai fogli di carta assorbente.

Basta infatti prendere un contenitore basso e largo (vanno benissimo ad esempio le vaschette di polistirolo della carne, o quelle della frutta) e foderarlo con della carta assorbente bagnata per creare un ambiente idoneo alla crescita. È importante che la carta sia costantemente umida, ma non intrisa d’acqua per evitare che i semi possano marcire: per un risultato ottimale si può utilizzare uno spruzzino.

Dopo aver collocato i semi sulla carta, il contenitore deve essere tenuto in un ambiente luminoso e caldo (almeno 20-25°C), e dopo alcuni giorni si potrà iniziare a osservare la germinazione dei semi. Trascorso un altro paio di giorni le piantine possono poi essere trasferite nei vasi con il terriccio, facendo attenzione a non danneggiare la loro piccola radice durante il travaso.

Qualunque sia la strategia adottata, grazie alla semina “indoor” che si può iniziare già verso i mesi di febbraio-marzo le piante fioriranno e fruttificheranno in anticipo rispetto a quelle nate e cresciute all’aperto, con tutti gli ovvi vantaggi legati a questa precocità.

Come far crescere sano e rigoglioso il peperoncino

Il peperoncino è una pianta che dà il meglio di sé quando riceve acqua in abbondanza, pertanto è bene curare le innaffiature effettuandole regolarmente ma senza mai eccedere nelle quantità (che potrebbero causare asfissia e marciumi radicali).

Importanti sono anche le concimazioni, poiché essendo molte varietà di peperoncino piuttosto rigogliose la dotazione di sali minerali del terreno potrebbe esaurirsi rapidamente. In particolare, sebbene l’azoto sia indispensabile per la crescita vegetativa questo macroelemento determina una minor produzione di fiori (e quindi di frutti), pertanto bisogna evitare di apportarne eccessive quantità con la concimazione.

Ottimi sono i concimi completi che si possono trovare nei negozi specializzati di giardinaggio mentre per quanto riguarda gli apporti di calcio, un elemento di cui hanno bisogno molte varietà di peperoncino, è possibile aggiungere al terriccio dei gusci di uovo finemente tritati.

Un piccolo trucco: chi desidera incrementare ulteriormente il livello di piccantezza dei propri frutti dovrà sospendere le irrigazioni, o quantomeno ridurle al minimo, per i due o tre giorni che precedono la raccolta. Così facendo la pianta tenderà ad afflosciarsi, ma non bisogna mai mandarla in sofferenza eccessiva per evitare che muoia. Grazie a questa tecnica di coltivazione del peperoncino la pianta concentrerà i succhi dei suoi frutti, rendendone il sapore ancor più intenso!

Far sopravvivere le piante di peperoncino in inverno

Trattandosi di specie di origine tropicale, non bisogna farsi illusioni: con l’arrivo dell’inverno, nelle regioni settentrionali e sui rilievi le piante di peperoncino non hanno praticamente alcuna speranza di sopravvivere all’aperto.

È per questo che si consiglia di trasferire i vasi in serra, in un luogo chiuso con una buona illuminazione (per esempio, in solaio) o addirittura in casa, vicino a una finestra: solo così le piante si manterranno in vita sino alla primavera successiva. In generale le piante di peperoncino devono essere portate al chiuso quando la temperatura notturna scende al di sotto del 10-15°C.

È possibile anche sottoporre le piante a una sorta di “acclimatazione”, portandole al riparo in autunno alla notte ma lasciandole all’aperto durante la giornata, almeno fino a quando la temperatura massima si mantiene intorno ai 15-20°C. La medesima procedura può essere seguita anche nella primavera successiva, in modo tale da consentire alle piante di riadattarsi gradualmente alla vita all’aperto.

Durante l’inverno alcune specie di peperoncino potrebbero perdere le foglie, e prima della ripresa vegetativa (febbraio-marzo) è opportuno effettuare una potatura per eliminare i rami secchi e deboli e riequilibrare la chioma. Di tanto in tanto bisogna infine ricordarsi di innaffiare il peperoncino.

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