Concimi organici

Per fare crescere piante belle, in salute e produttive è indispensabile occuparsi della loro periodica concimazione. Sul mercato si possono trovare diversi tipi di fertilizzanti e quelli organici sono i più indicati non solo per fornire alle piante gli elementi nutritivi di cui hanno bisogno, ma anche per migliorare la struttura e le caratteristiche del terreno. In questa guida sono contenuti approfondimenti riguardo ai principali concimi organici.

Concimare con i concimi organici

La concimazione delle piante è una pratica indispensabile non solo per chi pratica l’agricoltura per mestiere, ma anche per gli appassionati di giardinaggio e gli orticoltori fai da te. Le piante, infatti, hanno bisogno di un’ampia gamma di elementi nutritivi per la loro crescita e il terreno nel quale affondano le loro radici progressivamente si impoverisce di tali sostanze. Per questo è indispensabile il ripristino della fertilità da parte dell’uomo, volto a fornire alle piante ciò di cui hanno bisogno. In questo sono molto utili i concimi organici.

Concimi organici

A seconda delle quantità richieste, si distinguono principalmente due grandi gruppi di nutrienti: macroelementi e microelementi.

Macroelementi

Detti anche macronutrienti, questi elementi nutritivi sono quelli di cui le piante hanno bisogno in quantità maggiori. La “triade” di nutrienti fondamentali è rappresentata da azoto (N), fosforo (P) e potassio (K); in misura minore, fra i macroelementi troviamo anche zolfo (S), calcio (Ca) e Magnesio (Mg). Questi ultimi tre sono sì importanti, ma richiesti in quantità inferiori rispetto ad azoto, fosforo e potassio, pertanto spesso sono definiti come mesoelementi.

Microelementi

Come dice il nome, i microelementi (altresì noti come micronutrienti) sono richiesti in quantità inferiori dalle piante, ma non per questo devono essere considerati meno importanti. Infatti elementi quali ferro (Fe), manganese (Mn), rame (Cu), boro (B), zinco (Zn), cloro (Cl), silicio (Si) e molibdeno (Mo) sono indispensabili per le piante e una loro carenza può portare a gravi danni, riduzione della produttività e persino alla morte del vegetale.

In commercio si possono trovare molti prodotti fertilizzanti chimici le cui formulazioni sono molto diverse fra loro, ma determinate in modo preciso perché frutto di processi industriali. Nei concimi organici invece le quantità di nutrienti non sono “esatte” come accade nei precedenti, ma questo aspetto è trascurabile rispetto ai numerosi vantaggi che derivano dal loro utilizzo. Infatti i concimi organici possono migliorare notevolmente le caratteristiche fisiche e biologiche del suolo, e contengono spesso tutti i microelementi di cui hanno bisogno le piante.

Principali concimi organici

Ecco una “rassegna” dei concimi organici maggiormente utilizzati in agricoltura e non solo.

Borlanda

La borlanda è un concime organico che viene ricavato dagli scarti delle lavorazioni di barbabietola da zucchero e, in particolar modo, dalla melassa. Si tratta di un prodotto disponibile sia in forma liquida che granulare e che contiene grandi quantità di potassio e di microelementi; ridotto è invece il tenore di fosforo, mentre l’azoto è presente in quantità moderate. Per questi motivi la borlanda è considerata a tutti gli effetti come un concime potassico e trova un largo impiego soprattutto nel campo della frutticoltura; in orticoltura questo concime viene anche utilizzato in fase di presemina.

La cornunghia

La cornunghia viene utilizzata in agricoltura sin dai tempi remoti, ed è infatti considerata uno dei più antichi concimi naturali. Questo concime deriva dalla macinazione, essiccazione e sterilizzazione di corna e zoccoli di animali provenienti dai macelli, soprattutto bovini. Si tratta di un concime a lenta cessione che ovvero rilascia gradualmente i nutrienti contenuti, rappresentati soprattutto da azoto e fosforo. Tipicamente vi sono 12-15 parti di azoto ogni 2 di fosforo; le quantità di potassio sono invece minime, e proprio per questo alcuni produttori integrano la cornunghia con sali potassici per renderla un concime più completo. Questo fertilizzante viene soprattutto utilizzato per la concimazione di piante ornamentali, tappeti erbosi, ma anche nell’orto e soprattutto nel frutteto, dal momento che il lento rilascio preclude il dilavamento e la volatilizzazione dell’azoto apportato.

Grazie alla sua dotazione organica la cornunghia inoltre migliora la struttura del terreno favorendo non solo un migliore sviluppo delle piante, ma anche l’insediamento di organismi utili nel suolo. In fase di distribuzione se possibile si consiglia di interrare la cornunghia; nel caso di presemina è bene distribuirla sul terreno prima di procedere con la zappatura. Le dosi suggerite sono di circa 80-90 grammi per metro quadrato di terreno; la cornunghia è solitamente commercializzata in granuli o sotto forma di scaglie.

Lo stallatico

È uno dei concimi organici più diffusi ed apprezzati, e viene ottenuto a partire dalle deiezioni degli animali di allevamento e principalmente da bovini, equini, ovini e caprini. Queste deiezioni vengono sottoposte a particolari lavorazioni a livello industriale al fine di ottenere un composto facilmente utilizzabile e molto versatile. Tra i processi ai quali le deiezioni sono sottoposte vi è l’importantissima umificazione, grazie alla quale la materia organica viene parzialmente “digerita” da batteri e altri microorganismi allo scopo di scinderla in composti più assimilabili da parte delle piante. Per intenderci, si tratta di un processo molto simile a quello che naturalmente avviene nel suolo e che porta alla formazione di humus a partire dalla sostanza organica. In seguito al processo di umificazione lo stallatico viene essiccato e successivamente commercializzato sotto forma di granuli o pellet.

Si possono trovare in commercio diversi tipi di stallatico: alcuni apportano azoto e fosforo, altri sono ulteriormente arricchiti di potassio e perciò sono più completi. Si tratta di prodotti fertilizzanti a lenta cessione, che garantiscono apporti prolungati nel tempo e soprattutto evitano di “bruciare” le radici delle piante con eccessive concentrazioni di nutrienti. Nello stallatico sono inoltre contenute elevate quantità di carbonio, in parole povere di composti organici: per questo il concime migliora notevolmente la struttura del terreno e favorisce lo sviluppo della microflora del suolo.

Lo stallatico è uno dei concimi più utilizzati soprattutto per via della sua praticità d’uso: sarebbe davvero difficile riuscire ad immaginare di concimare i propri vasi o il giardino con del letame “vero”! Inoltre, essendo essiccato, il prodotto è molto leggero e facilmente trasportabile ed utilizzabile. Tipicamente lo stallatico viene utilizzato in fase di presemina, per fertilizzare il terreno prima che le piante si sviluppino, oppure interrandolo a fine inverno. Alternativamente si può concimare il terreno all’inizio della ripresa vegetativa.

Pollina

La pollina è un concime che deriva dalla lavorazione industriale delle deiezioni di polli, tacchini ed altre specie avicole. Queste deiezioni vengono opportunamente sterilizzate in modo tale da eliminare i microorganismi presenti e consentire un utilizzo sicuro del prodotto. In questo concime è presente una percentuale di azoto organico molto inferiore rispetto a quella degli altri fertilizzanti, dal momento che nelle deiezioni avicole la maggior parte dell’azoto è presente in forma di acido urico ed ammoniaca.

Proprio per via dell’elevata ammoniaca contenuta, la pollina è caratterizzata da un’azione caustica nei confronti delle radici delle piante, pertanto il suo impiego deve essere sempre attento e avvenire in quantità limitate. Inoltre le forme di azoto presenti sono sottoposte ad una veloce mineralizzazione e possono andare perdute per dilavamento. In seguito alla concimazione con pollina si osserva spesso un notevole incremento della salinità del terreno, e questo è un altro motivo per il quale questo concime va attentamente dosato.

Guano

Il guano è un concime organico naturale che si ricava dalle deiezioni degli uccelli marini, accumulatesi nel corso dei secoli in giacimenti. I più grandi si trovano in Sudamerica, ed in particolare lungo le coste del Perù e del Cile. Il guano è un prodotto che contiene grandi quantità di azoto (10-15%) ma soprattutto di fosforo (20-30%). A causa dell’elevata concentrazione di nitrati, questo concime va utilizzato con attenzione dal momento che in presenza di piogge forti i nitrati vengono dilavati dal terreno e – oltre a non essere più disponibili per le colture – possono portare all’inquinamento delle falde sotterranee.

Solitamente il guano viene commercializzato in forma granulare ed impiegato per la fertilizzazione dell’orto, del frutteto e del giardino. Sul mercato si possono trovare particolari tipi di guano di cormorano, di pinguino o altre specie; esistono inoltre anche guani “speciali” ottenuti dalle deiezioni dei pipistrelli che, anche se ovviamente sono mammiferi, danno un prodotto molto simile a quello degli uccelli.

Farina di ossa

Questa farina di origine animale viene ottenuta dalla polverizzazione delle ossa di animali provenienti dai macelli. Dal momento che le ossa sono ricchissime in calcio, questo fertilizzante ne apporta grandi quantità e viene comunemente impiegato per migliorare le caratteristiche dei terreni eccessivamente acidi, riportandoli verso la neutralità. Il contenuto di azoto è invece piuttosto basso (di solito non supera il 5%), mentre è buona anche la dotazione di fosforo (15-18% circa).

L’utilizzo della farina di ossa è sconsigliabile per le piante calcifughe che non tollerano questo elemento, come ad esempio azalee, ortensie, gardenie e rododendri. Inoltre bisogna considerare il fatto che questo prodotto rimane a lungo nel terreno, rilasciando calcio anche a distanza di uno o due anni dalla somministrazione. Pertanto, anche in futuro bisognerà evitare di seminare piante calcifughe nel terreno trattato. La farina di ossa è particolarmente indicata in frutticoltura e nella coltivazione delle piante ornamentali in genere.

Farina di sangue

La farina di sangue viene prodotta a partire dal sangue proveniente dagli impianti di macellazione, opportunamente essiccato e sottoposto a processi di sterilizzazione che lo rendono un prodotto assolutamente sicuro. Nonostante sia considerata un concime un po’ macabro, la farina di sangue è uno dei fertilizzanti più apprezzati in agricoltura ed orticoltura dal momento che contiene elevatissime quantità di azoto (circa il 13-15%). Dal momento che l’azoto in questione è contenuto nelle proteine animali, il rilascio di questo elemento della fertilità è lento e prolungato nel tempo; pertanto, la somministrazione di concimazioni a base di farina di sangue permette di soddisfare le esigenze nutritive delle piante per l’intero ciclo vegetativo.

Il rischio di dilavamento dell’azoto da parte delle piogge sono praticamente assenti. Nella farina di sangue è presente circa il 33% di carbonio, pertanto la sostanza organica è elevata e in grado di migliorare struttura e fertilità del terreno. Da non trascurare è inoltre il notevole apporto di ferro libero, legato alla presenza dell’emoglobina (proteina del sangue), che consente di prevenire il rischio di carenze come la clorosi ferrica e migliora l’aspetto delle piante, fattore importante soprattutto nella floricoltura.

Per quanto riguarda l’utilizzo, si consiglia di interrare la farina di sangue, tipicamente commercializzata in polvere, in concomitanza con le lavorazioni preparatorie del terreno. L’interramento è indicato per via del forte odore di questo concime, e che proprio per questo aspetto non rappresenta la migliore opzione di concimazione in ambito domestico. Al pari delle farine di ossa e della cornunghia, inoltre, anche la farina di sangue viene considerata da alcune persone come un prodotto inaccettabile dal punto di vista etico.

Lupino macinato

Questo concime, a differenza del precedente, è di origine vegetale al 100% dal momento che deriva da queste leguminose originarie del bacino del Mediterraneo. I concimi a base di lupino macinato sono ideali per la concimazione delle piante acidofile, ovvero delle specie che richiedono substrati di crescita dal pH tendenzialmente basso quali alcune ornamentali (ad esempio geranio, rododendro, ortensia, camelia…) e frutticole (aranci, limoni ed altri agrumi). Grazie alle grandi quantità di azoto contenute, questo concime a lenta cessione supporta in modo ottimale la crescita dei vegetali; la sostanza organica contenuta migliora invece le caratteristiche fisiche e biologiche del terreno. Si consiglia di interrare i lupini macinati all’inizio della primavera, prima della ripresa vegetativa delle piante.

Panello di ricino

Questo concime organico viene prodotto a partire dalla pianta di ricino, nota ai più per via dell’elevato contenuto di olio impiegato sia a livello farmaceutico che per diverse applicazioni industriali. Il concime è ricavato proprio dai residui vegetali che rimangono in seguito all’estrazione dell’olio, ed è particolarmente ricco di azoto.

Il panello di ricino contiene una sostanza tossica (ricina) dalle proprietà nematocide e geodisinfestanti che può aiutare a controllare i nematodi parassiti delle radici ed eliminare gli organismi indesiderati nel terreno oltre ad erbe infestanti e funghi. Tuttavia la ricina è anche fitotossica, pertanto bisogna sempre rispettare i dosaggi riportati sulle confezioni per evitare di danneggiare le piante. Tra le colture che maggiormente beneficiano della concimazione con questo prodotto sono alcune orticole (patata, cipolla), ma anche alberi da frutto, prati e specie ornamentali (es. rose).

Litotamnio

Questo concime viene prodotto a partire dalla macinazione di un’alga rossa calcarea (Lithothamnium calcareum) proveniente dall’Atlantico, ed in particolar modo dalla Bretagna. Queste alghe presentano una caratteristica struttura calcarea, pertanto il concime da esse ricavato apporta al terreno grandi quantità di calcio ma anche di magnesio ed oligoelementi. Per questo sono numerosi gli utilizzi del litotamnio in agricoltura, dal momento che il calcio migliora il pH e la struttura dei terreni acidi.

Inoltre la sua particolare composizione chimica rende questo concime un ottimo prodotto fitostimolante che permette uno sviluppo ottimale della pianta e conferisce una maggiore resistenza nei confronti dei parassiti. Il litotamnio viene commercializzato sotto forma di povere finissima, di colore bianco-giallastro. Le dosi consigliate per frutteto ed orto sono di 5 kg circa ogni 100 metri quadrati.

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5 Commenti

  1. simone
  2. Pevere Francesco
  3. adriana
  4. Francesco Aversa
  5. leonardo

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