Come annaffiare fiori e piante

All’apparenza è l’operazione più semplice del mondo, eppure l’annaffiatura è un momento molto importante per la salute delle piante, dei fiori e delle coltivazioni dell’orto. Ci sono regole da seguire, errori da non fare e alcuni fattori da considerare. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Che sia l’unica piantina grassa che avete dentro casa, una semplice pianta dentro casa, una fioriera sul balcone o una grande distesa di coltivazioni, annaffiare è un’operazione molto importante, dalla quale dipende la salute delle piante e la crescita ottimale di fiori e arbusti.

Ma quali sono i fattori da considerare? Quali sono gli aspetti a cui dobbiamo prestare particolare attenzione per riuscire bene nell’impresa? Ecco qualche risposta utile per tutti.

L’importanza dell’acqua

acqua per fiori

L’acqua è un elemento imprescindibile per la vita delle piante, così importante come lo è per l’uomo e per gli animali che abitano il pianeta. L’acqua gioca diversi ruoli all’interno del ciclo di vita della pianta; trasporta le sostanze nutritive e svolge un ruolo fondamentale all’interno del sistema linfatico.

Tutte le piante, quindi, necessitano della giusta dose acqua anche se in modo differente tra una specie e l’altra. Per esempio, le piante acquatiche che vivono a stretto contatto con l’acqua, oppure le succulente che devono adattarsi a periodi di lunga siccità, non avranno bisogno di molte quantità di acqua, o comunque necessiteranno di minori quantità di acqua rispetto ad altre specie.Il terreno, in relazione all’acqua, svolge un ruolo altrettanto importante. È proprio all’interno del terreno, infatti, che l’acqua prende posto e comincia a defluire alle radici della pianta. Esistono diverse tipologie di terreno.

Un terreno sabbioso è un terreno che riesce a drenare l’acqua e a farla scorrere bene, mentre un terreno argilloso, a causa della piccola dimensione delle sue particelle, non consente in modo ottimale lo scolo dell’acqua e questo può portare alla creazione di ristagni.

L’acqua, insomma, è alla base della vita della pianta, eppure in alcuni casi è proprio l’acqua o meglio, il tipo di acqua, che può creare alla pianta qualche problema. E allora, nell’analizzare tutti i fattori da considerare per annaffiare bene piante e fiori partiamo proprio da qui: dalla tipologia di acqua che dobbiamo utilizzare.

Il tipo di acqua da utilizzare

Quale acqua utilizzare per innaffiare i fiori

Prima di soffermarci su come bagnare i fiori, è bene spendere qualche parola sul tipo d’acqua che si utilizza per fiori e per piante. L’acqua usata per annaffiare deve essere un’acqua poco dura.

La durezza è il contenuto di calcare attivo che possiamo trovare all’interno dell’acqua. In alcune zone d’Italia, l’acqua del rubinetto è particolarmente ricca di calcare e, quindi, in questo caso è considerata un’acqua molto dura.

Questo tipo di acqua non è adatta alle operazione di annaffiatura. Se vi è capitato di vedere che le vostre piante hanno foglie gialle, foglie che tendono al bianco o che l’intera pianta ha un aspetto un po’ avvizzito, questo potrebbe dipendere dal tipo di acqua che state utilizzando. Se l’acqua è troppo dura, questo potrebbe causare alla pianta la clorosi ferrica, una malattia causata dalla carenza di ferro che compare proprio perché l’acqua di cui la pianta si nutre è ricca di calcare.

I tempi dell’annaffiatura

Quando innaffiare i fiori

C’è poi una questione di tempi da considerare, ossia capire quando la pianta ha bisogno di acqua. Alcune piante, come le succulente, possono vivere bene e senza acqua per molti mesi e anzi, quantità eccessive di acqua potrebbero uccidere queste specie. A parte questo genere di pianta, per quel che riguarda fiori e piante ci sono alcuni fattori da considerare per capire quando bisogna annaffiare:

  • Temperatura
    Il caldo a cui le piante sono sottoposte è secco? Oppure è umido?
  • Esposizione al sole
    Le piante che sono più esposte al sole sono quelle che hanno bisogno di più acqua
  • Ventilazione
    Il vento disidrata le piante. Quindi se una pianta è esposta al vento avrà bisogno di più acqua
  • Pioggia
    La pioggia può diventare un’ottima alleata del vostro giardino e può sostituirsi a voi regalando la giusta quantità di acqua alle vostre piante
  • Nuvolosità
    Se avete delle piante ben esposte al sole, ma per un certo periodo di tempo il cielo è sempre nuvoloso, potete limitare le operazioni di annaffiatura
  • Presenza di frutti
    Se avete piante che generano frutti, allora le quantità di acqua vanno aumentare. Ma attenzione: mai bagnare eventuali bacche i frutti!
  • Presenza di fiori
    Anche se le piante producono dei fiori va aumentata la frequenza di irrigazione ma, proprio come nel caso dei frutti, i fiori non devono mai venire a contatto con l’acqua
  • Pacciamatura
    Un terreno dove avete praticato la pacciamatura è un terreno che trattiene bene una certa quantità di umidità.
  • Presenza di erbe infestanti
    Le erbe infestanti tendono a rubare acqua e nutrienti ai vostri fiori. In questo caso, procedete con un diserbo accurato, oppure mettete in conto di fornire una maggiore quantità di acqua alle vostre piante
  • Terreno argilloso
    Questo tipo di terreno è un terreno che riesce a trattenere molta più acqua di quanto facciano un terreno che invece è sabbioso o ghiaioso.

Quando irrigare le piante

quando irrigare le piante

Oltre a tutti questi fattori da considerare, esistono degli indicatori che fanno capire molto bene quando una pianta ha bisogno di acqua. Del resto le piante ci parlano e tutto quello che dobbiamo fare è ascoltarle.

Quindi, per prima cosa, osservate bene la pianta per notare se:

  • Gli apici sono afflosciati
  • I fiori sono raggrinziti
  • Le foglie sono arricciate
  • I frutti e le parti carnose della pianta

Questo riguarda ovviamente le piante in vaso. Per il giardino invece, per capire se è davvero il momento di annaffiare le vostre piante che vivono nel terreno, altro non dovrete fare che tastare direttamente la terra.

Basta inserire due dita nel terreno per rendersi conto se la pianta ha ancora riserve di acqua, oppure se è arrivato il momento di fornirgliene altre. Imparare a valutare il grado di umidità presente nel terreno è molto importante ed è un’operazione che, con un po’ di pazienza, si impara strada facendo, con il tempo.

In una situazione ottimale, la zona che si trova esposta alle radici deve sempre avere una buona umidità. In alternativa, la pianta comincia a diventare sofferente.

Esiste anche il modo per valutare la situazione delle piante che si trovano dentro il vaso. Anche in questo caso, osservate la pianta e valutate se:

  • il livello della terra è sempre inferiore rispetto al bordo del vaso. La misura giusta per questo distacco è di 3 cm.
  • Quando annaffiate, l’acqua deve essere sempre distribuita su tutta la superficie della terra
  • Se trovate grandi quantità d’acqua nel sottovaso, diminuite il materiale drenante e cercate di rendere il terreno più compatto..

Arrivati fino a questo punto, dovreste avere le idee molto più chiare. Avete pensato se avete mai messo in pratica questi accorgimenti nel modo migliore? Oppure non avevate mai pensato a questo aspetto? In ogni caso, adesso dovreste avere qualche arma in più per favorire il benessere delle vostre piante!

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