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Riconoscere i sintomi del fuoco batterico
Il nome scientifico del microorganismo che causa questa malattia, appartenente all’ordine Eubacteriales, è Erwinia amylovora, e tra i suoi ospiti preferiti troviamo in particolare le pomacee (melo e pero), così come pruni, rosacee e molte altre specie sia da frutto che ornamentali. La specie è di origine nordamericana ma nel secolo scorso si è diffusa in molti paesi dell’Europa, Italia compresa, ed è di fatto una minaccia nei confronti della quale non bisogna mai abbassare la guardia.
I sintomi degli attacchi da fuoco batterico sulle piante si manifestano su ogni organo. Sulle foglie, innanzitutto, in corrispondenza del picciolo appare un triangolo rossastro che poi necrotizza così come l’intera lamina, che rimane però attaccata alla pianta. Anche i fiori vanno incontro a questa necrosi progressiva, per poi annerire ma senza cadere nemmeno quando i tessuti sono ormai morti. I frutti colpiti dal fuoco batterico imbruniscono in modo repentino, avvizziscono e mummificano, e su di essi compaiono dei tipici essudati.
Sui germogli infine la sintomatologia è piuttosto particolare e lascia ben pochi dubbi in merito all’identificazione della malattia. Oltre alla formazione di diffuse necrosi, il germoglio infatti si ripiega su se stesso verso il basso, assumendo una forma che assomiglia un po’ a quella del manico di un ombrello.
I danni causati dall’Erwinia amylovora
Le diffuse necrosi cui vanno incontro tutti i tessuti della pianta colpiti – foglie, germogli, fiori e frutti – fanno sì che le piante entrino in profonda sofferenza. Una sofferenza che probabilmente non durerà molto a lungo, dal momento che il fuoco batterico arriva a uccidere gli esemplari che attacca nel giro di breve tempo. Ciò avviene quando il batterio riesce a penetrare in profondità nei tessuti legnosi, andando a colpire gli organi vascolari. In caso contrario il deperimento potrà essere più rallentato, ma il risultato non cambia: è solo questione di tempo perché la pianta muoia.
La prevenzione del fuoco batterico
Tanto per farsi un’idea di quanto sia pericolosa l’Erwinia amylovora, basta ricordare che per gli agricoltori del nostro paese la lotta è obbligatoria sin dal 1999 (D.M. 356 del 10 settembre 1999); la specie è inoltre inserita nella cosiddetta “lista europea dei patogeni da quarantena” (Direttiva 2000/29/CE). Qualora i sintomi comparissero sulle piante del nostro orto è necessario avvisare gli organi competenti del territorio che si occupano di controlli in agricoltura.
Tutto ciò che si può fare per difendersi dal fuoco batterico è cercare di prevenirne gli attacchi, tenendo presente che le condizioni ideali per il suo sviluppo sono temperature miti (intorno ai 20°C) e periodi piovosi. Per evitare la batteriosi bisogna acquistare piante sane ed eventualmente è possibile eseguire trattamenti preventivi a base di prodotti rameici; in caso di attacco, tutto il materiale infetto deve essere distrutto.
Purtroppo se la pianta è colpita viene estirpata e distrutta, per evitare che possa contribuire a diffondere la malattia.