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Come riconoscere l’afide grigio
Attaccando unicamente le piante di melo, l’afide grigio (Dysaphis plantaginea) è un parassita riconoscibile con discreta facilità quando nel proprio orto o giardino si coltiva questo albero da frutto.
Come in effetti si desume dal nome, questo fitofago è caratterizzato da un corpo di colore grigio con lievi sfumature violacee; tuttavia le colonie degli individui si distinguono soprattutto per un altro aspetto, ovvero la presenza di una densa copertura di colore grigiastro, di aspetto polverulento e ceroso. Quando l’insetto è ancora allo stadio giovanile, il suo colore è invece tendente al rosato.
I danni causati sul melo dall’afide grigio
L’afide grigio è un vorace succhiatore della linfa delle piante, e tende ad aggregarsi in colonie a livello di germogli e sulla pagina inferiore delle foglie. Le punture di questa specie di rincote determinano la comparsa di accartocciamenti accentuati ed irreversibili sulle foglie, mentre i germogli colpiti arrestano il loro sviluppo con gravi conseguenze sulla crescita della pianta.
Come se non bastasse l’afide colpisce anche i fiori, determinandone l’avvizzimento e la caduta precoce, mentre le punture nutrizionali che compie sui piccoli frutti appena formati innescano meccanismi di deformazione e ne impediscono lo sviluppo completo con gravi ripercussioni sulle dimensioni finali. L’afide grigio è noto anche per la sua potenziale trasmissione di virus dannosi per le piante, di cui è vettore.
A questi effetti dannosi sull’intera pianta si aggiungono anche i problemi causati dalla produzione di melata, sostanza zuccherina che costituisce una grave minaccia per diverse ragioni. Innanzitutto, ricoprendo le foglie, tale secrezione può causarne l’asfissia e in condizioni di forte irraggiamento solare provocare bruciature superficiali per via dell’effetto lente. La melata costituisce inoltre un fertile terreno di sviluppo per muffe e funghi dannosi.
Combattere l’afide grigio: il tempismo è tutto
La specie Dysaphis plantaginea è dannosissima anche quando sulla pianta sono presenti piccole e sparute colonie, dal momento che come dicevamo i danni causati sono irreversibili: per questo è necessario intervenire con la massima tempestività non appena sul melo si individuano i primi sintomi di infestazione.
In commercio si possono trovare prodotti specifici contro i parassiti succhiatori che consentono di eliminare in modo piuttosto efficace le colonie di afide grigio; è bene recarsi in un negozio di giardinaggio o di orticoltura per farsi suggerire il formulato più adatto. Si consiglia comunque, per quanto possibile, di optare per prodotti selettivi che non distruggano anche i predatori naturali degli afidi, come ad esempio le coccinelle, che possono aiutare a tenere a bada in modo ecologico lo sviluppo delle colonie.