Coltivare il melo

Il melo è una delle piante da frutto più diffuse ed apprezzate, non solamente per le caratteristiche dei suoi succulenti pomi ma anche per la possibilità di scegliere tra numerose cultivar. Se anche voi desiderate iniziare a coltivare il melo, date un’occhiata a questa guida che contiene consigli utili per la scelta della varietà e le cure colturali da prestare.

Coltivare il melo

In tutta Italia si può coltivare il melo

Dal punto di vista della produzione commerciale, il melo (Malus pumila) è oggi coltivato in molte regioni italiane tra cui in particolare il Trentino Alto Adige e, in misura minore, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Piemonte ed altre zone dello stivale. Esistono aree geografiche particolarmente vocate per coltivare il melo, quali ad esempio i fondivalle montani che grazie agli sbalzi di temperatura che si verificano tra notte e giorno accrescono i profumi e i sapori dei frutti.

Ad ogni modo questo albero può essere coltivato praticamente dappertutto nel nostro paese, anche nelle zone meridionali; tuttavia è bene prestare sempre una grande attenzione alla varietà da mettere a dimora. Per poter schiudere le sue gemme, infatti, ogni pianta ha bisogno di vedere soddisfatto il suo “fabbisogno di freddo”, ovvero un determinato numero di ore trascorse in inverno a temperature di pochi gradi. Pertanto, coltivare il melo tendenzialmente non comporta problemi al nord, mentre in aree più calde bisogna optare per cultivar che possano adattarsi alle temperature invernali miti.

La scelta del terreno adatto

Il melo è una pianta abbastanza adattabile nei confronti delle diverse tipologie di terreno, ma sicuramente riesce a dare il meglio di sé in aree il cui substrato risulta ricco di sostanza organica, fertile e profondo, e dotato di una buona capacità di ritenzione idrica. Queste piante, inoltre, a differenza di molte altre specie da frutto non risultano particolarmente suscettibili nei confronti dei terreni calcarei quindi è possibile coltivare il melo anche in substrati laddove ad esempio albicocco, pesco oppure ciliegio potrebbero avere dei problemi di crescita.

Il primo step per coltivare il melo è recarsi in un vivaio, dove acquistare le piante da collocare nel proprio orto o giardino facendosi magari consigliare dal personale. Per la messa a dimora di una giovane pianta è necessario scavare una buca profonda una cinquantina di centimetri, il cui fondo va ricoperto con un buon concime organico che assicuri una lenta cessione dei suoi nutrienti; il letame maturo o lo stallatico sono ideali.

Intervallando uno strato di terriccio di riporto, che separi il concime dall’apparato radicale della pianta, il melo va collocato nella buca facendo sì che sporga dal terreno appena sopra le radici. Attenzione a distanziare di almeno 3–5 metri le diverse piante: considerate che negli anni a venire le loro chiome cresceranno!

Coltivare il melo passo passo verso la raccolta

Per coltivare il melo quando le piante sono adulte non è quasi mai necessario irrigare, poiché le loro radici si sviluppano in profondità nel terreno; quelle recentemente messe a dimora, invece, soprattutto nei mesi caldi vanno innaffiate regolarmente per mantenere il terreno umido. Umido, ma mai intriso d’acqua, altrimenti si rischiano asfissia e marciumi radicali.

Un altro importante consiglio per coltivare il melo con successo è collocare vicine tra loro diverse cultivar, che consentano l’impollinazione incrociata dei fiori. Ad esempio, le celebri varietà Golden Delicious, Granny Smith e Jonathan si impollinano a vicenda e sono perfette da coltivare insieme.

Quando i frutti iniziano a ingrossarsi, se troppo numerosi è bene effettuarne il diradamento mantenendone un numero commisurato alla dimensione del ramo; se non si effettua questa importante operazione, si rischia di ottenere tanti frutticini di scarsa pezzatura.

Cose da fare per coltivare il melo:

impara a potare

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