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L’efficacia della cenere come concime
Dal punto di vista agronomico, la composizione chimica delle ceneri le rende utilissime per due ragioni principali. La prima è la capacità di innalzare il pH dei suoli: dal momento che questo parametro nella cenere presenta un valore intorno al 10-10.5, i prodotti della combustione sono in grado di correggere l’eccessiva acidità del terreno.
La seconda è legata all’utilizzo della cenere come concime, proprio per via del suo elevato contenuto di preziosi nutrienti per le colture. Poiché questi elementi chimici sono assorbiti dal suolo durante la crescita delle piante, è evidente che bruciandole essi vengono “liberati” e quindi sono proprio quel che ci vuole per consentire ad altri vegetali di svilupparsi.
Fertilità dai vulcani
Sin da piccoli si studia sui libri di scuola che i terreni vulcanici sono tra i più fertili che esistano, ma per quali ragioni?
Innanzitutto bisogna ricordare che solamente quando le loro concentrazioni sono minime le ceneri vulcaniche possono rendere il suolo adatto ad ospitare delle colture.
Non sempre, quindi, le eruzioni sono solo portatrici di morte e distruzione. Tanto per fare un esempio, dopo la disastrosa eruzione del Mount St Helens avvenuta nel 1980 nello stato di Washington (USA) le ceneri incrementarono la produttività delle colture cresciute sui terreni che ne ricevettero piccole quantità.
Tornando in Italia, anche le coltivazioni che si trovano alle pendici dell’Etna beneficiano da tempo immemore del potere fertilizzante delle ceneri prodotte dal vulcano.
Oltre alla cenere ci sono rocce vulcaniche molto interessanti per l’agricoltura, come la zeolite.
Elementi nutritivi nelle ceneri vulcaniche
I materiali provenienti dai vulcani non sono tutti uguali: la composizione delle ceneri vulcaniche dipende dalla tipologia di magma che le ha originate.
Tra i composti più abbondanti nelle ceneri vulcaniche troviamo generalmente silice, magnesio e ferro, ma tra gli oltre cinquanta che si possono rinvenire sono ben rappresentati anche ossidi di calcio, potassio, solfati e altri oligoelementi indispensabili per l’agricoltura.