Contenuti della guida:
Tipologie e modelli di trattori in agricoltura
In agricoltura vengono utilizzati vari tipi di trattori, dfferenziati sia per la loro struttura (che in alcuni casi è specifica per la particolare lavorazione in cui sono impiegati), ma soprattutto per il sistema di trazione, che può essere basato su ruote oppure su cingoli, simili in tutto e per tutto a quelli di un carrarmato.
Il modello più diffuso è il cosiddetto “standard”, impiegato per le lavorazioni generiche; purtroppo la sua conformazione (alto e stretto) lo rende poco stabile su tereni molto inclinati ed espone l’operatore al rischio ribaltamento. Al contrario, i trattori cingolati, essendo assai più bassi, sono meno esposti a questo pericolo. Ma non sono solo queste le differenze: vediamole quindi insieme in questo nostro articolo.
Trattori standard
Dinamici e versatili, questi trattori sono anche detti “convenzionali” dal momento che vengono impiegati nella gran parte delle operazioni agricole e non solo.
Per le loro caratteristiche, i trattori standard sono quelli più diffusi sul mercato. I miglioramenti subiti da queste trattrici negli ultimi anni hanno consentito agli operatori dei settori d’impiego notevole risparmio sia in termini di tempo che di energie, offrendo allo stesso tempo qualità di lavoro. A seguire, un elenco delle principali industrie produttrici di trattori, in ordine alfabetico:
- Agrifull
- Case – International
- Deutz
- Fendt
- Fiatagri
- Ford
- Hurliman
- John Deere
- Landini
- Lamborghini
- Massey Ferguson
- McCormick
- New Holland – Fiat
- New Holland – Ford
- Renault
- Same
- Steyr
- Zetor
Trattori cingolati
L’impiego di questa tipologia di trattore è di solito legata a fattori particolarmente sfavorevoli del terreno, tuttavia in alcuni paesi sia Europei che Extraeuropei i cingolati sono invece associati ad un uso specialistico di tipo industriale e ai mezzi meccanici per movimento terra.
Per quanto riguarda l’Italia, i costruttori da sempre hanno offerto svariati modelli di trattori cingolati, esaltandone le caratteristiche peculiari quali il centro di gravità basso, l’elevata capacità di trazione e la ridotta costipazione del terreno.
L’assemblato Cingolato è fondamentalmente costituito da quattro parti principali
- carrello portacingolo
comprensivo di motrice e del rinvio o tendicingolo (rispettivamente, ruota posteriore e ruota anteriore) - rulli portanti
che consentono al mezzo di distribuire in modo uniforme il peso proprio sul terreno - rulli sostenitori
che fanno da guida e da sostegno al cingolo nella parte superiore - telaio
che collega l’intero sistema
Un cingolato è notevolmente diverso da un trattore a 2 o 4 ruote motrici, sia nel modo in cui deve essere manovrato, sia per come compatta il terreno e per la modalità con cui vi scarica potenza, sia per come si sposta sul suolo e per come lavora in condizioni di pendenza. Si deduce quindi che i vantaggi offerti dai trattori cingolati sono numerosi:
- è poco influenzato dalla tipologia di terreno su cui deve lavorare, poiché la bassa resistenza all’avanzamento dovuta allo slittamento quasi inesistente della trattrice cingolata permette indifferentemente le lavorazioni su suoli di consistenza media, tenace o acquitrinosa, e questo determina sicuramente maggiori rendimenti e consumi ridotti sia di tempo che di risorse
- a parità di peso e potenza, la capacità di trazione è ben più elevata rispetto ad un trattore a 2 o 4 ruote motrici: infatti il cingolato, sia per la distribuzione equilibrata del peso sia per come scarica al suolo la potenza, esercita una forza di trazione di entità uguale alla propria massa
- un trattore a ruote arriva a compattare il suolo del 60% in più rispetto ad un cingolato di ugual peso, dunque l’impiego di quest’ultimo riduce la costipazione del suolo, dal momento che si mantiene una buona galleggiabilità
- la manovrabilità non è paragonabile: quella del cingolato è nettamente superiore, tanto che una trattrice di questo tipo, facendo girare un cingolo in avanti e l’altro indietro contemporaneamente della stessa quantità, riesce a compiere una svolta su se stesso
- il baricentro, più basso rispetto ai trattori con ruote, e la maggiore superficie d’appoggio consentono superiore sicurezza e stabilità nelle lavorazioni.
Per problemi costruttivi, i trattori con cingoli metallici non riescono a raggiungere elevate velocità, e comunque sia la massima ammessa su strada per i mezzi cingolati è di 15 Km/h (come dettato dall’art. 142 del Codice della Strada); particolari prescrizioni prevedono inoltre l’uso di appositi dispositivi per la circolazione su strada che devono essere applicati alle maglie dei cingoli così da evitare il danneggiamento del manto stradale. Molto spesso, proprio per questo motivo, l’ausilio di rimorchi o adeguati autocarri per il trasporto dei mezzi cingolati ovvia il problema.
Trattori cingolati gommati
Sul mercato sono presenti già da alcuni anni i cingolati cosiddetti “gommati”, che montano cingoli in gomma anziché in metallo. Oltre ad avere i vantaggi sopra descritti a riguardo dei cingolati, i mezzi gommati hanno anche potenze molto elevate e possono transitare su strada a velocità maggiori rispetto ai normali trattori cingolati, raggiungendo il limite massimo di 40 Km/h.
Trattori snodati
Definiti anche “versatili”, questa tipologia di trattore ha da sempre occupato una piccola porzione del mercato trattoristico poiché indicata soltanto per utilizzi molto particolari, come ad esempio per lavorazioni su appezzamenti di grandi dimensioni: per ottimizzare i tempi è infatti necessario impiegare macchinari grandi e particolari, e sicuramente le trattrici standard a 4 ruote motrici in queste applicazioni si rileverebbero limitate.
I vantaggi dei trattori snodati resi possibili sia dagli accorgimenti tecnici in fase di progettazione, sia dallo schema base del trattore, sono principalmente l’elevata trattività, l’ottima aderenza e la notevole velocità di lavoro: durante lo sforzo infatti, ciascuna delle quattro ruote trasmette piena potenza tirando la sua parte e lo slittamento risulta ridotto al minimo e questo è reso possibile dai pesi che nel telaio si concentrano in basso e che sono opportunamente distribuiti sia sulle ruote anteriori che posteriori.
I trattori snodati sterzano piegandosi in corrispondenza della cerniera centrale, proprio per la loro particolare costruzione articolata, e questo consente un’eccellente manovrabilità e allo stesso tempo buona stabilità e ridotta compressione del terreno.
Altre categorie di trattori
Tra le altre, sono da contemplare anche le seguenti categorie, sicuramente meno rilevanti:
Trattori con semicingoli
I semicingoli sono dispositivi che vengono eventualmente montati sulle ruote posteriori del trattore; si compongono di quattro parti principali: una ruota dentata di comando a sostituire la normale ruota, una di rinvio che ha funzione di guida e tendicingolo, rulli portanti che consentono di scaricare in modo uniforme sul terreno il peso del mezzo, ed il telaio che collega l’intera struttura.
Due i vantaggi sostanziali: maggiore potenza di traino da parte del mezzo con semicingoli e minor costipazione del terreno grazie alla maggiore superficie d’appoggio al suolo.
Trattori con ruote in metallo o gabbie
Le ruote in metallo o le gabbie si mostrano veramente utili per lavorazioni su terreni particolari e acquitrinosi. Pur essendo in disuso, le gabbie vengono impiegate in operazioni delicate, come ad esempio la semina, ovvero quando non è richiesta un’eccessiva compattazione del terreno.
Le ruote larghe o quelle gemellate negli ultimi anni sono andate a sostituire le gabbie, dal momento che riescono a dare maggiore superficie di appoggio alla macchina riducendo ulteriormente la costipazione del suolo. Nelle risaie o su terreni dalle condizioni simili vengono invece impiegate le ruote metalliche, sia per la migliore aderenza che per la maggiore forza di trazione che conferiscono al trattore.
Trattori per frutteto o vigneto
Si aggiungono ai trattori convenzionali, cingolati e snodati, altri mezzi definiti “specifici” per le caratteristiche particolari con cui sono stati progettati visti gli impieghi per cui sono destinati.
Queste macchine sono generalmente utilizzate quando gli spazi sono stretti e limitati, alimentando gli attrezzi collegandoli alla presa di potenza, o anche per il trasporto di materiali in condizioni poco favorevoli, come in collina o in montagna. Le sostanziali differenze che si notano rispetto ai trattori convenzionali sono di tipo dimensionale; i trattori da frutteto e da vigneti infatti si caratterizzano per:
- altezza molto ridotta proprio per rendere più agevole il loro passaggio su ogni tipo di campo e tra le diverse colture, anche per le lavorazioni in serra. Pur variando con la marca e/o il modello, l’altezza media dei trattori da frutteto e vigneto è sempre compresa tra i 2.10 m ed i 2.45 m
- passo corto rispetto ai trattori convenzionali proprio per rendere più agevoli le lavorazioni compiute negli spazi stretti e limitati in cui vengono impiegati: si va da un minimo di 1.90 m ad un massimo di 2.22 m, intervallo di valori che risultano sempre e comunque di gran lunga inferiori al passo medio delle normali trattrici. Inoltre, si incrementa al ridursi del passo un parametro veramente importante, soprattutto per i trattori da frutteto e da vigneto (proprio per il tipo di applicazione per cui sono stati elaborati): l’angolo di sterzata
- larghezza anch’essa molto ridotta per consentire un passaggio agevole veramente dappertutto. Proprio questa caratteristica denota e differenzia maggiormente questo tipo di trattrice, e si sottolinea inoltre l’ampia possibilità di variazione di questo parametro: larghezza trattori da vigneto: da 0.954 m a 1.320 m larghezza trattori da frutteto: da 0.980 m a 1.666 m (trattori stretti o larghi)
- sterzo proprio per il passo corto con cui vengono progettati a favore di sterzata maggiore e la ridotta lunghezza del mezzo, questa tipologia di trattore non necessita di eccessivi angoli di sterzo per ottenere una manovrabilità eccellente. Ad oggi, l’angolo di sterzo varia tra i 55° e i 60° in base ovviamente alle diverse marche e modelli
- forme morbide studiate appositamente per evitare l’appiglio a vegetazione o a reti di protezione, le forme di questi trattori sono tondeggianti e comunque quasi mai spigolose.
Nella valutazione di un trattore da frutteto e vigneto infine, è molto importante tener conto del sistema idraulico, dal momento che numerosi attrezzi e dispositivi impiegati nelle lavorazioni (come i muletti, le falciatrici, le botti, ecc … ) necessitano l’uso di distributori idraulici per essere controllati e comandati dall’utilizzatore.
Interessante e completo. Volevo sapere se avevate un’idea se è possibile differenziare trattori “frutteto” dai “vigneto” come si vede qui: www agriaffaires.it/usato/1/trattori.html Non riesco a identificare esattamente la differenza.