La scelta del palo giusto è il fulcro su cui incentrare la costruzione del nostro vigneto, le opzioni disponibili sono innumerevoli e non sempre è facile decidere. Gli aspetti principali da prendere in considerazione sono fondamentalmente 4 e cioè la robustezza e la durata nel tempo del materiale, l’utilizzo in vigneti che prevedono la raccolta a mano o con mezzi meccanici e, infine, il fattore economico. Solo scegliendo un palo che risponde perfettamente alle vostre esigenze riuscirete a costruire il vigneto che avete sempre desiderato.
Ma come fare per scegliere la tipologia di palo per vigneto più adatto a noi?
Nell’articolo che segue forniremo una guida smart per rendere la scelta più semplice.
Come costruire un vigneto
Costruire un vigneto è un lavoro lungo che passa attraverso varie fasi, è necessario prima di tutto una adeguata lavorazione del terreno che prevede:
- lo scasso con mezzi meccanici cioè una profonda aratura del terreno fino ad arrivare anche a un metro e mezzo di profondità
- lo spietramento necessario per rendere il campo più omogeneo e adatto alla semina, vengono eliminate solo le pietre costituite di materiali che possono interferire con la coltivazione mentre le altre (ad esempio rocce calcaree, tufo) vengono frantumate per dare maggiore consistenza al terreno
- l’analisi chimico-fisica utile proprio per comprendere appieno quali sono le caratteristiche di quel terreno perché non tutti sono adatti alla coltivazione dell’uva ed inoltre esistono terreni diversi per i diversi tipi di vitigno; quest’operazione va sempre fatta nella parte centrale e non periferica dell’appezzamento su un campione di circa 1 kg prelevato ad almeno 40 cm di profondità
- la concimazione che si basa quasi sempre sull’aggiunta di sostanza minerali come fosforo, azoto e potassio utilissime per lo sviluppo e la crescita delle piante
- lo squadro ed il picchettamento che consistono nel delimitare i confini e studiare la disposizione di piante e pali con lo studio preciso delle distanze in modo da garantire un’armonia visiva oltre che lo spazio necessario, in caso di raccolta e lavorazione meccanica, per il passaggio dei mezzi agricoli.
E’ solo a questo punto che è possibile passare allo step successivo cioè la scelta dei materiali per la costruzione del vigneto, ogni vigneto che si rispetti ha bisogno di sostegni verticali, i pali, di sostegni orizzontali, i fili, e degli elementi di connessione, i collari, i ganci, i divaricatori e i braccetti.
Come scegliere i pali per il vigneto
La prima cosa da considerare nella scelta dei pali per il nostro vigneto è la resistenza alle sollecitazioni esterne, in primis il vento e la durata nel tempo perché ovviamente ogni materiale ha caratteristiche diverse senza trascurare le differenze di costi di acquisto e di manutenzione.
Vediamo quindi quali sono le tipologie di pali per vigneto esistenti e facciamo un po’ di chiarezza sulle loro caratteristiche principali.
- Pali di legno: la gamma di pali di legno per vigneto disponibile sul mercato è molto vasta sia per differenza di legname che di trattamento a cui il palo è stato sottoposto. I tipi di legno che si prestano bene alla produzione dei pali per vigneto sono essenzialmente il castagno, il larice, l’abete e il pino. Una volta prodotto il palo è sottoposto a un periodo variabile di stagionatura e a trattamenti di impregnazione con sali (che può avvenire sia per immersione che in autoclave ad alta pressione); questi passaggi conferiscono al palo caratteristiche diverse sia in termini di durata nel tempo che di resistenza alle sollecitazioni. Tra i vantaggi più importanti dei pali in legno abbiamo la flessibilità, la resistenza agli urti e un basso peso (elemento da non sottovalutare nei lavori di movimentazione), non va sottovalutato neanche l’impatto estetico ridotto che hanno questi pali di materiale naturale che quindi si mimetizzano tra le colture. Il più grosso svantaggio è invece rappresentato dalla facile deperibilità specie in ambienti eccessivamente umidi perché il legno va incontro a naturali fenomeni di degradazione che possono però essere rallentati con un buon drenaggio del terreno e con il rivestimento con poliuretano della parte di palo che va infissa nel terreno oppure utilizzando pali di legno con punta metallica.
- Pali di cemento: i primi erano costruiti in cemento fenestrato ma ormai stanno cedendo completamente il passo ai più moderni pali di cemento precompresso che presentano un’armatura centrale con fili di ferro che li rendono più resistenti alle sollecitazioni esterne. I pali di cemento precompresso hanno sezione quadrata o trapezoidale con gli angoli arrotondati al fine di ovviare alle inestetiche scheggiature causate dagli urti con i mezzi meccanici. Il vantaggio più importante dei pali di cemento precompresso è la durata nel tempo (superiore anche alla durata del vigneto stesso) quindi possono essere anche riutilizzati, di contro però hanno lo svantaggio di essere molto pesanti quindi poco maneggevoli e sono anche difficili da smaltire al momento della dismissione.
- Pali metallici: la scelta di pali in metallo è molto vasta sia per quanto riguarda il materiale che per la forma, i più diffusi sono quelli a sezione aperta a C o Omega, realizzati in lamiera e poi sottoposti a zincatura a caldo (che è un processo che dona al palo una maggiore resistenza alle intemperie), ne esistono anche di tubolari in acciaio inox o in acciaio zincato. Materiali molto diffusi per la produzione dei pali metallici per vigneto sono sicuramente l’acciaio inox e il corten. Il corten è una lega di elementi come il rame, il cromo, il fosforo, il silicio, lo zolfo e il nichel che al primo contatto con l’aria vanno incontro a un naturale processo di ossidazione che fornisce al palo una maggiore resistenza alla corrosione degli agenti esterni; il colore derivante dall’ossidazione rende questi pali molto simili al legno rendendo meno forte l’impatto visivo. Tra i vantaggi dei pali metallici da vigneto segnaliamo la loro flessibilità e la capacità di non spezzarsi facilmente con le sollecitazioni esterne, sono inoltre molto leggeri quindi estremamente maneggevoli infine non bisogna sottovalutare il fatto che sono tutti già provvisti di fori e asole per il passaggio dei fili rendendo molto più agevole il lavoro. L’unico svantaggio che hanno riguarda le difficoltà di smaltimento al momento della dismissione.