Operazioni varie per l’orticoltura

Tra le faccende che si possono svolgere nel settore dell’orticoltura, troviamo la piantagione, la potatura, la concimazione e l’innaffiatura.

operazioni e attrezzatura per orticoltura

Le piante nate da pochissimo, attraverso i vari metodi di moltiplicazione, necessitano di cure e attenzioni particolari rispetto alle piante adulte. Nonostante l’abilità del coltivatore nel seminare, può succedere che le piantine nascono in modo imperfetto o in maniera non uniforme poiché non vengono rispettate determinate regole basilari. Ad esempio, una lunga permanenza di una pianta in un vaso potrebbe causare sofferenza alla stessa e lo manifesterà allungandosi molto: i fusticini, in carenza di aria e luce, cresceranno bianchi e sottili come fili, denominati appunto semente filate.

Per ovviare a tale problema, è necessario fare una prima operazione, conosciuta come diradamento delle sementi, che può essere eseguito in due modi. Il primo metodo consiste nel mettere ogni piantina in un vasetto singolo oppure a dimora in piena terra. Il secondo metodo, invece, consiste nel trapiantare le piantine in un vaso ad una distanza maggiore rispetto a quella che avevano nel vaso di semente fino al momento giusto per metterle a dimora in piena terra. Questi due metodi corrispondono esattamente a quei due processi che i francesi chiamano empotage e repiquage che in italiano possono essere tradotti come invasatura e ripicchettatura.

Ripicchettatura

Ad ogni modo, qualunque sia l’operazione che si intende seguire bisogna sempre prestare massima attenzione alle piccole piante nate dal seme, usando la massima delicatezza nel trapiantarle evitando lacerazione, strappi e rotture sia nel fusticino che nella radichetta. Gli attrezzi da usare dipendono dalla grandezza e dalla natura della pianta ma, nella maggior parte dei casi, si tratta di piccoli arnesi foggiati a sgorbia.

I giardinieri più esperti usano delle semplici spatole di legno con la parte finale a forma di picchetto che serve, appunto, per la picchettatura. Attraverso semplici mosse, il giardiniere con una mano regge la piantina e con l’altra lavora il terreno con la spatola facendo buchi con la parte picchettata. Una volta alloggiata la piantina nell’apposita fenditura, il coltivatore pigia la terra intorno alla radice e al fusticino. Queste operazioni, di solito, vengono eseguite accuratamente e periodicamente in base alla specie della pianta. Il diradamento viene effettuato dopo un mese dalla sementa, preferibilmente, nelle prime ore della sera con la successiva innaffiatura. Le varie innaffiature saranno eseguite in base alla grandezza della pianta senza mai abbondare.

Invasatura

Come suggerisce il termine, si tratta di un’operazione abbastanza semplice, ossia inserire la piantina in un singolo vaso. I migliori sono quelli in terracotta in quanto resistono molto bene al freddo e non devono essere verniciati in modo da lasciare intatta la porosità delle pareti. I vasi possono essere di varia forma e grandezza. Di solito, sono alti più o meno quanto al diametro dell’apertura che è un terzo più larga del fondo e la forma, generalmente, è quella di un tronco di cono rovesciato per rendere più agevole i trapiantamenti da vaso a terra. Il fondo dei vasi è dotato di una o più feritoie o buchi per permettere la fuoriuscita dell’acqua superflua rispetto al fabbisogno della pianta e non deve restare stagnante nel vaso.

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