Elleboro: un fiore invernale

Chi vuole un giardino fiorito anche nei mesi invernali non deve dimenticarsi di piantare l’elleboro. Scopriamo quali cure richiede questa splendida pianta.

L’Elleboro è uno splendido fiore invernale, noto anche come “Rosa di Natale”, per via del suo periodo di fioritura.

Si tratta di una pianta perenne apprezzata per il suo valore ornamentale nei giardini, specialmente perché ha l’apice del suo splendore durante la stagione fredda, tra dicembre e febbraio.

È una pianta estremamente resistente e durevole, prospera anche in condizioni avverse, richiede minime cure e aggiunge bellezza agli spazi verdi nei mesi invernali. Scopriamo come coltivarla.

fiore di elleboro

Caratteristiche dell’elleboro

L’elleboro fa parte della famiglia delle Ranuncolacee, che comprende circa 30 specie perenni, e al genere Helleborus. La pianta presenta fiori penduli di grandi dimensioni, singoli o a grappoli, e foglie sempreverdi.

Generalmente, i fiori vanno dal bianco della varietà Helleborus niger (Rosa di Natale) fino al viola di alcuni ibridi. Di recente si sono aggiunte altre colorazioni: giallo, ambrato e albicocca. Alcune varietà presentano picchiettature più scure sui fiori.

Allo stato selvatico, l’elleboro si trova soprattutto in terreni umidi, in particolare nei boschi collinari e all’interno di zone fresche e ombrose.

La leggenda della rosa di Natale

Ci sono tante credenze popolari intorno all’elleboro, quella più famosa racconta di una pastorella povera e piangente, che non aveva niente da portare in dono al Bambino Gesù appena nato.

Un angelo decise di aiutarla, dedicandogli alcuni fiori di color rosa pallido, spuntati da sotto la neve.

Alla loro vista, la bambina decise di raccoglierli e portarli a Gesù e Maria, dando inizio a una tradizione che ancora oggi viene tramandata.

Quando fiorisce l’elleboro

La fioritura dell’elleboro è molto lunga, inizia col primo freddo invernale e si prolunga fino a marzo. Si tratta di una delle poche piante che fioriscono a gennaio.

Non teme le temperature rigide, caratteristica che la rende la pianta adatta per abbellire il giardino in inverno.

elleboro

Dove si può piantare

Essendo, allo stato selvatico, una pianta da sottobosco, non ama particolarmente il sole, se non quello dei primi raggi del mattino. Va posizionata in un luogo riparato, a mezz’ombra, poiché l’ombra completa ne può ridurre la fioritura.

Il terriccio ideale è leggero, calcareo, privo di ristagni, ben drenante. Può essere mescolato a pietra pomice, stallatico o humus.

Coltivare elleboro in vaso

L’elleboro può essere coltivato in vaso. Tra le varietà più adatte ci sono l’Helleborus niger e l’Helleborus orientalis.

La pianta è dotata di radici rizomatose forti, che si espandono in profondità e hanno, quindi, bisogno di molto spazio. Per questa ragione è necessario utilizzare un vaso abbastanza alto, almeno di 40 cm. Un terriccio universale drenante va benissimo con l’elleboro.

La pianta va annaffiatura con regolarità. Alcune varietà crescono lentamente, per cui non sono necessari rinvasi troppo frequenti.

L’ideale è tenere la pianta all’esterno, chi tiene in casa l’elleboro in vaso deve prestare attenzione alle correnti d’aria e scegliere una posizione poco vicina alle finestre, cercando di replicare la mezz’ombra.

Quando piantare l’elleboro

I semi di elleboro vanno messi a fine inverno, subito dopo, bisogna procedere con annaffiature regolari. I primi germogli spuntano a inizio primavera inoltrata.

Se invece si pianta la piantina si può mettere a dimora in ogni momento, evitando i periodi più freddi (quando il terreno è gelato) e quelli più caldi (quando la pianta appena trapiantata patirebbe la siccità).

Già dopo un anno, è possibile ottenere una fioritura molto abbondante.

Cure necessarie

Come già anticipato, l’elleboro non ha bisogno di molte attenzioni, per cui dovremmo dedicarci poche volte alla sua cura durante l’arco dell’anno.

Per lo più, si tratta di qualche intervento di potatura per dare un aspetto più ordinato al cespuglio, e di concimazione, per fornire nutrimento.

Quanto irrigare l’elleboro

Le innaffiature devono essere frequenti e regolari nei mesi caldi, ma ridotte durante quelli invernali. Il terreno non deve essere troppo asciutto, si consiglia di regolare la quantità in modo da mantenerlo sempre abbastanza umido.

Vale la pena coprire il suolo attorno all’arbusto con una pacciamatura organica.

Concimazione

L’elleboro non ha bisogno di essere concimato spesso. Sono sufficienti 1 o 2 interventi annuali per garantire tutte le sostanze minerali fondamentali per la crescita e sviluppo della pianta. È da preferire il concime granulare a lenta cessione, in particolare si consiglia un apporto di sostanza organica naturale (compost, letame maturo, stallatico pellettato).

Potatura dell’elleboro

La potatura dell’Elleboro è essenziale per la cura della pianta, ma si tratta di un lavoro davvero semplice.

Per prima cosa è importante eliminare fiori appassiti, foglie vecchie o malate. Questo intervento di pulizia può essere eseguito anche prima della fioritura, eliminando alcune foglie per dare maggiore visibilità ai fiori.

Si pota poi per mantenere forma e dimensione desiderate.

Varietà di elleboro

Sono tante le varietà di elleboro disponibili, tra le più coltivate in terra e in vaso, oltre alla più famosa Helleborus niger (Rosa di Natale) ci sono:

  • Helleborus foetidus: il fusto è alto fino a 100 cm, le foglie sono verde scuro suddivise in segmenti sottilissimi, incurvati e dentellati. Verso l’apice, le foglie si trasformano in brattee, tra cui sbocciano fiori a forma di piccole campanelle cilindriche con bordi porpora. Cresce bene a mezz’ombra e si auto semina facilmente.
  • Helleborus orientalis: gli ibridi da giardino spesso discendono dall’Helleborus orientalis, mentre la specie selvatica è molto rara. Le tre sottospecie (orientalis, abchasicus, guttatus) sono sempreverdi con foglie pedate, fiori campanulati e carpelli separati. La subssp. orientalis ha fiori bianchi, la subssp. abchasicus ha fiori rossi, e la subssp. guttatus presenta fiori puntinati di rosso o porpora.
  • Helleborus atrorubens: Simile all’Helleborus orientalis, questa specie presenta foglie decidue circolari suddivise in nove-tredici segmenti dentellati. I fiori stellati, che sbocciano tra febbraio e marzo su steli ramificati, mostrano tonalità verdi con sfumature porpora rossastre sul dorso.
  • Helleborus argutifolius: specie tra le più facili da reperire, foglie e fiori si adattano a diverse condizioni del giardino. Può raggiungere i 90-100 cm di altezza, da gennaio a marzo, gli steli portano grappoli con 20-30 fiori verdi alle estremità Si auto-semina facilmente e le piante sono molto rigogliose.

Articolo di Adele Guariglia

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