Kiwi o actinidia: potatura

L’actinidia, ovvero la pianta che produce gli squisiti kiwi, è una specie relativamente semplice da coltivare e potare; l’Italia è, in particolare, il maggior produttore mondiale di kiwi, e nel nostro Paese sono molto diffuse anche le coltivazioni hobbistiche. Per farvi scoprire come intervenire al meglio sia con la potatura invernale che per quella verde, abbiamo preparato per voi questa guida specifica.

Potatura del kiwi o actinidia

Potatura del kiwi o actinidia

Prima di parlare in termini pratici di come si pota l’actinidia, è utile leggere una breve descrizione delle caratteristiche di questa pianta, in modo tale da sapere come intervenire correttamente.

Potatura di allevamento

Una volta stabilita quale forma di coltivazione fa al caso proprio, si può procedere con la potatura di allevamento che serve a dare alla pianta la conformazione desiderata. Durante la fase di allevamento la pianta è improduttiva, ma una serie di potature eseguite correttamente può stimolare l’entrata in produzione dell’actinidia.

Nei primi due o tre anni di vita della pianta la potatura può anche essere particolarmente intensa, dato il rigoglio vegetativo dell’actinidia che tende a produrre una gran quantità di vegetazione.

Potatura di produzione (invernale)

Nell’actinidia la potatura di produzione prevede l’eliminazione completa dei rami e dei tralci sui quali è avvenuta la fruttificazione nell’anno precedente. In questo modo si lascerà spazio, nell’anno successivo, a nuovi tralci produttivi. La potatura invernale deve essere effettuata solo quando è definitivamente scongiurato il rischio di ritorni improvvisi di freddo (gelate o brinate), ma prima che le piante riprendano la loro attività vegetativa.

L’operazione non è sempre molto agevole, dal momento che i tralci dell’actinidia tendono ad intrecciarsi l’un l’altro formando densi grovigli. Bisogna quindi armarsi di pazienza e procedere con il districamento dei rami, intervenendo con la potatura drastica solo sulle matasse più aggrovigliate.

I rami più grossi e quelli vecchi di qualche anno devono essere potati, mentre quelli giovani (sui quali avverrà la produzione) devono essere spuntati lasciando su ciascuno circa 10-15 gemme.

Per migliorare la penetrazione della luce è consigliabile fissare questi rami a distanza di circa 20-30 centimetri l’uno dall’altro, con legature non troppo strette che consentano il passaggio della linfa. Un ottimo modo per stimolare l’accrescimento dei frutti è la piegatura dei rami, da eseguirsi nella zona mediana.

Anche gli esemplari maschili devono essere correttamente potati, lasciando sulla pianta una buona dotazione di rami misti (di uno e due anni) ed eliminando al contempo i succhioni. È sempre preferibile potare poco i maschi di actinidia in inverno, soprattutto quando il clima della zona non è eccessivamente freddo.

Potatura verde (estiva)

Sull’actinidia è possibile praticare anche una potatura verde, ovvero da compiersi quando le piante sono nel pieno della fase vegetativa (intorno al mese di luglio). Questa particolare potatura è finalizzata all’eliminazione di succhioni, vegetazione disseccata o danneggiata, rami soprannumerari e tralci che ostacolano l’arieggiamento e l’illuminazione nelle zone più interne della chioma.

Con questo intervento è possibile migliorare l’ingrossamento e la maturazione dei frutti. Nel corso della potatura estiva bisogna fare attenzione a non eliminare i germogli laterali sui quali sono portate le gemme che formeranno i rami produttivi nell’anno successivo.

Le actinidie maschio devono essere sottoposte a potatura verde solo dopo il termine della fioritura.

impara a potare

Una risposta

  1. Flavio

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