Albicocco: potatura

L’albicocco è una specie arborea originaria dell’Asia orientale, che da secoli viene coltivata anche in Europa. Particolarmente diffuse sono, in tutta Italia ma soprattutto al centro-sud, le coltivazioni estensive di albicocco; quest’albero tuttavia non manca anche in orti e giardini, e affinché sia produttivo è indispensabile potarlo correttamente. In questa guida potrete trovare utili informazioni e consigli riguardanti la potatura dell’albicocco.

Potatura dell’albicocco

Potatura dell’albicocco

Prima di affrontare nel dettaglio le questioni pratiche relative alla potatura, è bene conoscere alcune caratteristiche importanti dell’albicocco.

Tecniche di potatura dell’albicocco

Nel caso dell’albicocco, una premessa è quanto mai doverosa: questa pianta non gradisce particolarmente le potature. Il periodo indicato per eseguire queste operazioni è la fine dell’inverno, quando la pianta non ha ancora ripreso la sua attività vegetativa; la potatura estiva (“verde”) è indicata solo in casi particolari.

Potatura di allevamento

Il rispetto della chioma della pianta è indispensabile soprattutto nel corso della potatura d’allevamento, che nei primi anni di vita (improduttivi) è finalizzata al conferimento di una particolare forma. Bisogna quindi intervenire con tagli efficaci ma non eccessivamente “puntigliosi”, il che significa dare alla pianta la forma di allevamento desiderata ma non intestardirsi se il risultato non è esattamente quello sperato.

Le principali forme di allevamento sono, nell’albicocco:

  • Vaso
    le piante sono coltivate senza supporti e mantenendo una forma globosa della chioma, che è articolata in un numero variabile di branche primarie. Ad esempio nel “vaso classico” i rami principali sono tre, mentre nel “vaso semilibero” sono almeno 4 o 5.
  • Fusetto
    a differenza della forma a vaso, il fusetto necessita di sostegni per la crescita e per questo motivo è una forma di allevamento particolarmente diffusa nelle coltivazioni su larga scala. Le piante sono disposte in filari a circa 3 metri di distanza l’uno dall’altro, mentre lungo le stesso filare le piante sono distanziate di 4-5 metri.
  • Vaso ritardato
    in questa forma di allevamento le piante presentano dimensioni contenute (massimo 2 metri di altezza). Sul fusto, intervallate tra loro di 20-30 centimetri, sono inserite diverse branchette laterali disposte a spirale. Questa forma di allevamento è particolarmente diffusa perché per il suo mantenimento sono richiesti interventi di potatura limitati.

Potatura di produzione

A seconda della zona geografica in cui ci si trova, la medesima cultivar di albicocco presenta uno sviluppo diverso: nelle aree dal clima caldo infatti la pianta tende ad essere molto (spesso anche troppo) carica di gemme a fiore a scapito di quelle vegetative. Per questo motivo, nelle zone dell’Italia meridionale bisogna potare allo scopo di stimolare la crescita della vegetazione, mentre al contrario nelle regioni settentrionali è indispensabile spingere verso la formazione di gemme fiorali.

La potatura di produzione deve mantenere un equilibrio tra vegetazione e fruttificazione e, per fare ciò, bisogna intervenire partendo dalle zone più alte della chioma. Qui deve essere eseguito un diradamento volto all’eliminazione delle vegetazione sovrabbondante, in modo tale da consentire una buona penetrazione di luce ed aria nella chioma. Maggiore è la luce e più stimolato sarà lo sviluppo delle gemme latenti presenti sui rami, mentre un miglior arieggiamento della chioma consente di ridurre gli attacchi da parte di funghi patogeni o parassiti.

Molto importanti sono i tagli di ritorno, che devono essere eseguiti sui rami rimasti incurvati a causa del peso eccessivo dei frutti. Questo rinnovo della vegetazione deve avvenire ogni 2-4 anni. Durante la potatura si consiglia inoltre di diradare i rami soprannumerari recidendoli alla base, piuttosto che cimare quelli esistenti, dal momento che la pianta non risponde bene al raccorciamento.

Nelle piante più vecchie è indispensabile eseguire tagli di rinnovamento della vegetazione, che possono essere anche piuttosto drastici e consistere nell’eliminazione di intere branche. Solo in questo modo, tuttavia, sarà possibile stimolare lo sviluppo di nuova vegetazione. Questi tagli drastici dovrebbero essere eseguiti preferibilmente verso la fine dell’estate (potatura verde), in modo tale da consentirne la perfetta cicatrizzazione prima del sopraggiungere dell’inverno.

impara a potare

4 Commenti

  1. giuseppe
  2. Gianfri
  3. alex
  4. Giovanni Lattanzi

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