Carpocapsa

Chi ha la fortuna di possedere in giardino un melo, un pero o un noce deve guardarsi bene da un vorace insetto: la carpocapsa, lepidottero estremamente nocivo che determina gravi danni alla produzione. Alla luce della sua pericolosità è bene imparare a riconoscerlo e debellarlo prontamente: in questa guida vi spieghiamo come.

Carpocapsa (Cydia pomonella)

Riconoscere la carpocapsa

La carpocapsa (Cydia pomonella) è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Tortricidi che colpisce piante di grande interesse agricolo quali meli, peri, noci e diverse specie di drupacee (albicocco, pesco…). L’adulto è una farfalla di colore grigiastro-bronzeo, dall’apertura alare di circa due centimetri, totalmente innocua; è invece la larva ad essere responsabile di tutti i danni causati dalla specie.

Questi piccoli bruchi lunghi tra i 15 e i 20 centimetri presentano un capo di colore scuro e un corpo biancastro, che con il progredire dello sviluppo larvale cambia tonalità passando dal giallastro al rosato. Il ciclo vitale della carpocapsa è molto veloce: alle nostre latitudini, infatti, si può assistere allo sfarfallamento di ben tre generazioni di insetti, visibili allo stadio adulto da aprile a settembre.

668. Carpocapsa (Cydia pomonella) PICCOLA

I danni causati dalla carpocapsa alla frutticoltura

Le larve di carpocapsa sono carpofaghe ovvero divoratrici di frutti, all’interno dei quali scavano estese gallerie cibandosi della loro polpa. La penetrazione nel frutto inizia sempre dalle zone esterne, per poi raggiungere le parti più profonde in prossimità dei semi. Una volta terminato il loro sviluppo larvale, i bruchi fuoriescono attraverso una grossa galleria per poi raggiungere i rami circostanti e formare la crisalide dalla quale poi sfarfallerà l’adulto.

I danni causati dalla carpocapsa sono estremamente gravi, dal momento che influenzano negativamente sia la quantità che la qualità della produzione. I frutti, infatti, non solamente sono traforati di gallerie, ma sono interessati anche dalla diffusa presenza degli escrementi lasciati dalle larve. Questo solo nella ‘migliore’ (si fa per dire) delle ipotesi: quando gli attacchi sono consistenti, il frutto tende infatti a staccarsi prematuramente dalla pianta.

La lotta alla carpocapsa

Questi lepidotteri, essendo diffusi e dannosi, vanno combattuti in modo sistematico non appena si osservano gli adulti sulle foglie degli alberi, oppure sui frutti iniziano a comparire le tipiche gallerie. Pur avendo la carpocapsa alcuni nemici naturali, rappresentate da alcune specie di imenotteri, non è possibile fare affidamento su questi insetti dal momento che essi non riescono mai a tenere sotto controllo le popolazioni di carpofagi.

Esistono alcuni prodotti fitosanitari specifici da utilizzare sulle piante colpite per debellare gli attacchi di questo vorace lepidottero, il cui impiego però va effettuato con grande cautela: meglio dunque chiedere un consiglio in un punto vendita specializzato in giardinaggio, o meglio ancora affidarsi a un professionista per l’esecuzione di questi trattamenti.

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