Azalea: coltivazione e cura

L’azalea è una splendida pianta fiorita simile per aspetto al rododendro, ma con caratteristiche uniche che la rendono una fra le specie arbustive più apprezzate nel mondo a livello ornamentale. In questa guida approfondiremo le conoscenze sull’azalea, scoprendo le specie e le varietà più belle e fornendo utili indicazioni e consigli per far crescere al meglio questa pianta dalle particolari esigenze di coltivazione.

Identikit dell’azalea

Le azalee sono arbusti fioriti appartenenti al genere Rhododendron, e più precisamente a due degli otto sottogeneri compresi da questo gruppo: Pentanthera e Tsutsuji. Mentre le piante appartenenti al primo sottogenere sono decidue, ovvero perdono le loro foglie in inverno, le altre sono sempreverdi; tutte sono comprese nella famiglie delle Ericaceae. Le azalee sono native di diversi luoghi del pianeta come Europa, Asia ed America settentrionale.

Azalea

La distinzione fra rododendri ed azalee è sottile, e basata su differenze morfologiche che non sempre balzano all’occhio in maniera evidente. Ad esempio le azalee sono solitamente di dimensioni inferiori rispetto ai rododendri, e al contrario di questi ultimi che producono fiori riuniti in grappoli, le azalee tendenzialmente producono solo un bocciolo per ciascuno stelo. Molto meno appariscente è il fatto che nel rododendro i fiori presentano 10 stami, mentre nell’azalea il loro numero è inferiore.

Solitamente le azalee fioriscono in primavera, e per molte settimane riempiono di colore il giardino. Proprio l’abbondanza e la bellezza delle fioriture di queste piante hanno innescato, durante i secoli, processi di continua selezione e miglioramento delle caratteristiche ornamentali. Si calcola che attualmente esistano più di 10.000 diverse cultivar di azalea selezionate dall’uomo, anche se solo un numero molto minore è effettivamente disponibile in commercio. Queste varietà sono differenti l’una dall’altra per habitat, taglia, colore ed epoca di fioritura, e praticamente si può affermare che esiste un’azalea adatta a tutte le esigenze colturali ed a tutti i canoni estetici personali.

I fiori dell’azalea sono classificati in quattro diverse tipologie:

  • singolo
    con 5 o, più raramente, 6 petali. Es. varietà Kobai e Higasa;
  • “uno dentro l’altro”
    da 10 a 12 petali, alcuni di essi derivanti dalla trasformazione dei sepali del calice. Es. varietà Satin Robe;
  • doppio
    da 12 a 30 petali, alcuni di essi originati dalla trasformazione degli stami, altri derivanti dai sepali. Es. varietà Bob Hill;
  • doppio “uno dentro l’altro”
    oltre 30 petali. Es. varietà Balsaminiflorum.

Oltre al numero, le varietà differiscono fra loro anche per la forma dei petali stessi: ad esempio i petali possono essere di forma tondeggiante e parzialmente sovrapposti (es. Serenade, Kobai), lunghi e stretti (Koromo Shikibu, Linearifolium), triangolari (Satin Robe), con margini a loro volta variamente curvilinei, dritti, ondulati o sfrangiati.

Le foglie dell’azalea presentano una lunghezza variabile sino a 15-18 centimetri; normalmente le varietà sempreverdi possiedono un fogliame di piccole dimensioni (non più di 3-6 centimetri), al contrario di quelle decidue. Solitamente il colore delle foglie è uniforme e verde intenso, ma alcune varietà sono state appositamente selezionate per ottenere un fogliame con bordi (Silver Sword) o maculature (Don’s Variegated Austrinum, Keisetsu) di tonalità bianca o gialla. Il portamento delle diverse varietà di azalea può essere eretto, cespuglioso, strisciante oppure, più raramente, anche cascante e ricadente. È questo il caso della varietà sempreverde Pink Cascade, che può essere coltivata in fioriere e vasi appesi.

Varietà di Azalea

Fra le azalee più apprezzate a scopi ornamentali troviamo:

  • Azalea japonica
    cresce bene alle nostre latitudini, preferibilmente in condizioni di mezz’ombra. Può essere coltivata come esemplare singolo o in gruppo, anche per stabilizzare pendii e formare densi tappeti fioriti. Fiorisce da marzo a giugno e presenta varietà di colore diverso, sia a tinta unita che variegato, come ad esempio: Amoena (rosso porpora), Blu Danube, Hinodegiri e Diamond Purple (lilla), Christina e Hino Mayo (rosa intenso), Addy Wery (rosso aranciato), Blaauw’s Pink e Aladdin (rosa salmone), Geisha Orange (arancio chiaro), Johanna (rosso), Ogi Kasame (bianco), Kermesina Rose (rosa bordato di bianco), Martha Hitchcock (viola con centro bianco);
  • Azalea mollis
    fiorisce in aprile-maggio, con fiori di diverse tonalità. È una specie caducifoglia che cresce bene in condizioni di mezz’ombra ma, nei climi più freddi, si adatta anche al pieno sole. Alcune varietà: Gibraltar (arancione intenso), Harvest Moon e Adrian Koster (giallo), Aurore (arancio chiaro), Golden Eagle e Christopher Wren (giallo aranciato), Dr. M. Oosthoek (arancio), Mathilda (rosa salmone), Radiant (rosso), Apple Blossom (rosa);
  • Ibridi Viscosum
    derivano dall’incrocio fra le specie Rhododendron viscosum e Azalea mollis. Queste piante fioriscono verso la fine di maggio e producono fiori di dimensioni medio-piccole, molto profumati e variamente colorati. Alcune varietà: Antilope e Jolie Madame (rosa), Arpège (giallo), Diorama (rosso);
  • Ibridi Occidentali
    derivano dall’incrocio fra Rhododendron occidentalis e Azalea mollis. I loro fiori sono molto grandi e profumati, e compaiono verso maggio. Alcune varietà: Irene Koster e Exquisita (rosa chiaro);
  • Azalee Knap Hill
    derivano dall’incrocio di diversi progenitori e producono fiori grandi e aperti molto profumati e variamente colorati. Alcune varietà: Anneke e Annabella (giallo), Fanal e Feuerwerk (arancione), Fireball (rosso), Marlies e Home Bush (rosa), Hotspur Red (rosso aranciato), Persil (bianco).

Coltivazione e cura dell’azalea

La propagazione per azalea avviene nella maggior parte dei casi per taleaggio, una pratica semplice e dalle alte probabilità di successo. Per ottenere una nuova pianta da una giù esistente bisogna prelevare una porzione di ramo (talea) dell’anno precedente verso il mese di giugno. Il taglio deve essere effettuato con un paio di forbici ben affilate e precedentemente sterilizzate, per evitare infezioni. La superficie del taglio può essere trattata con una soluzione di acqua ed ormoni radicanti, facilmente reperibili presso i garden center ed i negozi specializzati in giardinaggio, allo scopo di stimolare l’emissione di radici ex novo. La talea va poi collocata in un vaso contenente un substrato di crescita composto per metà da terriccio sabbioso e per metà da torba. I vasi vanno sistemati in zone protette dal sole e caratterizzate da una buona umidità ambientale per impedire la disidratazione delle talee. Le nuove radici, dette radici avventizie, solitamente possono impiegare qualche settimana per svilupparsi; una volta terminato il processo di radicazione, le talee possono essere piantumate in vaso o in piena terra. Con il metodo del taleaggio si ottengono individui le cui caratteristiche sono identiche a quelle della pianta madre, dal momento che il patrimonio genetico è lo stesso.

Per la moltiplicazione dell’azalea è possibile ricorrere anche ai semi prodotti dalle piante, ma solitamente questo metodo è sconsigliato perché a causa della ricombinazione genetica non si ha mai la certezza delle caratteristiche degli individui nati da seme. Inoltre può dover trascorrere parecchio tempo per osservare la comparsa dei primi fiori sulla pianta derivante da seme.

Le azalee sono piante relativamente semplici da coltivare, ed adatte anche a chi non è particolarmente dotato di “pollice verde” o non ha molto tempo per dedicarsi al giardino.

Esposizione e temperature

L’azalea è una pianta ben tollerante dell’ombra, che predilige vivere al di sotto di un albero o al riparo di una siepe piuttosto che in pieno sole. Alcune varietà, soprattutto decidue, sono invece state selezionate per adattarsi a zone esposte e luminose. In genere con l’aumentare dell’illuminazione le piante tendono a compattarsi nel fogliame, ed a produrre fioriture più abbondanti ma di minor durata.

Le azalee si adattano molto bene alla crescita all’esterno, e tollerano senza problemi i freddi invernali delle nostre latitudini; fanno eccezione alcuni ibridi “tropicali” che devono essere necessariamente coltivati in serra o come piante da appartamento. Queste piante sono invece estremamente sensibili al caldo intenso, pertanto le condizioni di ombreggiamento sono indispensabili soprattutto nelle zone meridionali.

Terreno adatto e pH

Il substrato di crescita ideale per le azalee è acido, con un pH compreso fra 5.5 e 6; se il suolo del giardino fosse caratterizzato da un pH neutro o basico, si possono ugualmente coltivare le azalee praticando una buca nel terreno e ricoprendone il fondo con uno strato di tessuto non tessuto. La buca va poi riempita con terriccio prelevato da boschi di conifere o castagno, terreno per piante acidofile, oppure ancora comune terriccio da mescolare con aghi di pino e torba di sfagno. Il problema non si pone con le azalee da coltivare in vaso, dal momento che il contenitore può essere riempito con il substrato più idoneo.

Le azalee sono estremamente sensibili nei confronti del ristagno idrico, perciò il terreno deve possedere ottime capacità di drenaggio; il substrato deve inoltre essere ricco di sostanza organica, soffice e fertile. Per migliorare le caratteristiche di un terreno a prevalenza argillosa o che tende facilmente a compattarsi è utile mescolarlo con sabbia o torba.

Si consiglia di disporre sul terreno intorno alla pianta uno strato di pacciamatura costituito da corteccia di conifere o aghi di pino, allo scopo di conservare l’umidità del terreno e di proteggere i delicati apparati radicali delle piante dagli sbalzi di temperatura e dal caldo o freddo eccessivi.

Concimazione delle azalee

Durante la stagione vegetativa e la fioritura l’azalea deve essere concimata con un fertilizzante specifico per piante acidofile. Ottimi sono i prodotti granulari a lenta cessione, da interrare alla base delle piante ogni tre o quattro mesi. In alternativa, con cadenza bi- o trisettimanale, è possibile utilizzare concimi liquidi da diluire nell’acqua delle innaffiature.

Quanto annaffiare l’azalea

Il substrato di crescita dell’azalea dovrebbe sempre mantenere un certo grado di umidità, pertanto le innaffiature devono essere regolari e commisurate alla stagione, alla temperatura e alle condizioni di illuminazione. Una adeguata innaffiatura durante il periodo autunnale favorisce lo sviluppo di molti boccioli fiorali nella primavera successiva. Bisogna prestare attenzione ad evitare le innaffiature eccessive, in grado di causare asfissia della pianta e favorire lo sviluppo di marciumi dell’apparato radicale.

Poiché l’azalea è una pianta acidofila, per l’innaffiatura si sconsiglia l’utilizzo di acque eccessivamente ricche in calcare come la maggior parte delle acque del rubinetto. L’ideale sarebbe l’acqua piovana o quella decalcificata.

Come potare l’azalea

Le azalee devono essere potate al termine della fioritura, rimuovendo o accorciando i rami eccessivamente allungati che non portano gemme laterali. Tutte le porzioni vegetative secche o danneggiate devono essere rimosse sia alla fine dell’inverno che durante la bella stagione. Per evitare che la pianta “sprechi” le sue energie nella formazione di semi, i fiori vanno rimossi non appena iniziano ad appassire.

Difesa dai problemi

In condizioni di elevata umidità e ristagno idrico l’azalea può essere attaccata dai funghi del genere Phytophthora in grado di causare marciumi a radici e colletto della pianta, e talvolta anche a fusti e foglie. Un altro patogeno di natura fungina è il fungo parassita Exobasidium rhododendri, che determina la formazione di tipiche galle spugnose sulle foglie; queste escrescenze devono essere rimosse a mano non appena se ne osserva la comparsa. Anche la muffa grigia (Botrytis cinerea) colpisce l’azalea, ed è facilmente riconoscibile per la comparsa di uno strato di consistenza lanuginosa e colore grigiastro sulle parti aeree della pianta. Le malattie dovute a funghi e muffe devono essere combattute mediante fungicidi sistemici da utilizzare anche per trattamenti preventivi.

Fra gli artropodi in grado di colpire l’azalea troviamo organismi sia specifici di questa pianta che generalisti. Fra i più diffusi vi è senz’altro il ragnetto rosso, un acaro che si riconosce per via della comparsa di macchie gialle sulle foglie, ma anche afidi e cocciniglie che parassitizzano le azalee succhiandone la linfa e indebolendole. Queste piante sono facilmente attaccate anche da larve (bruchi) di numerose specie di lepidotteri, sia notturni che diurni, nonché dai voraci coleotteri curculionidi. Fitofagi e parassiti devono essere combattuti sia alla comparsa della malattia sia con interventi preventivi mediante appositi prodotti antiparassitari ed acaricidi.

Può accadere che le foglie dell’azalea improvvisamente inizino a scolorirsi, sino ad assumere tinte di colore verde pallido, ma sulla pianta non si notano i segni né di attacchi di parassiti, né di patologie fungine. In questo caso la ragione è da attribuirsi ad un cambiamento del pH del terreno di crescita, che si è innalzato discostandosi dalle condizioni ideali di acidità. Questa alterazione del pH impossibilita l’assorbimento del ferro contenuto nel terreno da parte della pianta, causando una patologia detta clorosi ferrica. Per evitarne la comparsa (e trattarla) è opportuno utilizzare ammendanti a pH basso in grado di acidificare il substrato come ad esempio torba di sfagno, corteccia di conifere o aghi di pino. Molto utili sono anche specifici prodotti da addizionare al terreno, che favoriscono l’assorbimento del ferro e degli altri nutrienti, nonché un supplemento fertilizzante a base di ferro chelato (o sesquetrene).

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11 Commenti

  1. Alberto Marico
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  11. Luigi

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