Cipresso mediterraneo: coltivazione e cura

Il cipresso mediterraneo è una splendida pianta dal portamento eretto e slanciato, che può essere impiegata per le bordure di parchi e giardini. Frugale e resistente, questa conifera è di semplice coltivazione e non richiede particolari attenzioni, regalando però un grande effetto scenografico. In questa guida dedicata al cipresso mediterraneo scopriremo le caratteristiche di questa pianta e come farla crescere al meglio, con un approfondimento nei confronti delle malattie che la possono attaccare.

Identikit del cipresso mediterraneo

Il cipresso mediterraneo è una specie arborea nativa delle regioni orientali del bacino del Mediterraneo come Libia, Egitto, Siria, Libano, Israele, Giordania, Cipro, Turchia e Grecia. L’origine del termine “cipresso” va con probabilità ricercato nel nome dell’isola di Cipro, una delle zone di cui questa conifera è originaria. Il cipresso mediterraneo è una specie sempreverde e può raggiungere comunemente altezze sino a 35 metri e più; la corteccia è di aspetto fessurato e di colore marrone-grigiastro. Il legno di questo cipresso è estremamente duro e resistente, perciò viene comunemente impiegato per la produzione di mobili che mantengono il tipico profumo aromatico della specie. Un tempo questo legno era grandemente apprezzato anche per la costruzione di navi.

Il Cipresso mediterraneo

Il portamento del cipresso mediterraneo è slanciato ed allungato, e la chioma è caratterizzata da un tipico colore verde molto scuro. Le foglie del cipresso mediterraneo presentano una forma di tipo squamiforme, sono di ridotte dimensioni e disposte in piccoli ciuffi sui rametti della pianta. I fiori di questa pianta sono di colore giallo, piccoli e poco appariscenti, mentre i frutti sono simili nell’aspetto a piccole sfere e impiegano due anni per maturare.

Da giovani questi frutti, detti galbuli, sono di colore verde e presentano una superficie squamata; a maturazione diventano interamente legnosi e virano verso il marrone, rompendosi infine lungo fenditure trasversali e lasciando che i semi alati in essi contenuti (gli acheni) si liberino nell’aria.

Cipresso mediterraneo: coltivazione e cura

Il cipresso mediterraneo è una pianta molto apprezzata sia per gli aspetti decorativi che come specie utile ad esempio per le bordure stradali e per le barriere frangivento. Attraverso la selezione da parte dell’uomo si sono ottenute piante con chiome dalle svariate forme: fra di esse, senza dubbio le più apprezzate dal punto di vista estetico sono le piante dalla chioma piramidale od ovale. Questo tipo di cipresso è apprezzato dall’uomo come pianta ornamentale da millenni, e questo motiva la sua grandissima diffusione non solo nell’intero bacino del Mediterraneo, ma anche in zone molto più distanti dall’areale di distribuzione originario.

Il cipresso mediterraneo cresce praticamente ovunque in Italia, dove si è perfettamente acclimatato nelle zone dal clima tendenzialmente arido, con estati lunghe e secche ed inverni miti e piovosi. Questa pianta, invece, soffre gli inverni eccessivamente lunghi e freddi, anche se generalmente la si può trovare in tutte le zone al di sotto dei 700 metri di quota. Il cipresso mediterraneo si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, perciò la sua coltivazione in parchi e giardini non comporta in genere eccessive difficoltà.

Coltivazione e cure del cipresso mediterraneo

È possibile far crescere il cipresso mediterraneo a partire dai semi piantati in primavera, anche se generalmente questa tecnica è sconsigliata perché la crescita è molto lenta, e le piante impiegano diversi anni per crescere sino a dimensioni soddisfacenti. In alternativa si può propagare la pianta per talea, anche se senza dubbio la soluzione più pratica è quella di acquistare un cipresso giovane e già sviluppato presso un vivaio specializzato.

Il cipresso mediterraneo è una pianta che ama il sole, perciò va piantumato in zone ben esposte ai raggi luminosi ma possibilmente al riparo dal vento e dal freddo eccessivo. In genere alle piante adulte non è necessario fornire grandi quantità di acqua, poiché le sue radici sono in grado di penetrare in profondità nel terreno e di provvedere ai propri fabbisogni idrici. Il terreno deve essere ben drenato, perché questa conifera teme i ristagni idrici.

Malattie

Nonostante il suo aspetto robusto, il cipresso mediterraneo è particolarmente sensibile nei confronti degli attacchi del Coryneum cardinale, un fungo parassita che determina una grave malattia detta cancro del cipresso. Questa patologia si manifesta con l’ingiallimento e la caduta dei rametti che, partendo in genere dall’alto e dall’esterno della chioma, via via si estende alle rimanenti porzioni vegetative della pianta. Il cancro del cipresso è una grave malattia che può portare al decesso della pianta, e che in passato ha causato gravi morie in diverse parti del mondo. Un altro pericoloso fungo parassita, che causa la comparsa di ruggini, è il Gymnosporangium cupressi.

Evitare l’insorgenza di queste infezione fungine non è semplicemente una questione di fortuna: prima di tutto bisogna essere certi di reperire in vivaio degli esemplari controllati e garantiti sani. Se malauguratamente si manifestassero su un cipresso del nostro giardino i primi sintomi di questa malattia, è necessario intervenire tempestivamente eliminando le parti infette e distruggendole (ottimo in questo caso è il fuoco). I tagli causati dalla potatura devono essere disinfettati con prodotti a base di benzimidazolo, e lo stesso trattamento deve essere riservato agli attrezzi utilizzati.

Il cipresso mediterraneo può anche essere soggetto agli attacchi dell’afide del cipresso, un parassita che attacca anche altri tipi di conifere. Questi insetti si insediano sulle foglie della pianta e ne succhiano la linfa, talvolta determinando la morte della pianta. Gli afidi iniettano inoltre nella linfa dell’albero delle sostanze tossiche che causano dapprima un arrossamento e poi il disseccamento delle parti vegetative. Tali danni sono gravi sia dal punto di vista estetico che per quanto riguarda le capacità di sopravvivenza del cipresso.

Le conifere indebolite e debilitate dall’attacco degli afidi possono essere oggetto dell’attacco di coleotteri scolitidi o cerambicidi (Hylotrupes bajulus) che scavano gallerie nella corteccia delle piante causando l’interruzione del passaggio di linfa nei tessuti vascolari. Molto pericoloso è anche il rodilegno giallo (Zeuzera pyrina), insetto xilofago che provoca danni al tessuto legnoso.

Nel caso di attacchi di insetti, è indispensabile agire con prontezza impiegando prodotti fitosanitari specifici.

Siti internet da consultare

Cipresso.it
http://www.cipresso.it/
Portale interamente dedicato al cipresso e contenente informazioni sulle diverse specie di cipressi, sia originarie dell’Italia che provenienti dall’estero.

Letture consigliate

Titolo: Giardino da manuale

  • Autore: Enrica Boffelli, Guido Sirtori
  • Editore: Giunti Editore
  • Anno: 2003

Titolo: Orto e giardino biologico

  • Autore: Marie-Luise Kreuter
  • Tradotto da: I. Pacini, R. Sarchielli
  • Editore: Giunti Editore
  • Anno: 2003
  • Lunghezza: 379 pagine
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8 Commenti

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