Potatura del noce

Nelle campagne e negli orti di tutta Italia è facile imbattersi in piante di noce, alberi imponenti che oggi spesso ci troviamo come eredità dei nostri avi e la cui età – nel caso di esemplari di grosse dimensioni – può facilmente superare gli 80-100 anni. Come prendersi cura di un noce, e soprattutto, quali sono le potature da eseguire per mantenere la pianta in salute, esteticamente gradevole e produttiva? Scopriamolo insieme in questa guida.

Potare il noce

Potare il noce

Il noce (Juglans regia) viene coltivato da tempo immemore dall’uomo, allo scopo di ricavarne legno di ottima qualità e per raccoglierne i frutti utilizzati per moltissimi scopi diversi (soprattutto alimentari). L’origine di questa specie di grande interesse economico, ma anche ornamentale, va ricercata nella lontana Asia: la coltivazione del noce in Europa iniziò comunque molti secoli orsono.

Di aspetto vigoroso, con tronco dritto e slanciato, il noce è un albero dal portamento eretto e maestoso; le sue foglie sono caduche. Dal punto di vista botanico, questa pianta è monoica: ciò significa che su di essa compaiono sia fiori maschili che fiori femminili. Essi presentano distinte peculiarità, che è importante conoscere ai fini produttivi:

  • I fiori maschili del noce si originano sui rami prodotti l’anno precedente all’inizio della primavera, prima della comparsa delle foglie. Essi hanno una forma pendula e il loro colore tende al verdognolo.
  • I fiori femminili si originano invece dai nuovi germogli, e compaiono pertanto insieme alle nuove foglioline primaverili.

Dalla fecondazione dei fiori si ottiene il frutto, la noce, che è costituito da un esocarpo carnoso e di consistenza fibrosa (mallo), dapprima verde e che alla maturità si annerisce per poi rinsecchirsi e staccarsi. Quando ciò avviene, si libera la noce che a sua volta è composta da un endocarpo legnoso (il guscio) che a sua volta racchiude il gheriglio, il vero e proprio ‘cuore’ del seme.

Come fare la potatura del noce

Per potare una pianta di noce è possibile scegliere due diversi periodi dell’anno. Il primo, quello ‘classico’, è prima della ripresa vegetativa(alla fine dell’inverno/inizio primavera, quando non sono ancora spuntate le nuove foglioline). Il secondo è intorno al mese di giugno-luglio, quando la pianta si trova in piena fase vegetativa.

Gli esemplari di noce reagiscono in modo diverso a seconda del periodo nel quale si esegue la potatura: alla fine dell’inverno, nella zona nella quale sono stati effettuati i tagli, si ha una buona produzione di ricacci nell’annata successiva. Quando si pota in piena estate, invece, l’anno dopo la formazione di ricacci è meno probabile.

Così come avviene per qualsiasi altra pianta, anche la potatura del noce deve sempre essere eseguita con attrezzi ben affilati (che lascino tagli netti, di più agevole rimarginazione) e dalla lama sterilizzata (per evitare la trasmissione di malattie). Attenzione, quando si potano rami medio-grossi, a non lasciare moncherini sulla pianta: il taglio deve essere piuttosto vicino al tronco del noce, senza tuttavia toccarlo.

Indicazioni per una corretta potatura

Va subito detto che il noce è una specie che non tollera le potature drastiche, anzi: meno si interviene sulla pianta, e meglio è. Ciò implica che ogni anno bisognerebbe eseguire tagli minimi, in modo tale da mantenere la forma della chioma regolare e omogenea. Ecco che dunque la potatura di produzione, ovvero quella che si esegue sui giovani esemplari al fine di conferire loro la forma definitiva, risulta di fondamentale importanza per gli anni a venire.

Quando ci si trova di fronte a un esemplare di noce cresciuto in modo armonico, è possibile eseguire in modo semplice interventi di potatura finalizzati a mantenere la chioma omogenea e ariosa, il che si traduce in un ottimale stato di salute e in una maggior produttività della pianta.

La potatura del noce deve iniziare con l’eliminazione dei rami deboli e rinsecchiti eventualmente presenti, e con il taglio di quelle propaggini vegetative che si sovrappongono tra loro o crescono verso l’interno della chioma, invece che rivolte all’esterno. Anche i succhioni, ovvero i rami che si originano lateralmente dal tronco a partire da gemme latenti, vanno potati poiché sottraggono inutilmente energie al noce.

Successivamente la chioma va ridimensionata – in modo sempre molto blando – allo scopo di conferirle una forma omogenea, e per fare questo non bisogna potare completamente i rami. Si devono, piuttosto, eseguire dei “tagli di ritorno”, eliminando la parte terminale e avendo l’accortezza di eseguire il taglio poco al di sopra di una gemma forte e sana (ubicata sul lato inferiore del ramo). In questo modo, il ramo del noce ricrescerà proprio a partire da essa.

Come potare le piante di noce cresciute eccessivamente

Molto spesso, purtroppo, ci si trova di fronte a esemplari di noce che per molti anni non sono stati potati e che perciò sono cresciuti in modo irregolare. In questi casi bisogna sostanzialmente mettersi il cuore in pace perché, se si potassero eccessivamente le grosse branche del noce, esso potrebbe morire nel giro di pochi anni a causa di infezioni fungine del legno e comunque il suo aspetto apparirebbe decisamente sgraziato.

Molti esperti suggeriscono che, in caso di proliferazione incontrollata del noce, sia meglio capitozzare la pianta (ovvero eseguire un taglio quasi a zero del tronco con l’eliminazione dell’intera chioma) o addirittura eliminare completamente l’esemplare. In alternativa, per evitare una soluzione tanto drastica, è possibile eseguire sul noce diversi tagli di ritorno ‘spalmati’ negli anni per cercare di ridimensionare la chioma poco alla volta, ed evitare quindi un eccessivo stress alla pianta tutto in una volta.

impara a potare

12 Commenti

  1. Liliana Turri
  2. Daniele Felicioni
  3. Mattia
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  7. roberto M
  8. ccmister
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